sabato 22 settembre 2018

Angelo Bran du ardi



Secondo l’antichissima tradizione del Seder di Pesach, la cena della Pasqua ebraica in memoria dell’Esodo del popolo eletto dalla terra e dalla schiavitù degli Egizi, al termine della lettura della Hagadah shel Pesach (la Narrazione della Pasqua) vengono intonate dai presenti le dieci strofe del canto riportato. Ciascuna delle quali ha un ben preciso significato.

Secondo la tradizione ebraica, il padre di cui si parla rappresenta Dio, che un giorno spese due soldi (il Cielo e la Terra) per acquistare il capretto, ovverosia Abramo, il capostipite di tutto il popolo d’Israele. Quest’ultimo, però, venne mangiato dal gatto, cioè dal regno di Babilonia. Il cane simboleggia il terzo regno, quello del Faraone, che morse il gatto di Babilonia: «Un cane – insegna la tradizione ebraica – ritorna sui propri escrementi, così come un pazzo alla sua follia». Esattamente come il re d’Egitto che, a dispetto delle piaghe illustrate nel libro dell’Esodo, continuava a rifiutare la libertà al popolo ebraico. L’Egitto superò Babilonia in potenza, senza però mai affrontare uno scontro militare diretto. Per questo motivo «morse», ma non mangiò l’avversario.

Ma il cane venne sonoramente picchiato da un bastone: quel legno che Dio consegnò a Mosè e con cui il profeta tramutò le acque del Nilo in sangue, che trasformava in un serpente e che, soprattutto, divise il Mar Rosso annegando gli eserciti del Faraone e salvando Israele. Quest’ultimo, come noto, era un popolo parecchio testardo, e facile al tradimento di Dio: così, secondo le Scritture, un leone di fuoco scese dal cielo, prendendo le forme del regno babilonese di Nabuccodonosor, il quinto nella storia del capretto, e bruciando il bastone (il potere temporale) di Israele. Il tempio fu divorato delle fiamme, gli ebrei deportati in schiavitù. Di fronte a un tale incendio, cosa c’è di meglio dell’acqua? Il sesto regno è quello di Persia e di Media, le cui fortune si sollevarono come le onde del mare, sommergendo la potenza di Babilonia. «Le loro voci ruggiscono come le onde marine», scrive il profeta Geremia riferendosi alla Media

Secondo la tradizione ebraica, il toro era un simbolo celeste che rappresentava le fortune della Grecia: proprio quel popolo ellenico che sconfisse così incredibilmente l’impero persiano, quasi come fosse bere un bicchier d’acqua… Ma la sovranità delle polis greche ebbe termine con l’arrivo dell’ottavo impero, quello che più di tutti si macchiò le mani e le vesti del sangue di centinaia di popoli, come fosse un macellaio che si sta occupando di un grasso toro: l’impero romano. Ma Roma divenne corrotta, violenta persino nei confronti di sé stessa: la bruttura veniva decantata come bellezza, e la vera bellezza presentata in maniera repulsiva; la barbarie era spacciata per cultura, e la cultura vera appariva vuota di significati; la brama di consumare e di possedere cresceva a dismisura, trovando però sempre meno occasioni di placare la propria voracità. Venne, insomma, il regno dell’Angelo della morte, simboleggiante Roma che si autodistrugge. Il cerchio, infine, si chiude con un ritorno al punto di partenza, con Dio e il suo giudizio espressi come l’ultima e definitiva parola sulla storia, nonché come unica forza in grado di far ripartire tutto, con l’acquisto di un nuovo capretto.

martedì 11 settembre 2018

E' LUI!



L'Hanno riconosciuto anche i deMONI. 



Buon GUSsaIO

Mi disPIACE ma sei MI-SERO in QUESTI-ONI uMANE e anCOR di + SPIRI-TU-ALI.
Il TUO PONTEfiC'E', che risPOOL-VERO' i PARA-MENTI MEDIeVALI FU inDAGAto per i casi di PEDOFILIA NE'gli e dAGLI U.S.A.
Lo sai che i PRO-TESTANTI sono ancor + FALSI DEI cattolici a diVIDErSI le VESTI del CROCI-FISSO.
Il Papa è stato coSTRETTO a diMETTERsi e a scontare la PENA ai DOMIconCILIARI.
Ti ricordo che GiovANNI Paolo II MANCO sapEVA delle PORC'ATEe che SEGUIva il RAZZIinGUERR daex inQUI-SITO-RE e per questo decise LUI stesso che DOVEVA PREndARSI la CROCE del CRISTO ... che CO-PRIVA i P.E.C.cATTORI.
Questo MIO COmMENTO sembrerà INRIverente verso chi ha conosciuto LA VERITA' che nessuno può NASCOndere o ocCULTARE, ma tu non PUOI saPERE quel che il CRISTO STESSO coMANDA.
Le PENE si sCONTANO! O QUI sulla TERRA nella stessa VITA(meglio) o non so NE'mMENO sPIEGArTELO ... perché RAbBRIVIDIeRESTI al SOL PENSI-ERO.
Manco IO voglio crederci anche se MATTEmattiCAmente GiU'Sto da SEmPRE.

mercoledì 5 settembre 2018

SO LA SOgl'YA



Io, sinora, sono rimasto nascosto.
Non ho potuto parlare al vostro angelo, ma solo percuotendovi nella carne.
Non vi ho dato da bere ancora il mio sangue, perché non ne eravate capaci. E neanche ora lo siete; perché siete ancora confusi nella carne: dal momento che c'è tra voi invidia e discordia, non siete forse confusi nella carnei e non vi comportate in maniera tutta perfetta?
Quando uno dice: «Io sono di Dio», senza conoscerlo, non vi dimostrate semplicemente umani?
Ma che CHI è mai il vostro Dio?
Non riuscite a conoscerlo nememno se esce fuori di voi ed entra nel vostro prossimo.
Che ministri siete, attraverso i quali siete venuti alla fede e ciascuno secondo il volere del Signore?
Lui decide!
Io vi percuoto la carne per farvi uscire fuori LO SPIRITO che vi ABITA.