«Un
giovane chiede
al maestro come potrà imparare l’arte della spada. Per settimane il
maestro chiede al giovane di camminare sul bordo circolare di un giardino senza
perdere l’equilibrio. Gli esercizi si prolungano fintanto che il giovane
monaco chiede quando sarà il tempo per usare la spada. Il maestro indica allora
della legna e l’ascia
per tagliarla.
Dopo lunghe settimane trascorse a spaccar legna, il giovane allievo rilancia la
sua domanda al maestro: cosa c’entrano con l’arte della spada gli esercizi che sto svolgendo? Il maestro gli
spiega che il primo esercizio serviva per ottenere l’equilibrio e il secondo per
ottenere la forza adeguata, Ma solo un terzo esercizio è preliminare all’uso
della spada. Conduce allora l’allievo di fronte a un fragile e stretto ponte di corda teso sul vuoto.
Il
maestro invita l’allievo ad attraversarlo. L’allievo resta impietrito dalla paura.
Intanto un vecchio cieco chiede ai due, maestro e allievo, di
spostarsi. “Devo raggiungere l’altra
parte della valle” dice e
percorre tranquillo il ponte. “Ecco”, dice il maestro, “quando avrai lo
stesso rapporto con la morte potrai veramente iniziare l’arte della spada”».
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Se guardate solo quello che la luce rivela e ascoltate solo quello che il suono vi annuncia, allora in verità, non vedete e non sentite.