domenica 31 dicembre 2023

Cantico di Simeone


Quante cose si svelano sotto i miei occhi, come quando si prende tra le mani un pezzo di ghiaccio che comincia a sciogliersi con un po' di calore ... portando alla LUCE della mia Vista una PER LA' che mi parla di quel Figlio della Perdizione che ANNUnC'HA la VENUTA del MIO SALVATORE RISORTO dai Morti, IL VERO EL YA, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per ME e per altri come me disceso dal Cielo e per opera dello Spirito Santo incarnato in UNA Donna per farsi "UMANO":
per NASCERE, SOFFRIRE e MORIRE come un Figlio Perduto.

In Giovani 17,12 e Tessalonicesi 2,2.

ORA c'E' un Si-Me-One, GiùSto e TeMorato, che aspettava il conforto di quelli come Is-Ra-El; Lo Spirito "SEPARATO", sopra di lui, gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aper veduto il RITORNO del Salvatore, come stato promesso fin da principio della Sua "CADUTA". Mosso, dunque, da questo SPIRITO, IO sostengo:

"ORA lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua "ProMessa"; perché i miei occhi han visto la Salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo d'Is-Ra-Liti".
"Egli era. E' e sarà sempre qui per la rovina "E" la risurrezione di molti Is-Ra-Liti, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche la mia Anima è stata trafitta".


lunedì 25 dicembre 2023

VIENI S'IGNORE

Il SEGNO é stato dato in mondo visione.

Chi ha orifizi ca pisce!

Il me saggio è sempre lo stesso fin da principio.

S-catenare l'inferno vuol dire togliere le catene a chi è RE-cluso negli inferi.

Vieni di notte,
ma nel nostro cuore è sempre notte:
e, dunque, vieni sempre, Signore.

«Vieni in silenzio,
noi non sappiamo più cosa dirci:
e, dunque, vieni sempre, Signore.

Vieni in solitudine,
ma ognuno di noi è sempre più solo:
e, dunque, vieni sempre, Signore.

Vieni, figlio della pace,
noi ignoriamo cosa sia la pace:
e, dunque, vieni sempre, Signore.

Vieni a liberarci,
noi siamo sempre più schiavi:
e, dunque, vieni sempre, Signore.

Vieni a consolarci,
noi siamo sempre più tristi:
e, dunque, vieni sempre, Signore.

Vieni a cercarci,
noi siamo sempre più perduti:
e, dunque, vieni sempre, Signore,

Vieni, Tu che ci ami:
nessuno è in comunione col fratello
se prima non è con Te, o Signore.

Noi siamo lontani, smarriti,
né sappiamo chi siamo, cosa vogliamo:
vieni, Signore,
vieni sempre, Signore».

sabato 16 dicembre 2023

kavòd ire che deve venire prima El Ya?


Malachia 4,5–6 mostra una profezia interessante: "Ecco, io vi manderò Elia, il profeta, prima che venga il giorno grande e spaventevole dell'Eterno. Egli farà ritornare il cuore dei padri ai figli e il cuore dei figli ai padri, affinché non venga a colpire il paese di completo sterminio." Fino ad ora, alcuni rituali ebraici includono la presenza di una sedia vuota a tavola in anticipazione del ritorno di Elia per annunciare il Messia, in compimento della parola di Malachia.

Secondo Malachia 4,6, la ragione del ritorno di Elia è "ritornare il cuore" dei padri ai figli e il cuore dei figli ai padri. In altre parole, l'obiettivo sarà la riconciliazione (nei Cieli a favore della Mater). Nel Nuovo Testamento, Gesù rivela che Giovanni Battista ha già compiuto la profezia di Malachia: "Poiché tutti i profeti e la legge hanno profetizzato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è Elia che doveva venire" (Matteo 11,13–14). Tale compimento è altresì menzionato in Marco 1,2–4 e Luca 1,17; 7,27.

In particolare relazionato a Malachia 4,5–6 e Matteo 17,10–13: "Allora i suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Come mai dunque gli scribi, dicono che prima deve venire Elia?». E Gesú rispose loro, dicendo: «Elia veramente deve venire prima e ristabilire ogni cosa. Ma io vi dico che Elia è già venuto ed essi non l'hanno riconosciuto, anzi l'hanno trattato come hanno voluto; così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire da parte loro». Allora i discepoli compresero che aveva parlato loro di Giovanni Battista (invece parlava di LUI stesso!)."

Gli "scribi" erano insegnanti ebrei religiosi, per la maggior parte farisei e sadducei, i quali redigevano commentari sulle scritture ebraiche. Pietro, Giacomo e Giovanni erano a conoscenza dei loro insegnamenti e chiesero a Gesù informazioni su Elia, dopo averLo visto con Mosè ed Elia nel momento della Trasfigurazione (Matteo 17,1–8). Gesù affermò chiaramente che Elia era già arrivato, ma che, tragicamente, non venne riconosciuto e fu ucciso. Gesù predisse in seguito che anch'Egli sarebbe morto per mano dei Suoi nemici (17,12).

Un breve sguardo al ministero di Giovanni Battista rivela molte ragioni per le quali possiamo credere che fosse "Elia". Prima di tutto, Dio predisse che l'opera di Giovanni sarebbe stata quella di Elia (Luca 1,17). In secondo luogo, egli vestiva come Elia (2 Re 1,8 e Matteo 3,4). In terzo luogo, come Elia, Giovanni Battista predicò nel deserto (Matteo 3:1). In quarto luogo, entrambi gli uomini predicarono un messaggio di pentimento. In quinto luogo, entrambi fronteggiarono re e nemici di rilievo (1 Re 18,16–17 e Matteo 14,3).

Alcuni si oppongono, dicendo che Giovanni Battista non fu l'Elia a venire perché egli stesso disse di non essere Elia. "Allora essi gli domandarono: «Chi sei dunque? Sei tu Elia?». Egli disse: «Non lo sono!»" (Giovanni 1,21). Esistono due spiegazioni a questa apparente contraddizione. Prima di tutto, in quanto Elia non era mai morto (2 Re 2,11), molti rabbini del primo secolo insegnavano che egli fosse ancora vivo e che sarebbe riapparso prima dell'arrivo del Messia (Luca 9,7-7). Quando Giovanni negò di essere Elia, probabilmente si stava opponendo all'idea che fosse il vero Elia, il quale era asceso in Cielo su un carro infuocato (in verità non sapeva che la Sua morte avrebbe dato più spazio e tempo a CHI veniva ad abitare in Lui).

In secondo luogo, le parole di Giovanni potrebbero indicare una differenza tra il modo in cui egli si vedeva, e il modo in cui lo vedeva Gesù. Giovanni avrebbe potuto non vedersi come il compimento di Malachia 4,5–6 (non essendo ancora morto e risorto ovvero mai morto). Ad ogni modo, Gesù lo vedeva come tale (a posteriori) Dunque, non c'è contraddizione: semplicemente un umile profeta che aveva un'opinione onesta di se stesso. Giovanni rifiutò l'onore (cfr. Giovanni 3,30), come anche il non capire che era Lui il Messia, anche se confessò non negando che Lui era solo una voce nel deserto in quanto componeva il corpo ma non lo Spirito che era E' e sarà sempre dell'Unigenito Figlio di Dio, la Vera Luce e non un semplice portatore di luce (lucifero) e per questo Gesù lo nominò quale compimento della profezia di Malachia riguardo il ritorno di Elia.

Come il metaforico Elia, Giovanni spinse le persone a pentirsi e a condurre una vita di obbedienza, preparando gli uomini della sua generazione alla venuta di Gesù Cristo, Colui il quale sarebbe venuto per "cercare e a salvare ciò che era perduto" (Luca 19 ,10) e per stabilire il ministero di riconciliazione (2 Corinzi 5,18).