giovedì 29 agosto 2013

MI SENTO CON FUSO

29 agosto - Martirio di San Giovanni Battista



"Sei un figlio fannullone" - Padre lo decapita con l'accetta

Padre e figlio litigavano da tempo perché il ragazzo era un "fannullone", non aveva un lavoro e ciondolava per casa. Così un 72enne del ravennate ha ucciso il giovane, colpendolo con un'ascia al collo e decapitandolo. Quando gli uomini della polizia sono arrivati nell'appartamento il reo confesso non sembrava affatto sconvolto. Al contrario ripeteva agli inquirenti: "Finalmente me ne sono liberato. Era qui soltanto per mangiare e dormire".

http://www.affaritaliani.it/coffee/videomedia/ravenna-uccide-il-figlio-ad-accettate.html

Ger 1,17-19
ALZATI e DI' loro TUTTO CIO' che ti ordinerò.

In quei giorni, mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Tu, stringi la veste ai fianchi,
àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti di fronte a loro,
altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.
Ed ecco, oggi io faccio di te
come una città fortificata,
una colonna di ferro
e un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti».

Sal 70
La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.

In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami.
 Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.
Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.
La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.

In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.

mercoledì 28 agosto 2013

TANTO per CONTRO-PAROLA d'ORDINE

«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.

 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”.

Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i pro-feti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».

lunedì 26 agosto 2013

Il TANgere come il PIANgere per A-MORE

Sappiamo bene, VOI TUTTI gli AMATI del MIO d'IO SONO, che siete stati scelti da LUI, fin dal PRINCIPIO. Il NOSTRO V°Angelo, inFATTI, non diffuse MENZOGNE, ma ci fece MANGIARE una FLOREscienza, per farci capire che le PAROLE possono diventare FATTI e, METTEnDOCI il SUO SPIRITO, E TERNI.

EnTREambi siamo stati castigati per aver OSATO per AMORE dell'AMORE POSToCI A.C.CANTO.
SOLO CON PROFonda conVINZIONE potete conoscere la VERITA' di CHI si è comportato il quel MODO, pagando di SUO, SOLO e SEMPRE per l'AMORE SUO per NOI. Per il NOSTRO BENE.

GIU'dicate da VOI STESSI se sapete AMARE anche a COSTO di avere un DIO contro.

Non c'è AMORE più GRANDE.
O preferite le conDIZIONI SERvili?

Questa VERITA' ORAoMAI si è diffusa DApPER-TUTTO, tanto che non abbiamo bisogno PIU' di parlarne. COME si andassimo da SE, con LUI fino alla FINE.

Sono essi inFATTI a raccontare come NOI SIAMO VENUTI in MEZZO a LORO e come CI SI AMO convertiti dagli dei a LUI: l'AMORE che si è PURE INCARNATO per portarci VIA per SEMPRE il quel POSTo prePARATO da SEMPRE.
E' QUI, davanti ai VOSTRI OCCHI, se riuscite a t'ANGErLO.


La differenza tra VERITA' e FALSITA' è infinitesima che SOLO la LUCE VERA può TRApassare.
GIU'dicate da VOI STESSI le PAROLE, le lettere, apPARENTEmente AMBIgue.
UNO E' il DIO VERO e VIVO ed è COLUI che si VEDE e si SENTE.

Non vi siete A.C.CORTI di averlo conGENERATO ... conLUI...gato per SEMPRE?

SI! Si può PARTOrire anche in GABBIA ... per costrizione ma ANCHE per AMORE.

Non siate COME FICHI STERILI!

Non disperate in CHI il FRUTTO lo ha nascosto in attesa di farlo FRUTTIFICARE per SEMPRE in VOI.


Seguite il Dio vivo e vero che non su è fatto attendere dai cieli DONANDOVI  suo Figlio ... non più DOPPIO (caino/abele), ma UNO ed ESSEnziale, come agli INIZI, prima dell'umanità di polvere.

SOLO LUI può riSUSCITA-RE dai morti, LUI essendo VIA-VERITA' e VITA che ci libera dall’ira che viene.
«Guai a voi, falsi DOTTI che non avete conosciuto le MALAtTIE che preTENDETE di GUARIRE, come chi pensa di eliminare l'ODIO con una medicina, dimenticanDOSI l'origine di questo ABORTO dell'AMORE VERO E TERNO.

Non potevamo ESSERE SOLI e per SEMPRE se non avessimo provato la DIVISIONE della e tra la nostra STESSA SOSTANZA.


Guai a voi PROFessoRI che chiudete POSTi nei quali non vi siete mai CALATI. Negandoli agli EREDI che si perdono TRISTEMENTE in questo MONDO.
Di FATTO non riescono ad entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare.
Guai a TUTTI voi che percorrete mare e monti per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della disCARICA del cielo, due volte più di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per la ricchezza del tempio, resta obbligato”. Quale ricchezza?

Di COSA si E' FATTO POVERO coLUI che E' SIGNORE per la SUA SPOSA?
Mentre s'IGNORA SEMPRE CHI non dorme mai se non sente la SPOSA in CASA a LUI A.C.CANTO.

Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: la ricchezza o il tempio che rende sacra la RICCHEZZA? E dite ancora: “Se uno giura per il TALAMO, non conta nulla; se invece uno giura per quanto lo ha pagato per chi vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: la PERSONA o il LETTO che rende SACRA l'UNIONE?Ebbene, chi giura per l’UNIONE  giura per il LETTO e per quanto vi sta sopra; e chi giura per al perSONA, giura per SEMPRE e per COLUI che LO ABITA. E se il GIURA-MENTO è per il CIELO, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso».



SIETE o SI AMO ... DEI?

Ma siete miei fratelli, o no?
Avete già dimenticato il sortire azione
IN VOI
a rivolta come figli?
 
AVETE DIMENTICATO
L'INVITO
SOTTO IL FICO? 

«Figli miei, non disprezzate le correzioni
che vi vengono inflitte
perché si ignora il senso del vostro
perdetevi d’animo quando siete sottoposti a tormenti;
perché si ignora la correzione 
utile al divenire come DEI.
 
VOI non correggete i VOSTRI FIGLI?

 È per la vostra correzione che voi soffrite!
E come è in terra
COSI' è per il CIELO.
O preFERITE il contrario?
COME in CIELO ... COSI' in terra.
 
IO SONO può ESSERE niente COME TUTTO.
Non fermatevi alle APPARENZE.
Non temete di GIU'dicare un DIO.
Potrebbe ESSERE vostro Padre.
VOSTRA MADRE!
 
Appartenete al CIELO e i vostri genitori vi AMANO,
trattandovi da figli;
e qual è il figlio che non viene corretto dal genitore?
Certo, sul momento,
ogni correzione non sembra causa di gioia,
ma di tristezza;
dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia
a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.
Perciò, rinfrancate le mani inerti
e le ginocchia fiacche
e camminate diritti con i vostri piedi,
perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi,
ma piuttosto a guarire.
 
CHI COME il PADRE?
MICA EL?
 
Se vi vergognerete di ME
IO MI VERGOGNERO' di VOI.

sabato 24 agosto 2013

MACCHE' fico DICI?

In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle (BARtoloMEO)e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

venerdì 23 agosto 2013

COME si riCONOSCE il PECCATO verso il CIELO?

Chi può dire: "Ho purificato il cuore, sono mondo dal mio peccato", se continua ad usare doppi pesi e doppia misura ...  abominio VERSO il SIGNORE.
Eppur già da fanciulli sosteniamo, con i nostri giochi, la dimostrazione delle nostre azioni apparentemente pure e rette.
CHI HA CREATO il MONDO?
E l'UOMO?
Ma CHI ha dato OREcCHIo che ascolta e OcCHIo che vede, sia UNO che l'ALTRO FATTO dal SIGNORE?
Ma CHI E' Dio?
CHI il SIGNORE?
E i LORO messaggi ... DETTI: AnGELI?

VEGLIA SEMPRE per non diventare povero delle GLORIA DEI Cieli, tieni gli occhi aperti e avrai NUTRIMENTO quotidiano a sazietà.
"Robaccia, robaccia" dice chi vorrebbe comprarla, ma quando la compra, allora se ne vanta.
Ci SONO molte ricchezze, ma la cosa più preziosa sono le labbra istruite direttamente dall'ANGELO del SIGNORE.
PrendiLO per il vestito perché si è fatto garante per un altro e tienilo in pegno per gli estranei.
È piacevole all'uomo il pane procurato con frode, ma poi la sua bocca sarà piena di granelli di sabbia.

Pondera bene i tuoi disegni, consigliandoti, e FA la GUERRA con molta riflessione.

CERCA di scoprire il SEGRETO di CHI va in giro sparlando e non associarti, invece, a chi ha sempre aperte le labbra. Chi maledice il padre e la madre vedrà spegnersi la sua lucerna nel cuore delle tenebre. CHI LO GUIDERA'? I guadagni accumulati in fretta da principio non saranno benedetti alla fine.
Non dire: "Voglio ricambiare il male", confida nel Signore ed egli ti libererà.
Il doppio peso è in abominio al Signore
e le bilance false non sono un bene.

Dal Signore sono diretti i passi dell'uomo
e come può l'uomo comprender la propria via?

È un laccio per l'uomo esclamare subito:
"Sacro!"
e riflettere solo dopo aver fatto il voto.
Un re saggio passa al vaglio i malvagi e ritorna su di loro con la ruota.
Lo spirito dell'uomo è una fiaccola del Signore che scruta tutti i segreti recessi del cuore.
Bontà e fedeltà vegliano sul re, sulla bontà è basato il suo trono.

Vanto dei giovani è la loro forza, ornamento dei vecchi è la canizie.


Le ferite sanguinanti
spurgano il male,
le percosse purificano
i recessi del cuore.

Il cuore di un re è
COME 
un canale d'acqua
tra le mani dell'
E'TERNO
che lo dirige dovunque
EGLI 
vuole.
Eppure agli occhi degli uomini
tutte le SUE vie sono rette,
ma CHI PESA i LORO CUORI
E'
il SIGNORE.
  Praticare la GIU'stizia e l'equità
per il Signore vale più di un sacrificio.
Occhi alteri e cuore superbo,
lucerna degli empi,
è il PECCATO.
 
I piani dell'uomo diligente si risolvono in profitto, ma chi è precipitoso va verso l'indigenza.   Accumular tesori a forza di menzogne è vanità effimera di chi cerca la morte. 
La violenza degli empi li travolge, perché rifiutano di praticare la giustizia.
La via dell'uomo criminale è tortuosa, ma l'innocente è retto nel suo agire.
È meglio abitare su un angolo del tetto che avere una moglie litigiosa e casa in comune.
L'anima del malvagio desidera far il male e ai suoi occhi il prossimo non trova pietà.

Quando il beffardo vien punito, l'inesperto diventa saggio e quando il saggio viene istruito, accresce il sapere.
Il Giusto osserva la casa dell'empio e precipita gli empi nella sventura.
Chi chiude l'orecchio al grido del povero invocherà a sua volta e non otterrà risposta.  Un regalo fatto in segreto calma la collera, un dono di sotto mano placa il furore violento.
È una gioia per il giusto che sia fatta giustizia, mentre è un terrore per i malfattori.
L'uomo che si scosta dalla via della saggezza, riposerà nell'assemblea delle ombre dei morti.
Diventerà indigente chi ama i piaceri e chi ama vino e profumi non arricchirà.
Il MALvAGIO SERVE da riscatto per il GIUSTO e il perFIDO per gli uomini retti.
Meglio abitare in un deserto che con una moglie litigiosa e irritabile.
Tesori preziosi e profumi sono nella dimora del saggio, ma lo stolto dilapida tutto. 
 
I desideri del pigro lo portano alla morte, perché le sue mani rifiutano di lavorare.
Tutta la vita l'empio indulge alla cupidigia, mentre il giusto dona senza risparmiare.

Il sacrificio degli empi è un abominio, tanto più se offerto con cattiva intenzione.

Il falso testimone perirà, ma l'uomo che ascolta potrà parlare sempre.
L'empio assume un'aria sfrontata, l'uomo retto controlla la propria condotta.
Non c'è sapienza, non c'è prudenza, non c'è consiglio di fronte al Signore.

Il cavallo è pronto per il giorno della battaglia, ma al Signore appartiene la vittoria.
 
Ed ECCOLO riPRO-POSTo per i TAR...DIVI:

 
 

giovedì 22 agosto 2013

CARNE di DIO che GENERA il PADRE

Tutti i cristiani vedono e venerano in lei la sovrabbondante generosità dell'amore divino, che l'ha colmata di ogni bene. Ma ella distribuisce regalmente e maternamente quanto ha ricevuto dal RE; protegge con la sua potenza i figli acquisiti in virtù della sua corredenzione e li rallegra con i suoi doni, poichè il Re ha disposto che ogni grazia passi per le sue mani di munifica regina. Per questo la Chiesa invita i fedeli a invocarla non solo col dolce nome di madre, ma anche con quello reverente di regina, come in cielo la salutano con felicità e amore gli angeli, i patriarchi, i profeti, gli apostoli, i martiri, i confessori, le vergini. Maria è stata coronata col duplice diadema della verginità e della maternità divina:
"Lo Spirito Santo verrà su di te,
e la virtù dell'Altissimo ti adombrerà. 
Per questo il Santo che nascerà da te
sarà chiamato Figlio di Dio:
E RE DE...l suo regno ".

La regalità di Nostra SIGNORA è soprannaturale per carattere, perché LEI è la prima e la più alta delle creature di Dio. Non è la prima nell’ordine della natura, perché gli angeli sono naturalmente creature più elevate. Un angelo è puro spirito, e quindi è qualcosa di più di una creatura umana. Ma LEI è la prima creatura nell’ordine della grazia. Ha ricevuto un numero di grazie incomparabilmente maggiore degli angeli. E le grazie ricevute dagli angeli sono subordinate alle grazie ricevute da LEI, la IRRAGGIUNGIBILE per chi non è BEN VOLUTO dal PADRE.
È anche la prima di tutte le donne. Il primo di tutti gli uomini è Nostro SIGNORE; la prima di tutte le donne è Nostra Signora. Questo basterebbe da solo a conferirle di diritto il titolo di regina. Perché la regalità è una situazione “de jure” da cui scaturisce una situazione “de facto”. Chi è primo ha diritto di regnare e di essere servito, specialmente quando il suo regno è legato a un regno eterno che non avrà mai fine. Questo definisce la regalità della MADRE del CIELO ... incarNATA.
Nostra SIGNORA è la prima fra le creature perché è la Madre di Dio. Nessuna creatura ha avuto o potrà avere un’unione con la Santissima Trinità profonda come la SUA. È la figlia prediletta del Padre Eterno, la madre ammirevole della Parola Incarnata, la sposa fedelissima IN Spirito Santo.
Inoltre, è regina perché Dio ha posto il governo di tutte le cose nelle sue mani. Dio ha scelto di non compiere alcunché di soprannaturale sulla Terra senza passare da LEI. Tutte le preghiere che salgono dalla Terra verso il Cielo passano attraverso LEI; e tutte le grazie che scendono dal Cielo sulla Terra fanno lo stesso. Se tutto il Cielo chiedesse qualche cosa a Dio prescindendo da LEI, non lo otterrebbe; ma se LEI da sola fra i cittadini del Cielo chiedesse una grazia, la otterrebbe. Questo ne fa una regina in tutta le pienezza del termine.
Ora questi concetti che definiscono la sua regalità celeste, il suo titolo più alto, devono trovare una corrispondenza anche nella sua regalità terrestre o sociale. Che cos’è la regalità sociale questa che S'ignora? Tutta la società umana dovrebbe essere organizzata in modo che ogni cosa corrisponda al suo volere di regina. Tutti coloro che governano dovrebbero seguire la sua volontà. Si dovrebbe riconoscerla COME “il LUOGO-TENETE di Dio nel MONDO”.
Ogni re politico di questo mondo dovrebbe sentirsi esecutore del volere di Dio, anche se è uno DEI più potenti monarchi del proprio secolo. PerCIO' biSOGNA comprendere  benissimo la propria missione, perché è esattamente questo che un re cattolico deve essere, nel mondo, nel paese, nella famiglia ... IN SE STESSI. Lo stesso si dovrebbe applicare a LEI. I re e i governanti cattolici dovrebbero essere i suoi ser-GENTI.
Ma qual è la volontà di LEI? Dal momento che di regola non ci appare in modo mistico per trasmetterci le sue prescrizioni, come possiamo conoscere la sua volontà? In realtà, la Sua Volontà  corrisponde perfettamente alla dottrina cattolica e all’obbedienza alla Chiesa Cattolica. Questa è la volontà della MADRE del CIELO che attende la SPOSA per SUO FIGLIO l'ALTISSIMO INcarNATO – e di Dio, perché la volontà di ELY coincide perfettamente con la volontà di Dio. La più chiara componente della volontà della Madre, quella meno soggetta a discussioni, è che si obbedisca alla Chiesa Cattolica.
Ma c’è un altro fattore: la voce della grazia che risuona dentro di noi. La grazia indica a ogni persona il modo di essere discepolo e di realizzare il piano che Dio ha concepito per lui o per lei. Questo è quanto normalmente si chiama vocazione. La vocazione è la chiamata di Dio, che è anche la chiamata di Nostra Signora, a realizzare un piano predefinito che Essi hanno concepito per ciascuno di noi. Quindi, corrispondere alla propria vocazione significa anche fare la volontà della Primordiale MAMMA.
E come si fa a corrispondere alla propria vocazione? Anzitutto, si tratta di fare tutto quanto è in nostro potere per conservare il deposito della dottrina cattolica insegnata dalla Santa Madre Chiesa. Sappiamo che dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II questo deposito di fede, morale, liturgia e diritto canonico è sistematicamente attaccato da nemici della Chiesa che si sono infiltrati al suo interno e che propongono di sostituire la sua dottrina con insegnamenti completamenti nuovi e del tutto diversi. Così obbedire alla propria vocazione oggi significa difendere la dottrina cattolica contro gli attacchi interni ed esterni. Essere fedeli alla chiamata della Madre del CIELO ai nostri giorni significa lottare contro i nemici della dottrina della Chiesa Universale.
C’è un altro punto che vorrei trattare. Io parlo spesso di un Regno di Dio tra quello DEI Cieli come di qualche cosa di futuro. Ma – si dirà – se fare la volontà della NUOVA ELY significa seguire la Chiesa, non si può forse affermare che prima della crisi rivoluzionaria, c’è già stato un Regno di ELY? Perché dunque dovremmo parlare di un Regno di ELY al futuro?
Io non penso che un REGNO cambi il SUO STATO, al MASSIMO il SUO RE, la SUA REGINA ... pronti a PREservare un NUOVO EREDE che dovrà trovare la REGINA tra i suoi SUdDITI.
La devozione alla Regina FATTA della nostra STESSA SOSTANZA terrena, a differenza del FIGLIO che E' ANCHE SOSTANZA del CIELO, che trova CONNUBIO nel PADRE COME nella MADRE, sta crescendo e proprio questo segna l’apogeo di tutti i TEMPI. Ma subito inizia il declino. Un piano di Dio in divenire continuamente interrotto, come della scale che separano il TRONO che SOLO la REGINA può acconSENTIRE A ... SALI-RE.
Aggiungo che in PASSATO molte delle verità su ELY non erano state completamente chiarite. I dottori che studiavano la Vergine non avevano condotto la MARYoLOGIA a quegli alti livelli che in realtà questa scienza teologica ha raggiunto dopo, non durante, il TEMPO PASSATO e, per questo, FISSATO.
Per limitarci a un solo esempio, posso dire che non E' ancora stata ascoltata, né quella che egli definisce la vera devozione alla MADRE del CIELO era stata SPIEGATA. Anche molte altre verità sulla ELLAY che sono poi divenute patrimonio comune della Chiesa post ASSUNZIONE in CIELO di MAR-YA, non erano ancora correntemente insegnate. Si può pensare che sarebbero state scoperte e insegnate se non fosse iniziata la crisi del TEMPO presente di sempre, FUORI del TEMPO E TERNO.
Ma non è andata così e NON ADRA' COSI'. Il TEMPO PASSATO E' ANDATO PERDUTO e RESTA il TEMPO del SEMPRE, il TEMPO E TERNO.
Così queste verità sono venute alla luce dopo e ne verranno altre, e il fatto che siano emerse SEMPRE in un’epoca di rivoluzione e di crisi ha portato con sé la conseguenza che non si sono immediatamente riflesse in modo appropriato nella sfera sociale. Verità teologiche non sono state applicate alla vita della società come sarebbe dovuto accadere. Per la più piena gloria di Dio, è necessario che il suo piano si realizzi sulla Terra. E perché la REGINA MADRE regni sulla Terra è necessario che le verità che la riguardano siano non solo condivise dai devoti ma dispieghino i loro effetti anche sulla vita sociale.
Questi principi riguardano problemi molto profondi della storia. Ma ci consentono di apprezzare nel suo pieno significato la festa odierna della regalità della REGINA MADRE che ha iniziato le DOGLIE del ... PARTO.

giovedì 15 agosto 2013

ORA si E' compiuta

«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
 
 
In quel tempo, si avvicinarono a Lui alcuni farisei
per metterlo alla prova e gli chiesero:
«È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina
e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie
e i due diventeranno una sola carne”?
Così non sono più due, ma una sola carne.
Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
Gli domandarono: «Perché allora si può divorziare?».
Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore vi è stato permesso di ripudiare le vostre mogli;
all’inizio però non fu così.
Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie,
se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero  allora:
«Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna,
non conviene sposarsi».
Egli rispose loro:
«Non tutti capiscono questa parola,
ma solo coloro ai quali è stato concesso.
Infatti vi sono eunuchi che sono nati così
dal grembo della madre,
e ve ne sono altri che sono stati resi
tali dagli uomini,
e ve ne sono altri ancora
che si sono resi tali
per il regno dei cieli.
Chi può capire, capisca».
 

mercoledì 14 agosto 2013

SIGNORE, per TE, per quanto ANCORA?


«Se il mio fratello commette 
una colpa contro di TE,
io VADO e lo  ammonisco fra te e lui solo;
se TI ascolterà,
avremo guadagnato un nostro fratello;
se non ascolta,
prendo ancora con me una o due persone,
perché ogni cosa sia risolta
sulla parola di due o tre testimoni.
Se poi non ascolterà costoro,
lo dirò alla comunità;
e se non ascolterà neanche la comunità,
sia per NOI come non fosse mai nato.
Ma come posso considerarlo
MAI NATO?
In verità io vi dico:
tutto quello che legherete sulla terra
sarà legato in cielo,
e tutto quello che scioglierete sulla terra
sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora:
se due di voi sulla terra
si metteranno d’accordo
per chiedere qualunque cosa,
il Padre mio che è nei cieli
gliela concederà.
Perché dove sono due o tre
riuniti nel mio nome,
lì sono io in mezzo a loro».

domenica 11 agosto 2013

A mio bis bis NOnNO coloratissimo

La notte [della liberazione]
fu preannunciata ai nostri NONNI,
perché avessero coraggio,
sapendo bene a quali giuramenti avevano prestato fedeltà.
 Questi, in fatti, erano in attesa
della salvezza dei giusti, della rovina dei nemici.
 Di FATTO i figli santi dei giusti
offriranno sacrifici in segreto
e si imporranno, concordi, questa legge divina:
di condividere allo stesso modo successi e pericoli,
intonando subito i sacri buoni intenti dei NOnNI.

Fratelli, la fede è fondamento di ciò che si spera
e prova di ciò che non si vede.
Per questa fede i nostri antenati
sono stati approvati da Dio.
Per fede furono chiamati da Dio,
obbedirono partendo per un luogo
che doveva ricevere in eredità,
e partì senza sapere dove andava.
Per fede soggiornarono nella terra che volevano
come in una regione straniera,
abitando dapprima nelle caverne,
nelle capanne e nelle tende ...
ritornando alla pietra.
Loro aspettavano in fatti
la città dalle salde fondamenta,
il cui architetto e costruttore è
il PADRE loro stesso.
Per fede, anche le loro donne,
sebbene consenzienti i non
ricevettero la possibilità di diventare madri,
perché ritennero degno di fede
colui che glielo aveva promesso e PERMESSO.
Per questo da un uomo solo,
e inoltre già segnato dalla morte,
nacque una discendenza numerosa
come le stelle del cielo
e come la sabbia del mare 
e non si può contare.
Nella fede morirono tutti costoro,
senza aver ottenuto i beni promessi,
ma li videro e li salutarono solo da lontano,
dichiarando di essere stranieri
e pellegrini sulla terra.
Chi parla così,
mostra di essere alla ricerca di una patria.
Se avessero pensato a quella da cui erano usciti,
avrebbero avuto la possibilità di ritornarvi;
ora invece essi aspirano a una patria migliore,
cioè a quella celeste.
Per questo, se non entrano i loro NONNI
ENTRERANO i LORO NIPOTI.
Dio non si vergogna di essere chiamato Dio.
Ha preparato in fatti per loro una città.
Per fede, l'uomo, messo alla prova,
offre il FIGLIO alla terra,
e proprio lui POrTERA'anche il NONNO ...
in quel POSTO.
Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere
anche dai morti:
per questo lo riebbe anche come simbolo.
 
«Non temere, piccolo gregge,
perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno.
Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina;
soprattutto LO SPIRITO
fatevi borse che non invecchiano,
un tesoro sicuro nei cieli,
dove ladro non arriva
e tarlo non consuma.
Perché, dov’è il vostro tesoro,
là sarà anche il vostro cuore.
Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi
e le lampade accese;
siate simili a quelli che aspettano
il loro padrone quando torna dalle nozze,
in modo che, quando arriva e bussa,
gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone
al suo ritorno troverà ancora svegli;
in verità io vi dico,
si stringerà le vesti ai fianchi,
li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte
o prima dell’alba, li troverà così,
BEATI LORO!
Cercate di capire questo:
se il padrone di casa sapesse
a quale ora viene il ladro,
non si lascerebbe scassinare la casa.
Anche voi tenetevi pronti perché,
nell’ora che non immaginate,
viene il Figlio dell’uomo».

Ti chiederai le la PARABOLA prende anche te

 «Chi è dunque
l’amministratore fidato e prudente,
che il padrone metterà a capo della sua servitù
per dare la razione di cibo a tempo debito?
Beato quel servo che il padrone,
arrivando, troverà ad agire così.
Davvero io vi dico che lo metterà
a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo:
“Il mio padrone tarda a venire”,
e cominciasse a percuotere la sua anima,
a mangiare, a bere e a ubriacarsi,
il padrone di quel servo arriverà un giorno
in cui non se l’aspetta
e a un’ora che non sa,
lo punirà severamente
e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone,
non avrà disposto o agito secondo la sua volontà,
riceverà molte percosse;
quello invece che, non conoscendola,
avrà fatto cose meritevoli
di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto;
a chi fu affidato molto,
sarà richiesto molto di più».

 

venerdì 9 agosto 2013

La FIGLIA dell'ANIMA è la SANTA SPOSA.

 

«Ecco, ti condurrò nel deserto
e parlerò alla TUA ANIMA,
 
MIA TENDA.
Là mi risponderai
 come nei giorni della NOSTRA giovinezza,
come quando uscimmo dal nostro stato di schiavitù
da DEI padroni e non GENI-TORI.
Ti farò mia sposa per sempre,
ti farò mia sposa
nella giustizia e nel diritto,
nell’amore e nella benevolenza,
ti farò mia sposa nella fedeltà
e tu conoscerai lo SPOSO
il TUO SIGNORE».


 
 

mercoledì 7 agosto 2013

Il CORAGGIO di A.C.COPPIArsi in SPIRITO

Molti giovani non si sposano, ma convivono, perché non hanno il coraggio di impegnarsi in un matrimonio indissolubile: non fanno conto della grazia del Signore.

In quei giorni, il Signore parlò a conDOTTIero [nel deserto di Para] e disse: «Manda uomini a esplorare la terra dei Cani che sto per dare a CHI ha VINTO gli uomini e Dio. Manderete un UOMO per ogni TRIbù DEI suoi padri: tutti siano PRINCIPI fra loro». AllORA li mandò dal deserto di Para, secondo il comando del Signore.
Al terMINE di quarANTA giorni tornarono dall’esplorazione della terra e andarono verso Cade, riFERENDO ogni cosa a loro e a tutta la comunità e mostrarono loro i frutti della terra.
Raccontarono: «Siamo andati nella terra alla quale tu ci avevi mandato; vi scorrono davvero latte e miele e questi sono i suoi frutti. Ma il popolo che abita quella terra è potente, le città sono fortificate e assai grandi e vi abbiamo anche visto i discendenti di ANA. Gli aMALEciti abitano la regione del NEGO; gli ItTIti, i geBUsei e gli AMOrREI le montagne; i CANAnei abitano presso il mare e lungo la riva del GIORd'ANO».
CALO' il silenzio davANTI al popolo e il conDOTTIero disse: «Dobbiamo SALIRE e conQUIstarla, perché CERTO vi riUSCIREMO». Ma gli omini che vi erano andati con lui dissero: «Non riusciremo ad andare contro questo popolo, perché è più forte di noi». E diffusero tra loro il DIScredito sulla terra che avevano esplORATO, dicendo: «La terra che abbiamo atTRA-VERSAto per esplORARLA è una terra che DIVOra i suoi abiTANTI; tutto il popolo che vi abbiamo visto è gente di alta STATUrA. Vi abbiAMO viSTO i gigANTI, diSCENDENTI di ANA, della razza dei giganti, di fronte ai quali ci sembrava di essere come LOCUSte, e così dovevamo sembrare a loro». Allora tutta la comunità alzò la voce e diede in alte grida; quella notte il popolo PIANSE.
Il Signore parlò e disse: «Fino a quando sopporterò questa comunità MALVAgia che morMORA contro di ME? Ho uDITO le morMORAzioni di chi pur figli di colui che sCONfisse l'ANGELO E' contro di me. Riferisci loro: “Come è vero che io vivo, oracolo del Signore, così come avete parlato alle mie orecchie io farò a voi! I vostri CAdaVERI cadranno in questo desERTO. NesSUn cenSITO tra voi, di quanti siete stati REGISTRATI dai venti anni in su e avete morMORAto contro di me, potrà entrare nella terra nella quale ho GIU'aRATO a mano alzata di farvi abitare, a eccezione di CALE, figlio di IEfuNE', e di GIO-SU-E', figlio di NUn. Secondo il numero dei giorni che avete impiegato per esplorare la terra, quaranta giorni, per ogni giorno un anno, porterete le vostre colpe per quarant’anni e saprete che cosa comporta ribellarsi a me”. Io, il Signore, ho parlato. Così agirò con tutta questa comunità malvagia, con coloro che si sono coalizzati contro di me: in questo deserto saranno annientati e qui moriranno».


Quando gli omini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i FIGLI di DIO videro che le figlie degli omini erano belle e ne presero MO' gli quante ne vollero.
Allora il Signore disse: "Il mio spirito non resterà sempre nell'OMO, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni".
C'erano sulla terra i GIgANTI a quei tempi - e anche dopo - quando i FIGLI di DIO si uniVANO alle figlie degli omini e queste PARTOriVANO loro DEI figli: sono questi gli ERrOrI dell'ANTI-CHItà, uomini famOSI.
Il Signore vide che la malVAGItà degli uOMINI era grande sulla terra e che ogni diSEGNO conCEPITO dal loro cuore non era altro che MALE (maschio).
E il Signore si pentì di aver fatto l'uOMO sulla terra e se ne adDO.LORO' in cuor suo.
Il Singore disse: "sTERMINERO' dalla terra l'uOMO che ho cREATO: con l'uOMO anche il BESTIame e i RETTIli e gli UccELLI del cielo, perché sono PENtito d'AVErli fATTI".
Ma (chi seppe COM-PRENDERE tutti gli ANIMA...lì) trovò grazia agli occhi del SIGNORE.

In quel tempo, LUI si ritirò verso la zona a tiro di siDONE. Ed ecco una donna CANA, che veniva da quella regiONE, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di chi ha PECCATO e riconosciuto il peccato! La MIA ANIMA è molto tormentata LI' da un deMONIO». Ma EGLI non le riVOLSE nepPURE una parola.
Allora i suoi DIscePOLI gli si avVICINArono e lo impLORArono: «ESAUdiSCILA, perché ci viene dietro griDANDO!». Egli risPOSE: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa di chi VINCE DIO».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinANZI a LUI, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore, – disse la donna – eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora EGLI le replicò: «Donna, grande è la tua fede! AvVENGA in TE come deSIDEri». E da quell’istante la SUA ANIMA fu SALVATA.

martedì 6 agosto 2013

Fino al PRIMO RAGGIO del MATTINO: il FIGLIO dell'AURAORA.

Carissimi, vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole artificiosamente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza.
Egli infatti ricevette onore e gloria da Dio Padre, quando giunse a lui questa voce dalla maestosa gloria: «Questi è il Figlio mio, l’amato, nel quale ho posto il mio compiacimento». Questa voce noi l’abbiamo udita discendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte.
E abbiamo anche, solidissima, la parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l’attenzione come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e non sorga nei vostri cuori la stella del mattino.




In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.
Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

lunedì 5 agosto 2013

La VERITA' del VELO sQUArciato in DUE nel MEZZO, dall'ALTO in basso, da cima a fondo.

ELI' o ELoY' “La MADRE MAGGIORE”?

E’ TEMPO di … VAC…ANZE o di MANcANZE?

Dov’E’ (secondo Lc 24, 48-49) coLEI che, in VECE, dovreste ESSERE SUOI testiMONI, che il FIGLIO avrebbe mandato su di voi perché il PADRE l’HA proMESSA; ma voi non restando in città, non VENITE da LEI riVESTITI di potenza dall'ALTO?

Chi è nata 2030 anni fa?
Quella delle NEVI o la MADRE di COLUI che FU mandato AVANTI?
FIGLIO dell’UOMO in un Figlio di donna.

Non parlerò DEI GENI-tori e non NOMINERO’ il LORO NOME inVANO perché DOVRESTE SANTIficarli in VOI, come ha FATTO il PRIMOgenito DEI FIGLI.

Come al solito aspetto le vostre DOMANDE e mi limiterò a POSTare PAROLE e IMMAGINI che altri hanno cercato di UNIRE.
Aggiungerò solo qualCOSA in grassetto, incliNATO e MAIuscolo.


In quei giorni, (i vincitori DEI uomini e di DIO) ripresero a piangere e dissero: «Chi ci darà carne da mangiare? Ci ricordiamo dei pesci che mangiavamo (…) , dei cetrioli, dei cocomeri, dei porri, delle cipolle e dell’aglio. Ora la nostra gola inaridisce; non c’è più nulla, i nostri occhi non vedono altro che questa manna».
La manna era COME il seme di CORIanDOLO e avEVA l’aspetto della resina oDOR-OSA. Il popolo andava attorno a raccoglierla, poi la riduceva in farina con la macina o la pestava nel mortaio, la faceva cuocere nelle pentole o ne faceva focacce; aveva il sapore di pasta con l’olio. Quando di notte cadeva la rugiada sull’accampamento, cadeva anche la mANNA.
Il CONDOTTiero udì il popolo che piangeva in tutte le famiglie, ognUNO all’ingresso della propria tenda; l’ira del Signore si accese e la cosa dispiacque agli occhi di CHI aveva proMESSO di riportarli dao LORO GENI-TORI.
Allora LUI disse al Signore: «Perché hai fatto del male al tuo servo? Perché non ho trovato grazia ai tuoi occhi, al punto di impormi il peso di tutto questo popolo? L’HO FOR SE  CONCEPITO IO  tutto questo popolo? O l’HO FOR SE MESSO AL MONDO IO perché tu mi dica: “PORTALO in GREMBO”, come la nutrice porta il lattante, fino al SUO LO che TU hai proMESSO con GIU’ramento ai suoi padri? Da dove prenderò la CARNE da dare a tutto questo popolo? Essi inFATTI si LAMEnTANO DIETRO a me, dicendo: “DACCI da mangiare CARNE!”. Non posso io da solo portare il peso di tutto questo popolo; è troppo pesante per me. Se mi devi trattare così, fammi morire piuttosto, fammi morire, se ho trovato grazia ai tuoi occhi; che io non veda più la mia sventura!».

Per MORIRE bisogna NASCERE nella CARNE e A-MARE il RESTO, visibile e INVISIBILE.

In quel tempo, avendo UDITO [della FINE di Giovanni Battista (cioè la decisione di iniziare UOMO NUOVO: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”), LUI] partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte.
Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli (quelli che lo avevano seguito per vedere dove abitasse) e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma LUI disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui».
E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

Il RESTO sulla TERRA’ è Vanità delle vanità: tutto è vanità.
Chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e un grande male.
Infatti, quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole? Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppure di notte il suo cuore riposa. Anche questo è vanità!

Fratelli, se siete MORTI nella CARNE e risorti con CRISTO, cercate le cose di LAsSU’, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.
Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.
Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria.
Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato.
Qui non vi è DIFFERENZA tra CHI E’ del CIELO, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.

All’ORA CHIEDERETE:

In quel tempo, uno della folla disse: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

SAPETE FARE al MENO i CONTI?

Il Signore parlò:
«Conterai sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. Al decimo giorno del settimo mese, farai echeggiare il suono del corno; nel giorno dell’espiazione farete echeggiare il corno per tutta la terra. Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia.
Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è un giubileo: esso sarà per voi santo; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi.
In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà. Quando vendete qualcosa al vostro prossimo o quando acquistate qualcosa dal vostro prossimo, nessuno faccia torto al fratello. Regolerai l’acquisto che farai dal tuo prossimo in base al numero degli anni trascorsi dopo l’ultimo giubileo: egli venderà a te in base agli anni di raccolto. Quanti più anni resteranno, tanto più aumenterai il prezzo; quanto minore sarà il tempo, tanto più ribasserai il prezzo, perché egli ti vende la somma dei raccolti.
Nessuno di voi opprima il suo prossimo; temi il tuo Dio, poiché io sono il Signore, vostro Dio».

Ed ECCO ad ESSO il VELO della SPOSA e ai SUOI AMICI:


In quel tempo al re di quella TERRA giunse notizia della fama di un UOMO. Egli disse ai suoi CORTIgiani: «Costui è quel NAZARENO che perdonava i PECCATI … BATTEZZ’ANDO.

È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».

Il Re in fatti aveva arrestato quel Figlio di Donna e lo aveva fatto inCATENA-RE e gETTARE in priGIONE a causa della moglie di suo fratello, che aveva presa COME conCUBIna. Quel NAZARENO inFATTI gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Il RE, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta.Quando fu il compleanno del RE, la figlia della CONcubiNA danzò in pubblico e piacque tanto al re che egli le proMISE con GIU’ramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa del NAZARENO-Figlio di Donna, che perDONA i PECCATI con ACQUA».
Il re, AMICO del proFETA, si ratTRI-STO’, ma a motivo del GIU’ramento e DEI comMEN-SALI ordinò che le venisse “data” e MANdò a DECApitare quella CARNE gettata nella priGIONE. UNA TESTA venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre.
I suoi discepoli si presentarono a prendere il CADA-vere, lo sepPELLIrono e andarono a informare l’A.C.CADUTO.


Come al SOLITO non ci avete CAPITO un you-TUBE.

venerdì 2 agosto 2013

Ad UNA MADRE di ANGELI


La sapienza loda se stessa,
si vanta in mezzo al suo popolo.
Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca,
si glorifica davanti alla sua potenza.
In mezzo al suo popolo si esalta
e nella comunità santa si glorifica.
Tra la moltitudine degli eletti si darà lode,
e tra i benedetti si benedirà.
Come un terebinto ho esteso i rami
e i miei rami son rami di maestà e di bellezza.
Io come una vite ho prodotto germogli graziosi
e i miei fiori, frutti di gloria e ricchezza.
Io sono la madre del bell’amore e dei timore,
della cogni­zione e della santa speranza.
In me è ogni grazia di via e di verità,
in me ogni speranza di vita e di virtù.
Avvicinatevi a me, voi che mi desiderate,
e saziatevi dei miei prodotti.
Poiché il ricordo di me è più dolce dei miele,
il possedermi è più dolce del favo di miele.
La mia memoria rimarrà per tutti i secoli.
Quanti si nutrono di me avranno ancora fame
e quanti bevono di me, avranno ancora sete.
Chi mi obbedisce non si vergognerà,
chi compie le mie opere non peccherà.
Quelli che mi faranno conoscere avranno
LA VITA ETERNA.

giovedì 1 agosto 2013

AMEn PARE di SBAGLIARE SEMPRE POSTo

CONtento LUI

LA DI'PARTITA

«Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Terminate queste parabole, Gesù partì di là.