sabato 31 marzo 2012

Ma PERCHE'?

In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria (perchè non da Marta?), alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto (cosa?). Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione (e perchè?)».
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera! (ma cosa aveva fatto di tanto pericoloso?)». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi (questo almeno lo capite?). Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa? (che dite voi?)».


Ascoltate, genti, la parola del Signore, annunciàtela alle isole più lontane e dite: «Chi ha disperso "COLUI CHE HA LOTTATO CON GLI UOMINI E CON DIO ED HA VINTO" lo raduna
e lo custodisce come un pastore il suo gregge».
Perché il Signore ha riscattato CHI NON CONOSCEVA IL VERO SUO AVVERSARIO, lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui.
Verranno e canteranno inni sull’altura della SUA SPOSA, andranno insieme verso i beni del Signore.
La vergine allora gioirà danzando e insieme i giovani e i vecchi.
«Cambierò il loro lutto in gioia, li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni».


Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò i figli "COLUI CHE HA LOTTATO CON GLI UOMINI E CON DIO ED HA VINTO" dalle nazioni fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti SUOI MONTI; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né saranno più divisi in due regni.
Non si contamineranno più con i loro ìdoli, con i loro abomìni e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato, li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
Il mio servo regnerà su di loro e vi sarà un unico pastore per tutti; seguiranno le mie norme, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo CHE NON CONOSCEVA IL VERO SUO AVVERSARIO. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, per sempre; il mio servo Davide sarà loro re per sempre.
Farò con loro un’alleanza di pace; sarà un’alleanza eterna con loro. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
Le nazioni sapranno che io sono il Signore che santifico LUI, quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre.

giovedì 29 marzo 2012

Se rimanete fedeli alla SUA PAROLA conoscerete la VERITA' che vi farà LIBERI

"Se rimanete fedeli alla SUA PAROLA conoscerete la VERITA' che vi farà LIBERI". 
Gli risposero: "Noi siamo discendenza di nostro Padre e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?". 
Lui rispose: "In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il FIGLIO VI RESTA SEMPRE; SE DUNQUE ILFIGLIO VI FARA' LIBERI, SARETE LIBERI DAVVERO. So che siete discendenza di VOSTRO Padre. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi. Io dico quello che ho visto presso il PADRE; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal Padre VOSTRO! Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, il Padre non l'ha fatto. Voi fate le opere del Padre VOSTRO".
Gli risposero: "Noi non siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un solo Padre, Dio!". 
Allora disse loro: "Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato.  PERCHE' NON COMPRENDETE IL MIO LINGUAGGIO? Perché non potete dare ascolto alle mie parole, voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro.
Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna
A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. Chi di voi può convincermi di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? 
Chi è da Dio ascolta le parole di Dio: per questo voi non le ascoltate, perché non siete da Dio".Gli risposero: "Non diciamo con ragione noi che tu non sei del nostro Dio e hai un demonio?". 
Rispose: "Io non ho un demonio, ma onoro il PADRE MIO e voi mi disonorate. Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca e giudica.
In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte".
 

Gli dissero: "Ora sappiamo che hai un demonio. Il Padre nostro è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte".Sei tu più grande di nostro Padre, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?". 
Rispose: "Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il PADRE MIO, del quale voi dite: "E' nostro Dio!", e non lo conoscete. IO invece LO CONOSCO. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola. VOSTRO Padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò". 
Gli dissero allora: "Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Nostro Padre?". 
Rispose loro: "In verità, in verità vi dico: prima che Vostro Padre fosse, IO SONO". 
Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma LUI si nascose e si allontanò da loro.

martedì 27 marzo 2012

Se non sapete il motivo della nascita in questo mondo, allora cercate almeno di morire in CRISTO

«Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?».
E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che IO SONO, morirete nei vostri peccati».
Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Rispose: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre.
Aggiunse: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’UOMO, allora conoscerete che IO SONO e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.


La soluzione:
In quei giorni, gli Israeliti si mossero dal monte Or per la via del Mar Rosso, per aggirare il territorio di Edom. Ma il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero».
Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano la gente, e un gran numero d’Israeliti morì. Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti».
Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita».
Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.

lunedì 26 marzo 2012

La PRIMA e UNICA ALLEANZA

Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto. Se non lo chiederai, perchè non vouoi tentare il Signore, allora ascoltate:
"Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: LA vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà "Emmanuele", perché Dio è con noi».


Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto, non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo».
«Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà: mio Dio, questo io desidero; la tua legge è nel mio intimo».
Ho annunciato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi: non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai.
NON HO NASCOSTO LA TUA GIUSTIZIA DENTRO IL MIO CUORE, LA TUA VERITA' E LA TUA SALVEZZA HO PROCLAMATO.


Fratelli, è impossibile che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, CRISTO dice: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato.Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato.
Allora ho detto: “Ecco, io vengo – poiché di me sta scritto nel rotolo del libro – per fare, o Dio, la tua volontà”».
Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo a fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.


Ma come fate a non comprendere ANCORA
l'UNICA ALLEANZA?
Tra Dio e Adamo ... tra il PADRE e il FIGLIO di SEMPRE.

Ma cosa capite da questo racconto nel mezzo della SETTImana (nel mezzo del GIORNO)?

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ECCO, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.


E questo?

Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: "Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: OGGI vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia". E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva:"Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama".




sabato 24 marzo 2012

CHI vi SVELERA' come sono andati veramente i FATTI?

In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.

venerdì 23 marzo 2012

IL ROMPI...balle (le vostre)

Dicono [gli empi] fra loro sragionando:
«Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo
e si oppone alle nostre azioni;
ci rimprovera le colpe contro la legge
e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta.
Proclama di possedere la conoscenza di Dio
e chiama se stesso figlio del Signore.
È diventato per noi una condANNA dei nostri pensieri;
ci è insopportabile solo al vederlo,
perché la sua vita non è come quella degli altri,
e del tutto diverse sono le sue strade.
Siamo stati considerati da lui moneta falsa,
e si tiene lontano dalle nostre vie come da cose impure.
Proclama beata la sorte finale dei giusti
e si vanta di avere Dio per padre.
Vediamo se le sue parole sono vere,
consideriamo ciò che gli accadrà alla fine.
Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto
e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.
Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti,
per conoscere la sua mitezza
e saggiare il suo spirito di sopportazione.
Condanniamolo a una morte infamante,
perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà».
Hanno pensato così, ma si sono sbagliati;
la loro malizia li ha accecati.
Non conoscono i misteriosi segreti di Dio,
non sperano ricompensa per la rettitudine
né credono a un premio per una vita irreprensibile.


Il volto del Signore contro i malfattori, per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano i giusti e il Signore li ascolta, li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato, egli salva gli spiriti affranti.
Molti sono i mali del giusto, ma da tutti lo libera il Signore.
Custodisce tutte le sue ossa: neppure uno sarà spezzato.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi; non sarà condANNAto chi in lui si rifugia.


In quel tempo, se ne andava per la SUA TERRA; infatti non voleva più percorrere la LORO, perché cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la loro festa, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
Alcuni abitanti dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
LUI allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

giovedì 22 marzo 2012

IL SIGNORE SI PENTI' DEL MALE ...

In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Va’, scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostràti dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: “Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto”».
Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervìce. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione».
Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto con grande forza e con mano potente? Perché dovranno dire gli Egiziani: “Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli sparire dalla terra”? Desisti dall’ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo. Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: “Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò ai tuoi discendenti e la possederanno per sempre”».
Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.

Si fabbricarono un vitello sull’Oreb, si prostrarono a una statua di metallo; scambiarono la loro gloria con la figura di un toro che mangia erba.
Dimenticarono Dio che li aveva salvati, che aveva operato in Egitto cose grandi, meraviglie nella terra di Cam, cose terribili presso il Mar Rosso.
Ed egli li avrebbe sterminati, se Mosè, il suo eletto, non si fosse posto sulla breccia davanti a lui per impedire alla sua collera di distruggerli.


In quei giorni. Dio apparve un’altra volta a Giacobbe durante il ritorno da Paddan-Aram e lo benedisse. Dio gli disse: «Il tuo nome è Giacobbe. Ma non ti chiamerai più Giacobbe: Israele sarà il tuo nome». Così lo si chiamò Israele. Dio gli disse: «Io sono Dio l’Onnipotente. Sii fecondo e diventa numeroso; deriveranno da te una nazione e un insieme di nazioni, e re usciranno dai tuoi fianchi. Darò a te la terra che ho concesso ad Abramo e a Isacco e, dopo di te, la darò alla tua stirpe».
Dio disparve da lui, dal luogo dove gli aveva parlato. Allora Giacobbe eresse una stele dove gli aveva parlato, una stele di pietra, e su di essa fece una libagione e versò olio. Giacobbe chiamò Betel il luogo dove Dio gli aveva parlato.
Quindi partirono da Betel. Mancava ancora un tratto di cammino per arrivare a Èfrata, quando Rachele partorì ed ebbe un parto difficile. Mentre penava a partorire, la levatrice le disse: «Non temere: anche questa volta avrai un figlio!». Ormai moribonda, quando stava per esalare l’ultimo respiro, lei lo chiamò Ben-Onì, ma suo padre lo chiamò Beniamino. Così Rachele morì e fu sepolta lungo la strada verso Èfrata, cioè Betlemme. Giacobbe eresse sulla sua tomba una stele. È la stele della tomba di Rachele, che esiste ancora oggi.
I figli di Giacobbe furono dodici. Figli di Lia: Ruben, il primogenito di Giacobbe, poi Simeone, Levi, Giuda, Ìssacar e Zàbulon; figli di Rachele: Giuseppe e Beniamino; figli di Bila, schiava di Rachele: Dan e Nèftali; figli di Zilpa, schiava di Lia: Gad e Aser. Questi sono i figli di Giacobbe, che gli nacquero in Paddan-Aram.

Odio chi ha il cuore diviso; io invece amo la tua legge.
Tu sei mio rifugio e mio scudo: spero nella tua parola.

Allontanatevi da me, o malvagi: voglio custodire i comandi del mio Dio.
Sostienimi secondo la tua promessa e avrò vita, non deludere la mia speranza.

Aiutami e sarò salvo, non perderò mai di vista i tuoi decreti.
Tu disprezzi chi abbandona i tuoi decreti, perché menzogne sono i suoi pensieri. 
 
Tu consideri scorie tutti i malvagi della terra, perciò amo i tuoi insegnamenti.
Per paura di te la mia pelle rabbrividisce: io temo i tuoi giudizi.


mercoledì 21 marzo 2012

IN ME AGISCE IL PADRE MIO. IO SONO ... la Sua Opera.

«Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo chi non LO comprende cercano ancor più di ucciderLO, dentro e fuori di loro. Non soltanto perchè sono nelle tenebre del GIORNO del Figlio dell'UOMO, ma perchè non sopportano intraVEDERLO in un UOMO, che si da uguale a Dio. Dov'è la VERITA'? Non è forse VERO che SIAMO DEI simili e somiglianti a DIO?
«In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Sia in CIELO che in Terra. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati.
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ORA – ed E' QUESTA – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno.
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’Uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ORA in cui TUTTI coloro che sono nei sepolcri UDRANNO LA SUA VOCE E USCIRANNO, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.


Accettate il giudizio del vostro prossimo per non CONDannaRVI da soli.

giovedì 15 marzo 2012

Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre

In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. CHI NON E' CON ME E' CONTRO DI ME, E CHI NON RACCOLGIE CON ME, DISPERDE».

mercoledì 14 marzo 2012

Il COMPIERE quello che si E' compatito.

«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato MINIMO  nel REGNO dei CIELI.
Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato GRANDE
nel REGNO dei CIELI
».

Guai alla creatura che usa se stessa per distruggere l'altra creatura, per far dispetto a chi ne costruisce un'altra e ancor più perfetta.
Magari foste veri, crudeli e violenti ... cioè SEMPLICI, GIUSTI ed ENERGICI ... con VOI STESSI, ma putroppo vi sentite forti solo nel maneggiare il fuoco fino a quando il FUOCO prende il sopravVENTO.
Il credere non è un pensiero ma un modo RAZIONALISSIMO di VIVERE, sia il BENE che il male. Sta a voi scegliere dopo tante PROVE.
Se poi le prove sono INFINITE allora nemmeno DIO è perfettamente il PARALLELO con il FIGLIO. Ma nelle Scritture si racconta di questo cammino equidistante "diviso", ma SEMPRE nello stesso senso.

Per CIO':
Così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: "Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla", ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista. Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.
O preferite alle CASE, ... ai CORPI!

ALLE ANIME

martedì 13 marzo 2012

Si può COMPRENDERE senza averlo VISSUTO?

Il regno dei cieli è simile a un RE che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il PADRONE ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, LO supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il PADRONE ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il PADRONE fece chiamare quell’UOMO e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il PADRONE lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».


Ma quante volte perdona il PADRE che E' nei CIELI?

CHI per DONA ... il padrone o il PADRE?
Chi con DONA? ... Chi ha solo da AVERE o CHI deve, putroppo, anche DARE?

Ma se non scontate TUTTO ... come potete ALZARE il CAPO?

domenica 11 marzo 2012

CHI NON COMPRENDE LA MIA PAROLA ... non è parte di me.

In quel tempo. Il Signore Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «SE RIMANETE NELLA MIA PAROLA, siete davvero miei discepoli; CONOSCERETE LA VERITA' E LA VERITA' VI FARA' LIBERI». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «IN VERITA', IN VERITA' IO VI DICO: CHIUNQUE COMETTE IL PECCATO E' SCHIAVO DEL PECCATO. ORA, LO SCHIAVO NON RESTA PER SEMPRE NELLA CASA; IL FIGLIO VI RESTA PER SEMPRE. SE DUNQUE IL FIGLIO VI FARA' LIBERI, SARETE LIBERI DAVVERO. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. IO DICO QUELLO CHE HO VISTO PRESSO IL PADRE; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro».
Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. QUESTO, ABRAMO NON L'HA FATTO (LUI HA SENTITO, INVECE, L'ANGELO DEL SIGNORE, DENTRO DI LUI). Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «NOI NON SIAMO NATI DA PROSTITUZIONE (NON SIAMO INCROCI); abbiamo un solo padre: DIO!». Disse loro Gesù: «SE DIO FOSSE VOSTRO PADRE, MI AMERESTE, PERCHE' DA DIO SONO USCITO E VENGO; NONSONO VENUTO DA ME STESSO, MA LUI MI HA MANDATO. PER QUALE MOTIVO NON COMPRENDETE IL MIO LINGUAGGIO? PERCHE' NON POTETE DARE ASCOLTO ALLA MIA PAROLA. VOI AVETE PER PADRE IL DIAVOLO E VOLETE COMPIERE I DESIDERI DEL PADRE VOSTRO. EGLI ERA UN OMICIDA FIN DA PRINCIPIO E NON STAVA SALDO NELLA VERITA', PERCHE' IN LUI NON C'E' VERITA' (E' PESANTE VERSO CHI DICE DI NON UCCIDERE MA POI UCCIDE). QUANDO DICE IL FALSO, DICE CIO' CHE E' SUO, PERCHE' E' MENZONIERO E PADRE DELLA MENZOGNA. A ME, IN VECE, VOI NON CREDETE, PERCHE' DICO LA VERITA'. CHI DI VOI PUO' DIMOSTRARE CHE HO PECCATO? SE DICO LA VERITA', PERCHE' NON MI CREDETE? CHI E' DA DIO ASCOLTA LE PAROLE DI DIO. PER QUESTO VOI NON ASCOLTATE: PERCHE' NON SIETE DA DIO». (CHE POI HA COMPRESO, RICONOSCIUTOMI E COMPIACIUTOSI).
Gli risposero i Giudei: «Non abbiamo forse ragione di dire che tu sei un Samaritano e un indemoniato?». Rispose Gesù: «Io non sono indemoniato: io onoro il Padre mio, ma voi non onorate me. Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca, e giudica. In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È NOSTRO DIO!”, E NON LO CONOSCETE. IO IN VECE LO CONOSCO. SE DICESSI CHE NON LO CONOSCO, SAREI COME VOI: UN MENTITORE. MA IO LO CONOSCO E OSSERVO LA SUA PAROLA. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

La STORIA di Lucifero?

«Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. ED EGLI DIVISE TRA LORO LE SUE SOSTANZE. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora RITORNO' IN SE' e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e DAVANTI a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e DAVANTI a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora USCI' a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».


"Che ve ne pare?
Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, và oggi a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò. Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?". Dicono: "L'ultimo". E Gesù disse loro: "In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. E' venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli.

venerdì 9 marzo 2012

QUESTO POST è facile da capire per TUTTI ed è sempre ATTUALE

Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».

Alla FACCIA delle DEMO(ni)CRAZIA.

Israele (colui che ha combattuto gli uomini e Dio è HA VINTO) amava Giuseppe (Dio aggiunga  o accresciuto da Dio) più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia  (dalla DONNA che più AMAVA: Rachele = pecorella), e gli aveva fatto una tunica con maniche lunghe. I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non riuscivano a parlargli amichevolmente (che Dei Moni).
I suoi fratelli erano andati a pascolare il gregge del loro padre a Sichem. Israele disse a Giuseppe: «Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro». Allora Giuseppe ripartì in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan.
Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono contro di lui per farlo morire. Si dissero l’un l’altro: «Eccolo! È arrivato il signore dei sogni!  (o regno dei Cieli?)  Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in una cisterna!  (abisso) Poi diremo: “Una bestia feroce l’ha divorato!  (Leone di Giuda)”. Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!».
Ma Ruben sentì e, volendo salvarlo dalle loro mani, disse: «Non togliamogli la vita». Poi disse loro: «Non spargete il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano»: egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre ( stessa com-èassione del ricco epulone - post precedente).
Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica con le maniche lunghe che egli indossava, lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz’acqua. POI SEDETTERO PER PRENDERE CIBO. Quand’ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti (discendenti dal Figlio della schiava del bis-NONNO Abramo) provenienti da Gàlaad, con i cammelli carichi di rèsina, balsamo e làudano, che andavano a portare in Egitto (attraverso la cruna di un ago?). Allora GIUDA disse ai fratelli: «Che guadagno c’è a uccidere il nostro fratello e a coprire il suo sangue? Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne». I suoi fratelli gli diedero ascolto.
Passarono alcuni mercanti madianiti (e gli ISMAE-LITI?); essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d’argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti (ma non sono stati i FRATELLI?). Così Giuseppe fu condotto in Egitto (chi riesce a COM-prendere ... è BRAVO, cioè HA AUTORITA' perchè ha vissuto TUTTO QUESTO).

giovedì 8 marzo 2012

Se non condividere il cibo con i porci ... non entrerete dove altri sono usciti.

«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti (Matteo 11,8,18-19). Un povero, di nome Lazzaro (salvato da Dio), stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe (Luca 15,16).
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua (Giovanni 19,28), perché soffro terribilmente in questa fiamma (Luca 12,49-50) ”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, TRA NOI E VOI E' STATO FISSATO UN GRANDE ABISSO: COLORO CHE DI QUI' VOGLIONO PASSARE DA VOI, NON POSSONO, NE' DI LI' POSSONO GIUNGERE FINO A NOI”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

martedì 6 marzo 2012

SEI TU colui che deve venire o dobbiamo attenderne UN ALTRO?

«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono,
ma non agite secondo le loro opere,
perché essi dicono e non fanno.
Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare
e li pongono sulle spalle della gente,
ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange;
si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti,
dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze,
come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”,
perché uno solo è il vostro Maestro
e voi siete tutti fratelli.
E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché UNO SOLO E' IL PADRE VOSTRO, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”,
perché UNO SOLO E' LA VOSTRA GUIDA,
I L   C R I S T O.

Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo;
chi invece si esalterà sarà umiliato
e chi si umilierà sarà esaltato».

Tutto si è compiuto in GESU' ... iniziando da Giovanni, soprattutto nel ... FINALE.

A VOI le distinzioni ... a NOI le conclusioni.

sabato 3 marzo 2012

Da che parte STATE?

In quei giorni, DIO mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò». Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l’ANGELO del SIGNORE lo chiamò dal Cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L’ANGELO disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito». Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. L’ANGELO del SIGNORE chiamò dal Cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».

Fratelli, se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui?
Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto?
Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!


In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.
Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.