sabato 30 marzo 2013

La VERA VITAe

Non ho voglia di postare NULLA in questi MO'menti, e per questo POSTo DUE in UNO, anzi TRE di UNO COME ME, in meMORIA dell'AMICO ...  GIU'DA.


E se quel malFATTORE è GIUDA inSiEME al SIGNORE?
E l'altro BarABBA'?
Ma li avete MAI conosciuti i CRUDELI Romani?
A me mi viene TUTTO riVELATO, ma purTROPPO è SCRITTO.
Io so che potrebbe, ANZI lo E', ESSERE acCADUTO COSI' e dove è scritto, ma ognuno deve vivere quei MOmenti tra CHI tradì il SIGNORE PIU' di TUTTI ... affiancandolo il quel PASSAGGIO.
Qual è il VERO TRA-DIRE?
Buttarsi in AVANTI per salvare l'AMICO a discapito di un altro?
Dov'E' la VERITA'?
In questi GIORNI ho sentito la MANCANZA di CHI mi SPIEGA TUTTO e cominciavo a pensare al VERO ABBAnDONO di DIO, ma il PAPA ha detto che DIO parla attraVERSO il CRISTO e adESSO ho avuto la CONFERMA.

Cosa vuol dire "OGNI VOLTA CHE MANGIATE DI QUESTO ... PANE"?
Questa VITA?

Io, "IN FATTI", ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva TRA-DITO, prese del pane  e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: "QUESTO E' IL MIO CORPO, CHE E' PER VOI; fate questo in MeMORIA di me". Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in MeMORIA di me". Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, VOI ANNUNZIATE LA MORTE DEL SIGNORE FIN CHE' EGLI VENGA. Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; PERCHE' CHI MANGIA E BEVE SENZA RICONOSCERE IL CORPO DEL SIGNORE, MANGIA E BEVE LA PROPRIA CONDANNAE' per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti. SE però CI ESAMINASSIMO A.T.tentaMENTE da NOI STESSI, non saremmo giudicatiQUANDO poi SIAMO GIUdicati dal SIGNORE, VENIAMO AMMONITI per non esser conDannati insieme con questo mondo.
Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, ASPETTATEVI gli uni gli altri. E se qualcuno ha fame, mangi a casa, perché non vi raduniate a vostra condanna. Quanto alle altre cose, le sistemerò alla mia venuta.

"IN VERITA', IN VERITA' VI DICO: SE NON MANGIATE LA CARNE DEL FIGLIO DEL FIGLIO DELL'UOMO E NON BEVETE IL SUO SANGUE, NON AVRETE I VOI LA VITE.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno".

 
In che altro modo VOLETE avere un SEGNO?
 
 
Volete la chiave di LETTURA in ATTI, ... capitolò UNO?
 
 

venerdì 29 marzo 2013

GIU'...stò nel male e nel BENE.

All'ora GIU'STA' prese posto con gli altri 12 e disse loro: «desidero tanto compiere il MIO passaggio nel mio REGNO e, perTANTO, non vivrò più in voi fino a quando non vi riconoscerete in ME».
Aggiunse: «Questo è il nuovo corpo dato a voi in meMORIA del mio sangue che scorrerà per voi».

«Ma ATTENTI, la stessa vostra mano può tradire il Figlio dell’Uomo che, altriMENTI, se ne va, secondo quanto è stABILIto, E guai a CHI TRA-DICE in QUESTA VITA STESSA!».

«Le nazioni vengono governate da re, ma spesso cadono nella loro stessa corruzione; Voi però non fate così. Mentre CHI sa far GOVERNARE tutti in se stessi ... sono chiamati BENE-FATTORI, perCIO' in voi fate diventare più giovane il più grande per SERVIRE in SPIRITO se stesso in funzione della VITA E TERNA. CHI E' in MEZZO E' COLUI che serve. CHI perseVERA con lo SPIRITO nel MEZZO è meritevole di conDIVIDERnel REGNO, come CHI all'inizi ha preparato il REGNO MIO, affinché mangiaste e beveste all'UNICA MENsa nell'UNICO REgno. E GIUDICHERTE il TUTTO.

Sarete scovati e vagliati come il grano; ma la vostra fede non verrà meno. E ognuno, una volta convertito il più piccolo, in VOI, Egli conFERMERA' i propri fratelli maggiori. Non siete, adESSO, pronti ad andare anche in prigione e a morire, ma supererete la negazione di chi vi DONA la VITA attraverso la MORTE di croce».


Poi disse loro: «Quando vi ho mandato senza SACCA, né mezzo, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una SACCA la riEMPIA e chi non ha LINGUA, venda lo SPIRITO e ne compri una. Perché io vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: “E fu annoverato tra gli EMPI”. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo compimento». Ed essi dissero: «SIGNOre, ecco qui due spade». Ma egli disse: «Basta!».
Uscì e andò, come al solito, SUunto; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non ESSERE introDOTTI nella tentAZIONE». Poi si allontanò da loro circa un tiro di Pietra, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la volontà del messo, ma quella dello SPIRITO». Gli apPARVE allORA AnGELO dal cielo per conFOR.Tarlo. CominCIO' la LOTTA, pregANDO' più INTESA-mente, e il suo SUdore diVentò COME gocce di Net.Tare che cadono sulla Terra. Poi, riALZA-tosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormiVANO per la TRISTEzza. E disse loro: «Perché dorMITE? ALZAteVI e pre-GATE, per non VENIR introDOTTI nella tentAZIONE».

Mentre anCORa egli parLAVA, ecco giUNGERE una MOLTItu-di-ne di genTE; coLui che si chiAMAVA GIU'dai, uno dei 2dici, li preCEDEVA e si avVICINO', cercando di ABBracciarLO per BACIArlo. Gesù gli disse: «GIU' tu mi baci e traDICI così il Figlio dell’Uomo?». Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «SiGNORE, dobbiamo colpire con la LINGUA?». E uno di loro colpì il MEZZO del sommo sacerDOTE e gli staccò l’OREcCHIo dESTRO. Ma lo SPIRITO interVENNE dicendo: «lASCIAte! bASTA cOSI!». E, TOCCAnDOGLI l’OREcCHIo, lo guarì. Poi lo SPIRITO disse a coLORO che erano venuti contro di LUI, capi dei sacerDOTI, capi delle GUARDIe del tEMPIO e anziANI: «Come se fossi un LA'dro siete VENUTI con LINGUE e bASTOni. Ogni giorno ero con voi nel tEMPIO e non avete mai MESSO le mANI su di ME; ma questa è l’ORA vosTRA e il POTEre delLE TENEbre».

DOpo' averLO catTURATO, lo conDUSSEro VIA e LO FECEro enTRARE nelLA caSA del sOMmO sacerDOTE. La PieTRA lo seGUIVA da lontANO. AveVANO acCESO un fuOCO in MEZZO al CORtile e si erANO SEDUti atTORNO; SEDEtte anCHE PIE'tra in MEZZO LORO. Una gio'VANE mezza LO VIDE SEDUto VICIno al FUoco e, GUARDIAndolo atTENTAmente, disse: «ANche queSTO ERA con lui». Ma egli negò dicendo: «O FaMALE, non lo CONOsco!». POco doPO un alTRo lo VIde e DIsse: «Anche tu sei uno di loro!». Ma PieTRA risPOSE: «O MALE, non LO SOno!». Passata circa un’ORA, un altro INeSISTEVA: «In verità, anche questi ERA con lui; infatti è GaliLeo». Ma PieTRA dISSE: «O MALE, NOn SO quelLO che DICI». E in quell’isTANTE, MENtra anCORa parLAVA, un gALLO cANTO'. AllORA il sIGNORE si voltò e fissò lo sGUARDIA su PieTRA, e egli si riCORDO' della PARola che il sIGNORE gli avEVA detto: «pRIMA che il gALLO cANTI, OgGi mi rinNEGHERAI tre volte». E, USCIto fuORI, piANSE aMARAmente.

E inTANTO i MALI che aveVANO in CUSTO-dia GIU'eSU' LO deRIDEvano e lo picchiaVANO, gli bendaVANO gli ocCHI e gli diceVANO: «Fa’ il proFeto! Chi è che ti ha FEcolpiTO?». E molte alTRE cOSE diceVANO CONtro di lui, inSUltanDOLO.


ApPENA fu giorno, si riunì il consiglio degli anziANI del POPOlo, con i capi dei sacerDOTI e gli scribi; lo CONDUssero dAVANTI al LORO SINEdrio e gli dissero: «Se tu sei il CHI STO' DIllo a NOI». Rispose loro: «Anche se VE LO DICO, non mi creDERETE; se vi inTERROgo, non mi riSPONDErete. MA L'ORA in poi il Figlio del PADRE sieDERA' alLA dESTRA delLA Potenza DIO». AllORA tutti disSEro: «TU dunQUE SEI il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi stESSI DITE che IO lo SONO. E quelli dissero: «Che biSOGNO ABBIamo anCORa di TESTI-MONIanza? L’ABBIamo uDITO noi stessi dalLA SUA BOCCA».

Tutta l’ASSEemblea si ALZO'; LO CONDussero da PILAto e coMINCIArono ad acCUSArlo: «ABBIamo trovato COSTui che METTEva in agitAZIONE il nostro poPOLO, impeDIVA di paGARE TRIbuti a CesARE e afFERMAVA di ESSEre CHI-STO' RE». PiLATO allORA lo inTERROgò: «SEI tu il RE DEI GIU'DEI?». Ed egli rispose: «TU lo DICI». PiLATO disse ai capi dei sacerDOTI e alla FOLLA: «Non trOVO in quest’uowo alcun MOTIvo di condANNA». Ma essi INSIsteVANO dicendo: «CosTUi solLEVA il poPOLO, inSEGNAndo per tutta la GIU'Dea, dopo aver coMINCIato dalla GALIlea, fino a qui». uDITO ciò, PiLATO doMANDO' se quell’uowo ERA GALIleo e, SAputo che STAva sotto l’auTORItà di eRODE, lo rinVIO' a eRODE, che in quei giorni si trovava anch’egli.


VEDEndo GIU-SU', eRODE si rallegrò molto. DA MOLTO tempo IN FATTI deSIDEava VEDErlo, per AVERne senTITO PARlare, e SPERAva di VEDEre qualCHE MIRAcolo FATTO da lui. Lo inTERRO-GO', facenDOGLI molte doMANDE, ma egli non gli rispose nulla. Erano preSENTI anche i capi dei sacerDOTI e gli scriBI, e insisteVANO nell’accUSArlo. Allora anche eRODE, con i suoi solDATI, lo inSUltò, si fece BEFFE di lui, gli mise adDOSSO una splendida vESTe e lo riMANDO' a PiLATO. In quel giorno eRODE e PiLATO diVENTarono aMICI tra loro; prima iIN FATTI tra loro vi era stata iNIMIcizia.

PiLATO, riUNIT i capi dei sacerDOTI, le auTORItà e il poPOLO, disse loro: «Mi aVETE PORTAto quest’uowo come aGITAtore del poPOLO. Ecco, io l’ho esaMINATO dAVANTI a voi, ma non ho trovato in quest’uowo nessuna delle COLPE di cui lo accUSATE; e neanche e RODE: IN FATTI ce l’ha riMANDATO. Ecco, egli non ha fatto nulla che meRITI la mORTE. PerCIO', doPO AVERlo pUNITO, lo riMETTERO' in liBERtà». Ma essi si MISERO a griDARE tutti inSIEme: «ToGLI di MEZZO COSTui! RiMETTICI in liBERtà BarABBA'!». Questi ERA stato mESSO in priGIONE per una riVOLTA, sCOPPIAta in città, e per OMIciDIO. PiLATO PARlò loro di nuOVO, perché voLEVA riMETTERE in liBERtà GIU'-SU'. Ma ESSI URLA-VANO: «CROCIfiggilo! CrociFIGGILO!». Ed egli, per la TERZA volta, disse loro: «Ma che MALE HA FATTO COSTui? Non ho TROVAato in lui nulla che meRITI la morte. Dunque, lo PUNIrò e lo riMETTERO' in liBERtà». Essi però insisteVANO a gran VOCE, CHIeDENDO che venISSE crociISSO, e le loro grida CRESCEvano. PiLATO allORA DECIse che la loro riCHIESTA venISSE eSEGUITA. RiMISE in liBERtà coLUI che era stato mESSO in PRI-GIONE per riVOLTA e OMIciDIO, e che ESSI riCHIedeVANO, e conSEGNO' GIU'SU' al loro VOLEre.

MENtre lo conDUCEvano VIA, FERMArono un CERTO SiMONE di ciRENE, che tornAVA dai cAMPI, e gli MISERO addOSSO la croce, da porTARE dietro a GIU'SU'. Lo SEGUIva una GRANde MOLTItudine di poPOLO e di DONNE, che si BATTEvano il PETTO e FACEvano laMENTI su di lui. Ma LUI, VOLTAnDOSI vERSO di loro, disse: «Figlie di GIUsalente, non PIANGEte SU di ME ma PIANGEte SU voi stESSE e sui VOStri figli. Ecco, verrANNO giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i GREMBI che non hanno GENErato e i seni che non hANNO alLATTATO”. AllORA comincerANNO a dire ai MOnti: “CADETE su di noi!”, e alle colline: “COPRIteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avVERRA' del legno sECCO?».
InSIeme con lui veniVANO conDOTTI a morte anche altri DUE, che erano MAL-FATTOri.

QuANDO GIUNSEro sul luogo chiAMATO TEsCHIo, VI crociFISSERO LUI e i malFATTORI, uno a dx e l’altro a sx. GIU'SU' diceva: «Padre, perDONA loro Perché NON sANNO quello che fANNO».
Poi DIVIDEndo le SUE vesti, le TITArono a sorte.

Il poPOLO stAVA a VEDEre; i capi inVECE lo deRIDEVAno DICEndo: «Ha SALVAto altri! SALVI se stESSO, se è LUI il CHI-STO dIO, l’ELETTO». AnCHE i SOL-DATI lo deRIDEVANO, gli si acCOSTAvano per pORGErgli dell’aCETO e DICEVAno: «Se TU SEI il re dei GIU'DEI, salva te stESSO». SOPRA di LUI c’era anche una scritta: «Costui è il Re DEI GIU'DEI».

Uno dei malFATTOR apPESI alla croce lo inSULTAva: «Non sei tu il CHIsto? Salva te stESSO e noi!». L’altro inVECE lo rimPRO-VERAva dicendo: «Non hai alcun TI-MORE di Dio, tu che sei condANNATO alla stESSA pena? Noi, GIU'staMENTE, perché riceviAMO quello che abbiAMO MERItato per le nostre aziONI; egli inVECE non ha FATTO nulla di MALE». E disse: «GIU'-SU, riCORDAti di me quando enTRErai nel tuo REGNO». Gli rispose: «In verità io ti dico: OGGI con me SARAI nel PARAdiso».

ERA GIA' VERSO mezzo-giorno e si fece buio su tutta la terra fino alle TRE del PO'meriggio, perché il sole si era eclISSATO. Il VELO del tempio si squarciò a metà. GIUsù, griDANDO a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani conSEGNO il mio SPIRIto». Detto questo, SPIRO'.

PIEGATEVI!

VI STO CIO' che era acCADUTO, il CENTUriONE dAVA gloria a Dio DICEendo: «Vera-mente quest’uowo era GIU'STO'». COSI' pure tutta la FOLLA che era venuta a vedere questo SPETTAcolo, riPENSAndo a quanto era aCADUTO, se ne tornAVA batTENDOsi il petto. Tutti i suoi cONO-scenti, e le dONNE che lo aveVANO se-guito fin dalla gALIlea, staVANO da lonTANO a guarDARE tutto questo.

Ed ECCO, vi era un uowo di nome GIU'-SEPPE, membro del Sine-drio, buono e GiùSsto. Egli NON aveva adeRITO alla decisiONE e all’OPERAto degli altri. Era diARI-ma-Tea, una città della GIU'Dea, e aspettAVA il regno di Dio. Egli si preSENTO' a PiLATO e CHIESE il corpo di GIU-sù. Lo dePOSE dalla croce, lo avVOLSE con un lenSuolo e lo MISE in un sePOLCRO scavato nella roccia, nel quale nessUNO era stato ancora sePOLTO. Era il giorno della ParaSCEVE e già SPLENDEvano le LUCI del SA-BATO. Le donne che erano VENUTE con GIU'sù dalla GALAlea seguiVANO GIU'-SEPPE; ESSE OSSErvarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di GIUsù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli proFUMATI. Il SETTIMO giorno OSSErvarono il riPOSO come era preSCRITTO agli INIZI.

mercoledì 27 marzo 2013

TRA UDItoori o diTORI?

Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,  perché io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli.
Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenzanon mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognatoper questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso.
È vicino chi mi rende giustizia: chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci.
CHI MI ACCUSA? SI AVVICINI A ME. ECCO, IL SIGNORE DIO MI ASSISTE: CHI MI DICHIARERA' COLPEVOLE?

In quel tempo, 1 DEI 12, chiamato GIU' da SICARIO, andò dai capi dei sacerDOTI e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo PASSI?». E quelli gli FISSARONO 3ante moni  DAr GENTI. Da quel momento cercava l’occasione propizia per il PASSAGGIO da GIU'SU'.
Il primo giorno proPIZIO, i discePOLI si avvicinarono a GIU'SU' e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te il TUO PASSAGGIO?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il PIU' GRANDE dice: Il mio tempo è vicino; PASSERO' da te con i miei discePOLI”». I discePOLI fecero come aveva loro ordiNATO GIU'SU', e prePARArono il PASSAGGIO.
Venuta la sera, si mise a taVOLA con i 121i. Mentre mangiaVANO, disse: «In verità io vi dico: UNO DEI 12 VOI mi TRA-DIRA'». Ed EsSI, proFONDAmente ratTRISTAti, cominciarono ciascUNO a doMANDArgli: «Sono forse IO, SignORE?». Ed egli rispose: «CoLUI che ha mESSO con ME la mano nel piatto, è quello che mi TRA-DIRA'. Il Figlio del PADRE se ne VA, come sta scritto di LUI; ma GUAI a quell’uomo dal quale il Figlio del PADRE viene TRA-Dito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». GIU' da, il TRA-DITORE, disse: «MAGGIORE, sono for-SE IO?». GLI risPOSE: «TU l’HAI DETTO».

Per te io sopporto l’insulto e la vergogna mi copre la facciasono diventato un estraneo ai miei fratelli, uno straniero per i figli di mia madre. Perché mi divora lo zelo per la tua casa, gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.MI SENTO VENIR MENO. Mi aspettavo compassione, ma invano, consolatori, ma non ne ho trovati. Mi hanno messo veleno nel cibo e quando avevo sete mi hanno dato aceto.
Loderò il nome di Dio con un canto, lo magnificherò con un ringraziamento.
Vedano i poveri e si rallegrino; voi che cercate Dio, fatevi coraggio, perché il Signore ascolta i miseri e non disprezza i suoi che sono prigionieri.


TRAuDI...TRICE o AT...TRICE?

In quel tempo, [mentre era a MENsa con i suoi discePOLI,] fu proFONDAmente TURBATO e diCHIARO': «In verità, in verità io vi dico: UNO di VOI MI TRA...DIRA'».
I discePOLI si guardaVANO l’UN l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora UNO DEI discePOLI, quello che AMAVA (come sapeva AMARE LUI), si trovava a tavola al FIANCO di LUI. L'altro apPRESSO gli fece cenno di inFORMARSI CHI FOSSE quello di cui parlava. Ed egli, CHInanDOSI sul PETTO di LUI, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose: «È colui per il quale inTINGERO' il BOCCone e glieLO DARO'». E, inTINTO il boccONE, lo prese e lo diede a GIU'da ... FIGLIO di SimONE IsCARIòta. Allora, dopo il boccone, SaTANA entrò in lui.
Gli disse dunque LUI: «Quello che vuoi fare, fallo presto». NessUNO dei commenSALI' capì perché gli avesse detto questo; alcUNI inFATTI pensaVANO che, POIché GIU'da tenEVA la cassa, GIU'sù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la FESTA», opPURE che DOVEsse dare qualche COSA ai po'VERI. Egli, pRESO il boccONE, SUbito USCI'. Ed era notte.
QUANDO FU USCITO, GIU'SU' disse: «Ora il Figlio del PADRE E' STATO (adESSO!) GLORIFICATO, e d'IO E' STATO glorificato in LUI. Se IO è stato glorificato in LUI, anche LUI glorificherà ME e lo glorificherà SU-bito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai GIU'DEI, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire».
Simon (CeFA) gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose GIU'SU': «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». CE fa: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose GIU'SU': «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».

Perché GIOVanni non fermò, non dico l'UOMO, ma quella MANO?

lunedì 25 marzo 2013

La 3 dice SI, ma ... apoSTOLA o A(un) PO' stata?

Giovanni nell'11° o 12° CAPItombaLO
[1] Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti.
[45] Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui.
[2] Equi gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali.
[46] Ma alcuni andarono dai farisei e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto.
[3] Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento.
[47] Allora i sommi sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: "Che facciamo? Quest'uomo compie molti segni.
[4] Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse:
[48] Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo santo e la nostra nazione".
[5] "Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?".
[49] Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno, disse loro: "Voi non capite nulla
[6] Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
[50] e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera".
[7] Gesù allora disse: "Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura.
[51] Questo però non lo disse da se stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione
[8] I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me".
[52] e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.
[9] Intanto la gran folla di Giudei venne a sapere che Gesù si trovava là, e accorse non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti.
[53] Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
[10] I sommi sacerdoti allora deliberarono di uccidere anche Lazzaro,

ECCO ... perché molti Giù Dei se ne andavano a causa di lui e credevano nel Figlio dell'UOMO.


 
(non è un minestrone, ma un BRODO)


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domenica 24 marzo 2013

Non sarete PIU' maschio e femmina

In quel tempo, molti dei Giù DEI che erano venuti da eSSa, alla vista di ciò che LUI aveva compiuto, [ossia la SCELTA di eSSo,] credettero in LUI. Ma alcuni di loro andarono dalle GuiDei riferirono loro quello che LUI aveva fatto.
Allora i capi DEI dotati di saPERE e le GuiDei riunirono i seggi per votaRE e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’UOMO compie molti SEGNI. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in LUI, verranno i PAGA-ANI e distruggeranno il nostro PatriMonio e la nostra discendenza».
Ma uno di loro, FATTO sommo SAPUTO quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per TUTTI, e non vada in rovina l'intera nostra discendenza!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo saputo con dote quell’anno, profetizzò che quell'UOMO doveva morire per TUTTI; e non soltanto ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Non i GIUSTI nel MALE o nel BENE, ma gli indecisi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Lui, dunque, non andava più in pubblico tra i Giù DEI, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città, dove rimase con i SUOI vicini.
Era vicino il PASSAGGIO di FUGA DEI GIU'dei e molti da quel luogo SALIRONO prima della grande FUGA, per ESSERE purificati. Essi cercavano l'UOMO e, stando nella SUA CASA, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».

LUI SOLEva DIRE: Ecco, io prenderò i figli di coloro che hanno vinto ovunque sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro TERRA: farò di loro UNO nella MIA e sul SUO; UNO SOLO regnerà su loro e non saranno più DUE, né saranno più divisi in DUE.
Non si contamineranno più con i loro ìDIOti, con i loro abOMI'NI e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato, li purificherò e saranno UNO e IO il LORO UNO.

giovedì 21 marzo 2013

Chi lo cerca veraMENTE ... LO TROVA VERAmente.

Cercate, anche VOI, il Signore e la SUA potenza,
ricercate sempre il SUO volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.
Noi, che siete fatti di sole membra,
al suo servizio.
È LUI il nostro CAPO, 
il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.
Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con le nostre membra
che BRAMANO al SOL SENTIRLO
ESULTARE in NOI.


«In verità, in verità io vi dico:
“Se uno osserva la SUA PAROLA,
non vedrà la morte in eterno”».
Non importa che vi accuseranno di blasfemia,
o vi giudicheranno PAZZI,
addirittura anche indemoniati.
“Se uno osserva la SUA PAROLA,
non sperimenterà la morte in eterno”.
SIETE più delle vostre membra,
che sono destinate a perire.
Tutti muoiono nella carne.

«Se vi glorificaste da voi stessi,
la vostra gloria sarebbe nulla.
Chi VI PUO' GLORIFICARE per SEMPRE
E' COLUI che è sceso per NOI,
CADUTO tra gli ULTIMI,
CASTIGATO a CAUSA
del SUO AMORE per NOI.

 “SFORZATEVI di CONOSCERLO”,
BEATI coloro che lo hanno così tanto AMATO
da incontrarLO, adESSO, QUI, ORA.
OGGI ... per SEMPRE.
Perchè CHI lo incontra
non lo perde PIU'.

 Se vi dicessi che IO non lo conosco,
sarei un mentitore, come CHI dic edi conoscerlo,
ma non sa TRASMETTERLO.
IO lo conosco e osservo la sua parola.
Le MIE MEMBRA impazziscono
a SOL sentirLO VENIRE.
C'è CHI, anche, lo VEDE e non può trattenerlo
perchè non è di sola CARNE.
IO L'HO VISTO!».
«In verità, in verità io vi dico:
prima che io lo riconosca,
LUI si fa riconoscere».

AMATELO con TUTTE le VOSTRE MEMBRA
e conoscerte la SUA ANIMA
ESULTARE con il
SUO SPIRITO.

mercoledì 20 marzo 2013

FINAL...mente SEI TORNATO

"Ti ringrazio, Signore; tu eri in collera con me,
ma la tua collera si è calmata e tu mi hai consolato.
Ecco, TU SEI la mia salvezza;
io confiderò, non temerò mai,
perché mia forza e mio canto
SEI TU,
O MIO Signore;
SEI la mia salvezza.

Il Signore è la mia salvezza
e con lui non temo più,
perché ho nel cuore la certezza:
la salvezza è qui con me.

Ti lodo Signore perché un giorno eri lontano da me,
ora invece sei tornato
e mi hai preso con Te .


In quel tempo, il MIO SIGNORE - MIO DIO - disse a quei giùDEI che gli avevano creduto:
«Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli;
CONOSCERETE LA VERITA' E LA VERITA' VI FARA' LIBERI».
Gli risposero: «Noi siamo discendenti delle nostre brame
e non siamo mai stati schiavi di nessuno.
Come puoi dire: “Diventerete liberi”? ».
IL MIO SIGNORE - MIO DIO - rispose loro:
« In verità, in verità io vi dico:
chiunque commette il peccato è schiavo del peccato.
ORA, LO SCHIAVO NON RESTA PER SEMPRE NELLA CASA;
 IL FIGLIO VI RESTA SEMPRE.
SE DUNQUE IL FIGLIO VI FARA' LIBERI,
SARETE LIBERI DAVVERO.
So che siete discendenti di donna.
Ma intanto cercate di uccidermi
perché la mia parola non trova accoglienza in voi.
Io dico quello che ho visto presso il Padre;
anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal genitore vostro».
Gli risposero: «Il padre nostro è il nostro geniTORE».
Disse loro il MIO SIGNORE - MIO DIO:
 «Se foste figli al vostro GENItore,
 fareste le opere di vostro padre e di vostra madre.
Ora invece voi cercate di uccidere me,
un uomo che vi ha detto la verità udita da
COLUI che non uccise il FIGLIO SUO e/O della SUA SPOSA.
 Questo, non l’ha fatto, andando contro le credenze del TEMPO.
Voi fate le opere dei vostri geni-tori
NELLA carne e NON DELLO SPIRITO».
Gli risposero allora:
«Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!».
 Il MIO SIGNORE - MIO DIO disse loro:
«Se l'IDDIO fosse vostro padre, mi amereste,
perché dall'UNICO DIO SONO USCITO E VENGO;
non sono venuto da me stesso,
ma LUI mi ha mandato ».


martedì 19 marzo 2013

INTRONA aizza AZIONE

In ATTESA del MINEstrONE
 
 
«Va’ e di’ al mio servo:
Così dice il Signore:
“Quando i tuoi giorni saranno compiuti
e tu dormirai con i tuoi padri,
io susciterò un tuo discendente dopo di te,
uscito dalle tue viscere,
e renderò stabile il suo regno.
Egli edificherà una casa al mio nome
e io renderò stabile il trono del suo regno per sempre.
Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio.
La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te,
 il tuo trono sarà reso stabile per sempre”».
 
Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».
«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato al mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono».
«Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza”.
Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele».
 
Fratelli, non in virtù della Legge che fu data al PRIMO
e alla sua discendenza,
la promessa di diventare erede del mondo,
ma in virtù della giustizia che viene dalla fede.
Eredi dunque si diventa in virtù della fede,
perché sia secondo la grazia,
e in tal modo la promessa sia sicura per tutta la discendenza:
non soltanto per quella che deriva dalla Legge,
ma anche per quella che deriva dalla fede fin dall'INIZIO,
dal PRIMO,
il quale è padre di tutti noi
– come sta scritto: «Ti ho costituito padre di molti popoli»
– davanti al Dio nel quale credette,
che dà vita ai morti e chiama all’esistenza le cose che non esistono.
Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza,
e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto:
«Così sarà la tua discendenza».
Ecco perché gli fu accreditato come giustizia.
 

Così si GENERA l'AMORE CELESTE:

sua madre,
essendo promessa sposa,
prima che andasse a vivere insieme allo SPOSO
si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Lo Sposo,
poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente,
pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose,
ecco, gli apparve "in sogno" un angelo del Signore
e gli disse: «... non temere di prendere con te la tua sposa, Madre del BAMBINO.
Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo;
ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai SALVEZZA (la TUA):
egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Quando si destò dal sonno,
il PADRE
fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.

lunedì 18 marzo 2013

domenica 17 marzo 2013

+ PARTIcolarMENTE ... INDICATIVA

 
Un GESUITA che invece di venir eletto a PAPA NERO
diventa VESCOVO di ROMA,
che sceglie un NOME FRANCESCANO
e porta una simbolo GIANSENISTA.
 
Ho sempre sostenuto che GESU' è stato il CAPO degli ERETICI
e la MISERICORDIA la MADRE degli ERETICI,
ma siamo vicini a definire il CRISTIANO
appartenente ad una CHIESA
 e non ad una religione?
 
"Eresia" vuol dire "afferrare", "prendere"
ma anche "scegliere" o "eleggere".
 
 
Fratelli, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede: perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti.
Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
 
LA VERITA' E' che la SPOSA E' PRONTA per le NOZZE.
 

sabato 16 marzo 2013

Il PADRE non si STUDIA ma si AMA.

Il Signore me lo ha manifestato e io l’ho saputo;
mi ha fatto vedere i loro intrighi.
E io, come un agnello mansueto che viene portato al macello,
 non sapevo che tramavano contro di me, e dicevano:
«Abbattiamo l’albero nel suo pieno vigore,
strappiamolo dalla terra dei viventi;
nessuno ricordi più il suo nome».
Signore degli eserciti, giusto giudice,
che provi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa.
 
 
In quel tempo, all’udire le parole di Gesù,
alcuni fra la gente dicevano:
 «Costui è davvero il profeta!».
Altri dicevano: «Costui è il Cristo!».
Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea?
Non dice la Scrittura:
“Dalla stirpe di Davide e da Betlemme,
il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?».
 E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.
Alcuni di loro volevano arrestarlo,
ma nessuno mise le mani su di lui.
Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei
e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?».
Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!».
Ma i farisei replicarono loro:
«Vi siete lasciati ingannare anche voi?
Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei?
Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù,
ed era uno di loro, disse:
«La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato
e di sapere ciò che fa?».
Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea?
Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!».
E ciascuno tornò a casa sua.

venerdì 15 marzo 2013

Perchè e passato INNOservato?

EpPURE E' STATO eSEGUITO IN FORMA UNIVERSALE!
Anche per chi abita deserti VIRTUALI
 
 
« Sancti Apostoli Petrus et Paulus,
de quorum potestate et auctoritate confidimus,
ipsi intercedant pro nobis ad Dominum.
Precibus et meritis beatæ Mariae semper Virginis,
beati Michaelis Archangeli,
beati Ioannis Baptistæ
et sanctorum Apostolorum Petri et Pauli
et omnium Sanctorum
misereatur vestri omnipotens Deus
et dimissis omnibus peccatis vestris,
perducat vos Iesus Christus ad vitam æternam.
Indulgentiam, absolutionem et remissionem
omnium peccatorum vestrorum,
spatium verae et fructuosae pænitentiæ,
cor semper pænitens et emendationem vitae,
gratiam et consultationem sancti Spiritus
et finalem perseverantiam in bonis operibus,
tribuat vobis omnipotens et misericors Dominus.
Et benedictio Dei omnipotentis:
† Patris et Filii et Spiritus sancti descendat super vos
et maneat semper. »
 
 
« I Santi apostoli Pietro e Paolo,
nel cui potere e autorità confidiamo,
intercedano per noi presso Dio.
Per le preghiere e i meriti della beata sempre vergine Maria,
del beato san Michele arcangelo,
del beato Giovanni Battista,
dei santi apostoli Pietro e Paolo,
e di tutti i santi,
Dio onnipotente abbia misericordia di voi, e, perdonati i vostri peccati,
Gesù Cristo vi conduca alla vita eterna.
Dio onnipotente e misericordioso vi dia l'indulgenza,
l'assoluzione e il perdono di tutti i vostri peccati,
un periodo di pentimento genuino e fruttuoso,
un cuore sempre penitente e una conversione della vita,
la grazia e il consiglio dello Spirito Santo,
e la perseveranza continua nelle opere buone.
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio e Spirito Santo discenda su di voi
e con voi rimanga sempre. »
 
 
CHI SA TROVARE LE DIFFERENZE E' SALVO!
 

giovedì 14 marzo 2013

VERO PROGRESSISTA, VERO CONSERVATORE

 
POSTo MODI-IFICATO dopo OTTO comMENTI
con l'agGIUTA della PAROLA di OGGI nella
CHIESA CATTOLICA ROMANA APOSTOLICA
 
 
«Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo
e si oppone alle nostre azioni;
ci rimprovera le colpe contro la legge
e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta.
Proclama di possedere la conoscenza di Dio
e chiama se stesso figlio del Signore.
È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri;
ci è insopportabile solo al vederlo,
perché la sua vita non è come quella degli altri,
e del tutto diverse sono le sue strade.
Siamo stati considerati da lui moneta falsa,
e si tiene lontano dalle nostre vie come da cose impure.
Proclama beata la sorte finale dei giusti
e si vanta di avere Dio per padre.
Vediamo se le sue parole sono vere,
consideriamo ciò che gli accadrà alla fine.
Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto
e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.
Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti,
per conoscere la sua mitezza
e saggiare il suo spirito di sopportazione.
Condanniamolo a una morte infamante,
perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà».
Hanno pensato così, ma si sono sbagliati;
la loro malizia li ha accecati.
Non conoscono i misteriosi segreti di Dio,
non sperano ricompensa per la rettitudine
né credono a un premio per una vita irreprensibile.


Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano i giusti e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
 Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Molti sono i mali del giusto,
ma da tutti lo libera il Signore.
Custodisce tutte le sue ossa:
neppure uno sarà spezzato.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia.
 
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea;
infatti non voleva più percorrere la Giudea,
perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei,
quella delle Capanne.
Quando i suoi fratelli salirono per la festa,
vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano:
«Non è costui quello che cercano di uccidere?
Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla.
I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo?
Ma costui sappiamo di dov’è;
il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò:
«Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono.
Eppure non sono venuto da me stesso,
ma chi mi ha mandato è veritiero,
e voi non lo conoscete.
Io lo conosco,
perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercavano allora di arrestarlo,
 ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui,
perché non era ancora giunta la sua ora.

PAPA NUOVO o pappato nuovamente?


«Va’, scendi, perché il tuo popolo,
che hai liberato dagli dei,
si è pervertito.
Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via
che io avevo loro indicato!
Si sono fatti un TORO duro,
poi gli si sono prostràti dinanzi,
gli hanno offerto sacrifici e hanno detto:
“Ecco il nostro dio, 
colui che ci ha liberati dal falso giardino”».

Il Signore, in VECE, disse : «Ho osservato questo popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervìce. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione».


«Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai inizialmente LIBERATO con grande forza e con mano potente, da CHI, da COSA? Perché dovranno dire i loro aguzzinii: “Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli sparire dalla terra”?


Desisti dall’ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo. Ricòrdati di COLORO che ebbero il coraggio di COMBATTERE i LORO DEI, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: “Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò ai tuoi discendenti e la possederanno per sempre”».


Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.

Si fabbricarono idoli di pietra rinchiusi in arche di pietra,
si prostrarono a statue marmo e di metallo;
scambiarono la loro gloria
con la figura di un ANIMALE che mangia terra.
Dimenticarono il LORO SIGNORE 
che li aveva salvati,
che aveva operato cose grandi,
nei loro aguzzini,
meraviglie SULLA terra,
cose terribili presso il mare.
Ed egli li avrebbe sterminati,
se il SUO ELETTO,
non si fosse posto sulla breccia
davanti a Lui
per impedire alla sua collera di distruggerli.
Se fossi io a testimoniare di me stesso,
la mia testimonianza non sarebbe vera.
C’è un altro che dà testimonianza di me,
e so che la testimonianza che egli dà di me
E' VERA.
Voi avete inviato dei messaggeri all'uomo
ed egli ha dato testimonianza alla verità.
Io non ricevo testimonianza da un uomo;
ma vi dico queste cose perché siate salvati.
Egli era la lampada che arde e risplende,
e voi solo per un momento
avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore
 a quella di un uomo, figlio di donna:
 le opere che il Padre mi ha dato da compiere,
quelle stesse opere che io sto facendo,
testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
E anche il Padre, che mi ha mandato,
ha dato testimonianza di me.
Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce
 né avete mai visto il suo volto,
e la sua parola non rimane in voi;
infatti non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture,
pensando di avere in esse la vita eterna:
sono proprio esse che danno testimonianza di me.
Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini.
Ma vi conosco:
non avete in voi l’amore del PADRE e della MADRE
che SONO nei CIELI.
Io sono venuto nel nome del Padre mio
e con il consenso della MADRE vostra
e voi non mi accogliete;
se un altro venisse nel proprio nome,
lo accogliereste.
E come potete credere,
voi che ricevete gloria gli uni dagli altri,
e non cercate la gloria che viene dall’unico
DIO ... GENITORE?
Non crediate che sarò io ad accusarvi
davanti al Padre; vi è già chi vi accusa:
colui, nel quale riponete la vostra speranza.
Se infatti credeste a CHI vi ha preparato la VIA,
 credereste anche a me;
perché egli ha parlato di me.
Ma se non credete alle sue parole,
come potrete credere a CHI VELO detto?».