In conclusione, ognuno si FA la propria religione e il proprio ateismo, dimenticando che il libero arbitrio é la scelta in una gabbia di lasciarsi morire o andare sull'altalena e fare il bagnetto, se ci metto la vaschetta dell'a.C.qua. Poi, se c'è, la ruota é un pel passatempo. In vece chi cerca di capite il perché si é in una gabbia e sceglie di rimanere o provare ad uscire, anche con il consenso del potenziale padrone, allora SI che sarete liberi anche di comandare il padrone. Imparate a riconoscere le vere gabbie, che possano essere anche e terne, in passato, presente e futuro.
Gv 8:30-36
RispondiEliminahttps://youtu.be/7MZ6xyw4srk
Quanta speranza in quegli anni in cui anche la Chiesa Cattolica cercava di cambiarsi quegli abiti che non sono mai stati quei dei primi cristiani.
EliminaPensa un po' che il brano "Dio è morto" di Guccini, fu considerato blasfemo solo nel titolo che ricordava, alla radio di Stato, quella presunta bestemmia che evocava Nietzsche, brrrr!, e per tanto vietatissima. Mai trasmessa. Censurata. Invece era straordinariamente intriso di spiritualità nel contenuto, nel testo. Figuriamoci poi nella Rai bigotta e codina del 1967, anno in cui la voce potente di Augusto Daolio, mitico leader dei Nomadi, diede voce alla gucciniana sublimazione.
Si dice che fu un giovane teologo ad invitare l’allora Papa, Paolo VI, ad ascoltare Dio è morto. Il Papa accolse il suggerimento e comprese «perché lui appunto era diventato Papa mentre i suoi coetanei universitari al massimo erano diventati ministri democristiani.
Paolo VI colse la speranza nel messaggio di Guccini: non moriva Dio nel sogno di una società migliore, anzi, era vero esattamente il contrario, “in ciò che noi crediamo Dio è risorto, in ciò che noi vogliamo Dio è risorto, in ciò che noi faremo Dio è risorto…”.
Il miracolo. Andò a finire che chi voleva sentire il pezzo di Francesco doveva sintonizzarsi sulla Radio Vaticana, che su pontificia sollecitazione non esitava a trasmettere il brano.
Evviva il Gesù risorto in quel Viscovo vestito di bianco che vuole dividere da vero compagno il suo pane con noi.
https://www.youtube.com/watch?v=gqHN0zqgUNI
GRANDI’OSO è il RE’ESULTATO di AVE’RE il CuOR’RAGGIO di ASCOLTA’RE
EliminaNon lo so: ho sempre pensato che il film “l’attimo fuggente” fosse una conseguenza del brano “Dio è morto”, come se il Peter Weir dopo essersi fatto un giro in Italia fosse incappato in questo brano, come per caso e avesse poi pensato di creare un film. I fili si intrecciano e la creatività umana fa si che qualcuno riconosca una connessione o uno schema, del resto la creatività è compagna dell’intuito, genio e pazzia.
RispondiEliminaTu mi fai “tornare a casa” Angelo.
https://youtu.be/1k7xm110VZA
Un povero diavolo se non incontra i capezzoli della madre non può nascere in un angelo e rimane un aborto. La geenna è un tino pieno di aborti che non hanno conosciuto Dio.
EliminaI diavoli sono burloni e in quelle stridenti risate vogliono nascondere una tristezza abissale, come quei bambini che sanno tante storie amorevoli sulle mamme ma non ne hanno conosciuta nemmeno una.
E' bellissimo sentire scoreggiare una mamma. Ti sembra di stare nel suo ventre.
Tu hai mai sentito scoreggiare Dio che aggiunge: "anche queste sono ose di Dio!"?
Stai attenta a seguire chi è troppo brillante come Robin Williams, visto poi la fine che ha fatto. Amareggiando tuti quelli che avevano confidato nelle sue splendidi parti da .... A.T.TORE.
Ora non so se allegarti questo:
https://www.youtube.com/watch?v=EJnQ1Qclcng
o questo:
https://www.youtube.com/watch?v=g_xQZhEZCZ4
La confidenza non ha bisogno di parole, è quell’alchimia che fa si che due persone non abbiano neanche necessità di parlare, si capiscono, basta uno sguardo e ad un certo punto neanche quello. Quando ami qualcuno sai di cosa ha bisogno, senza che te lo chieda, sai cosa lo ferisce o lo angustia senza che te lo dica. L’amore è questo ... è trascendenza! Robin Williams nel film riassume un particolare banale e ridicolo ma estremamente forte da un punto di vista emotivo. I rapporti umani ... molto umani sono questi infine, il ricordo di momenti intimi che sono semplicemente la quotidianità. Io non potrò mai dire “ho amato” chi mi ha lasciato, ma “amo” qualsiasi cosa che mi riporta a te come se tu fossi qui.
RispondiEliminaMarcellino Pane e vino piaceva tanto a don Luigi Giussani che augurava di “avere gli occhi di Marcellino” , un guardare lasciandosi attrarre e paragonava Marcellino a Simon Pietro che ne faceva di tutti i colori, però diceva: "Signore ti amo. Tu lo sai che ti amo". Un po’ come noi ... tutti siamo un po’ Marcellino, orfani.
https://youtu.be/Wn4V8BXzjNI
Dio ha avuto coraggio a farci incontrare
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=4k3V_CjN9TM
Penso anch’io
RispondiEliminahttps://youtu.be/pjLFr6UCBn8
Confondendoci
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=g6g1NX4R_uU