venerdì 28 dicembre 2018

in CHI E' il VANGELO?



Conosci le scritture? E coLUI che parla del Vangelo già nei vangeli stessi? Ancor prima che venissero scritti su pietre, pergamene e carta:

Matteo 9,35 : "Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il Vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità".
Matteo 24,14 : "Frattanto questo Vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine".
Matteo 26,1 : "In verità vi dico: dovunque sarà predicato questo Vangelo, nel mondo intero, sarà detto anche ciò che essa ha fatto, in ricordo di lei".
Marco 1,1-2 e 14,15 : "Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Come è scritto nel profeta Isaia: Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te". "Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: 'Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo'".
Marco 8,35 : "Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà".
Marco 10,29 : "Gesù gli rispose: 'In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo'".
Marco 13,10 : "Ma prima è necessario che il vangelo sia proclamato a tutte le genti".
Marco 14,9 : "In verità vi dico che dovunque, in tutto il mondo, sarà annunziato il vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto".
Marco 16,15 : "Gesù disse loro: 'Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura'".

Di cosa o in che tratta questo Vangelo?
Se mi rispondete VIi parlerò del V° Angelo!

mercoledì 19 dicembre 2018

Non rompetemi gli zebeDEI




Gesù non era uno zelota ma un esseno uscito da quella setta per combattera le predestinazione della salvezza.
Fu condannato a morte per aveva salvato l'amico che più amava che era stato sepolto vivo dai giudei. Zelota era solo Giuda Iscariota, che peraltro l'aveva a morte con quell'amico del maestro. Per questo si usò il bacio per vedere se fosse anche lui come l'amico.

Mi avete rotto i coglioni e quando io riscriverò la Storia non ci sarà più POSTo per VOI!

venerdì 14 dicembre 2018

Ma i SANTI non riESCO a PRENDERLI!

Hey tipa. vieni in camera con me! Luccico, quando esco per la strada. Luccico, non esco se non ho un completo lucido la tua tipa mi guarda, ah dubito che voglia solo fare amicizia, mi vuole subito (Wow!) mi vede e dice "WOW" e le sue amiche "WOW" santarelline ma a me mi sembra Bendhouse. QUANTO SEI PORCA dopo una vodka, me ne vado e lascio un post-it sulla porta. Le more, le bionde, le rosse, le mechesate vestite da suore o con le braccia tatuate le alternative, le snob pettinate, spettinate sotto le lenzuola ubriache. Le tipe che ho avuto, le tipe che avrò, so che mi vuoi non dire di no. Lasciami il numero e se mi ricordo, magari un domani ti richiamerò. Io non lo so cosa ti faccio, però mi cerchi lo so che ti piaccio. SONO UNA MERDA RAGIONO COL CAZZO OGGI TI PRENDO, domani ti lascio. Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica! (PURE?) Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica! (QUANTE?) Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica! (SEI?) Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica! (NEGLI INFERI?) Hey TROIA! VIENI IN CAMERA CON LA TUA AMICA PORCA quale? quella dell'altra volta FACCIO PAURA, sono di spiaggia VI FACCIO UNA DOCCIA, pinacolada BEVILA se sei veramente grezza, sputala poi LECCALA, LECCALA (LA PISCIA o lo sperma?) limonatevi mentre Gordo recca GIOCO a biliardo, CON LA MIA STECCA SOLO con le BUCHE SOLO con le STUPIDE 'STE PUTTANE da backstage SONO LURUDE che simpaticone! VOGLIONO UN CAZZO CHE NON RIDE SONO SCORCIA-TROIE S I E T E   F A C I L I,   V I   F I N I S CO   S U B I T O "Mi piaci, gioco hard" dubito di te tipa, che vieni a casa mia con la tua amica se non è una quinta amicca! Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica! Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica! Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica! Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica! Dico! VI VAGLIO COME IL GRANO! Ma i SANTI non riESCO a PRENDERLI!

martedì 4 dicembre 2018

Ho PRE-PARO un POSTo:

 

Vi siete mai chiesti perché si chiama presepe? Eppure in molti lo fanno ogni anno nel periodo natalizio. Ebbene, il termine presepe deriva dal latino "praesaepe" che significa mangiatoia, dove Gesù bambino venne deposto da Maria dopo la nascita. Sappiamo tutti che il classico presepe prevede infatti una mangiatoia per il bue e l’asinello. In Italia la tradizione del presepe natalizio è molto forte. A Napoli esiste una strada, via San Gregorio Armeno, in ...cui molti artigiani vendono statuette di pregevole fattura per la decorazione del presepe.

N.B.-P.S.: E' un MEsSAGGIO in coDICE.
Un ex EMPIO: PRE SiEPE = RE CINTO
E la BUA e l'A.S.iNELLO?

mercoledì 21 novembre 2018

la piccola biglia di Dio

Mauro Biglino:
PIANO PIANO... le cose che dico emergono in superficie
PRIMA scompare la “vergine che partorirà” dalla profezia di Isaia nelle Bibbie tedesche…
ORA…
...
Da ormai un anno vado raccontando nelle conferenze come (San??) Pietro abbia ammazzato Anania e Saffira perché si erano trattenuti del denaro che invece andava consegnato agli apostoli (Atti degli apostoli 5)
Nel corso della udienza ai seminaristi della Lombardia del 16 ottobre scorso, Don Davide, diacono della diocesi di Milano, chiede al pontefice come ci si deve porre davanti agli scandali che coinvolgono anche i consacrati.
Papa Francesco inizia la sua risposta con questa affermazione:
«È necessario che ci siano degli scandali” – dice Gesù. Lo scandalo è dall’inizio della Chiesa: pensate ad Anania e Saffira, quei due che volevano truffare la comunità: uno scandalo. Pietro ha risolto in modo chiaro lo scandalo, in quel caso: ha “tagliato la testa” a tutt’e due. »
Non so se chi ha trascritto in modo ufficiale l’intervento (https://press.vatican.va/…/pubbl…/2018/10/16/0758/01597.html) ha messo le virgolette per "evidenziare o tentare di mitigare" le parole di papa Francesco, lascio aperte le due ipotesi ma l’evidenza dei fatti è innegabile: Pietro ha ucciso i due affinché i componenti della comunità non pensassero di poter fare di testa loro (Atti 5, 5-11).
Tutti dovevano rispettare la regola: il denaro andava messo ai pedi degli Apostoli che poi lo “amministravano”(Atti 4, 35-37) e per quel denaro si uccideva (invece di perdonare fino a 70 volte sette chi non lo consegnava ).
Ne arriveranno molte altre di conferme... basta attendere con paziente determinazione 😊 😊 😊
PS Ringrazio la scrittrice Annamaria Beretta per la gentile e preziosa segnalazione.

ANGELO ANONIMO:
Tu sai perfettamente che la traduzione della preghiera del Padre Nostro è corretta, cioè il indurre-condurre-portare non può essere cambiato in abbandonare-impedire-lasciare.
Eppure il Vicario di Cristo lo ha fatto.
Non vedo l'ORA che questo FUOCO si a
ccenda nella MIA CHIESA "UNIVERSALE".
Non so se è scandaloso richiamare l'uccisione di quei trasgressori o il primo DEI trasgressori:

"Molti dei Giudei che erano venuti da Maria (non da Lazzaro o Marta), alla vista di quel che egli aveva compiuto (liberazione del lazzarone), credettero in lui. Ma alcuni andarono dai farisei e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto. Allora i sommi sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: "Che facciamo? Quest'uomo compie molti segni. Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo santo e la nostra nazione" (e cosa aveva fatto di strano - salvare un morto!?). Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno, disse loro: "VOI NON CAPITE NULLA E NON CONSIDERATE COME SIA MEGLIO CHE MUOIA UN SOLO UOMO PER IL POPOLO E NON PERISCA LA NAZIONE INTERA". QUESTO PERO' NON LO DISSE DA SE STESSO, MA ESSENDO SOMMO SACERDOTEPROFETIZZO' CHE GESU' DOVEVA MORIRE PER LA NAZIONE E NON PER LA NAZIONE SOLTANTO, MA ANCHE PER RIUNIRE INSIEME I FIGLI DI DIO CHE ERANO DISPERSI. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.

GRAZIE Biglino per quello che stai facendo per la CHIESA CATTOLICA DEI FIGLI DISPERSI in scimmie di dio!

mercoledì 14 novembre 2018

ANGELOANONIMO



"Guardate che nessuno vi inganni;
molti verranno dicendo che sono i veri onesti,
ma trarranno molti in inganno.
Sentirete poi parlare di complotto e potere mondiale. Guardate di non allarmarvi;
è necessario che tutto questo avvenga,
ma non è ancora la fine.
Non ci saranno più guerre tra nazioni
ma tra cittadini dello stesso stato;
vi saranno deficit e svalutazioni in varie borse;
ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori.
Allora vi consegneranno ai tribunali
fino a impoverirvi e a farvi perire,
e sarete considerati rifiuti umani.
Molti ne resteranno scandalizzati,
ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda.
Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti;
per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà. L'amore saranno solo nelle frasi su V/V/V/.

Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato.
Frattanto questo V^angelo del regno
sarà annunziato in tutto il mondo,
perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti;
e allora verrà la fine".

FINE

martedì 13 novembre 2018

NON VENDETE il vostro SPIRITO



Perché voler salvare altri o addirittura il mondo intero
se non si è in grado di salvare se stessi?
Il MIO SIGNORE si è SALVATO proprio sulla CROCE,
il SUO TRONO!
Ingiuriato da chi pensava di avere in pugno il mondo
o la propria vita, insultandolo ... chiedendogli di salvarsi almeno lui e i suoi compari, uno a destra e l'altro a sinistra.
TUTTI e TRE si salvarono!
Uno riconoscendolo e l'altro condividendo la stessa morte.
Prima di spirare pisciarono addosso e fu questo il SEGNO
del rilascio alle vostre acque.
Gli eroi si misurano per come muoiono e per quale motivo
e non per come vivono.

domenica 4 novembre 2018

Rm 9,1-5



Un giorno il Figlio di Dio decise di nasceRE, viveRE e moriRE in corpo umano e alla fine fu innalzato sulla croce. Stando nell'inferno dei suoi tormenti, abbassò gli occhi e vide la Madre di Dio e il discepolo che amava accanto a lei.
Allora gridando disse: Madre mia, madre mia, abbi pietà di me e manda lui ad intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questo battesimo mi tortura. Ma la Madre rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lui, invece, parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato da m e tu sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e tuo Padre è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da tuo Padre non gli è permesso, né di costì si può attraversare fino al Padre che è nei Cieli. E quegli replicò: Allora, Madre, ti prego di mandarlo a casa dei miei cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi crocifissi come me. Ma la Madre rispose: Hanno la LEGGE di Dio; ASCOLTANO quella. E lui: No, MADRE, ma se qualcuno che sente noi andrà da loro, si ravvederanno. La Madre rispose: "SE NON ASCOLTAno DIO, neanche a UNO RIORTO dai morti CREDE-RE-BERRO'!".

mercoledì 31 ottobre 2018

PASS AGIO




Ricordo ancora il lumicino fatto con un bicchiere di vetro pieno di olio di oliva e lo stoppino di corda che galleggiava su un pezzo di tappo di sughero. Quella luce tremolante in un angolo della cucina antica fatta di mattoni che illuminava delle foto in bianco e nero appoggiate alla parete. Quei volti sembravano muoversi e i loro occhi ti guardavano ovunque ti spostavi. E dio che interrogavo la nonna chiedendogli chi FOSSEro.
E Lei con un sorriso rigato da una lacrima mi ra...
ccontava le loro storie inziando al PRESENTE: "LUI E', LEI E', LORO SONO ....".
Spesso racconto ai miei figli i fATTI di queste PERSONE, che pur non avenDOLE materialmente, ma solo tramite immagini anche sgualcite, forse da lacrime, mi SEMBRA di riviverle con LORO IN SPIRITO. Qualche volta mi scesa una lacrima a testimonianza in me della loro carne e dell'unico spirito.


Una lacrima per i defunti evapora,
un fiore sulla tomba appassisce,
una preghiera,
INECE,
arriva fino al cuore dell'Altissimo.

giovedì 11 ottobre 2018

ASTOR YA



Solo la Chiesa Cattolica sa il vero significato di quel immersione in a.C.QUA che il Battista annunciava, anche se la fa con aspersione, appunto!
Quante apparenti contraddizioni da parte di chi sa fottere gli spiriti che pensano di utilizzare la carne di Cristo a uso e consumo.
A-PRO-FONDITE tutto quel che vi dicono. E non pensate che il VERO battesimo è quello deciso da ADULTeri maggiorenni.
Non basta solo leggere e credere come storico quel che non ha ritorni storici ma sono solo VERITA' ESISTENZIALI di chi viene a morire in un corpo animale.
Non è facile pasciare gli inVASATI che in VERITA' sono SOLO PO'sSEDUTI da spiriti che vi usano come un'auto da lanciare verso un MURO.
Chi è preparato in ANGELOGIA?
A.D. exEMPIO in quel CAMPO il MURO è il C'E'L'HO (abbr. CIELO').

martedì 9 ottobre 2018

ANCHE LEI E' VIVENTE nella CHIESA CATTOLICA



E poi dicono che la Chiesa è morta.
Forse perché è diventata UMANA?

La SPOSA che si è incarnata in tutti noi.

venerdì 5 ottobre 2018

TRAME SAGGIO e PERSOna

SATANA
Come è noto, Mauro Biglino da sempre ci dice che nell'Antico Testamento Satana non esiste, a detta sua è una "funzione" e non una persona. Se "Satana, non è una persona ma indica una funzione" allora chi cavolo è l'angelo di Giobbe 2,6 che parla con Jahvè? Chi è l'angelo che mette alla prova Isacco (Genesi 22,11)? Chi è che spaventò gli ebrei, provocando il peccato con il vitello d’oro (Esodo 32,4)? Chi è l'angelo mandato da Jahvè che tenta di uccidere Mosè perché non circoncide il figlio (Esodo 4,24-26)? Questo è Satana, o meglio Samael. Lui è il pubblico ministero, l'accusatore e angelo della morte. L'ebraismo crede in Satana come entità veramente esistente? La risposta è si. Il Dr. Daniel I. Block, che condivide l'opinione di Mauro Biglino basandosi esclusivamente sul Vecchio Testamento è costretto ad affermare che: «L'Antico Testamento non nega l'esistenza di un tale essere, semplicemente non sviluppa la dottrina.» (Daniel I. Block, The Roleof Satan in the Old Testament, The Southern Baptist Theological Seminary, 2002, p.15). Nel Talmud Babilonese abbiamo delle chiare descrizioni sul Satana. In Baba Batra 16a, Satana è chiamato Samael ed è considerato l'angelo della morte, subordinato da Dio (Cfr. Maimonide, Moreh Nevukhim, 354,5). In Megillah 11b, Satana è considerato contrastare le Nazioni del mondo. In Shabbat 89a, Satana studia la Torah e da consigli a Mosè! (Cfr. Rashi su Eruvin 26a, Moed Katan 28a; Makkot 10a). In Nedarim 32a, Satana, mandato da Dio, tenta di uccidere Mosè perché non circoncide il figlio! (Esodo 4,24-26). Nello stesso trattato di Nedarim si aggiunge che Satana confuse e spaventò gli ebrei, provocando il peccato con il vitello d’oro (Esodo 32,4). In Eruvin 26a si dice di evitare comportamenti scorretti per non “suscitare” il Satana. In Rosh Hashanah 16b, si tenta di confondere il Satana, al fine di garantire il successo nel giudizio. Altri riferimenti al Satan sono in Succah 38a; Kiddushin 30a, Nedarim 32b, Eruvin 26a e molti altri. Quindi ripropongo la domanda: Se non è una persona, allora che cos'è? Può qualcosa che non esiste interagire, muoversi, accusare e punire? Soltanto nella Kabballah e quindi nello Zohar ma anche nei testi apocalittici è presentanto come un personaggio indipendente e malvagio, contro Jahvè insomma, perchè sono sotto l'influenza dello gnosticismo. Ma il Talmud e il Midrash ha ragione a definirlo "l'inclinazione al male" e "l'angelo della morte": «Rabbi Yishaq disse: «L'afflizione di Satana fu più grande di quella di Giobbe, come nel caso di un servo cui il suo padrone abbia detto: 'Spacca la botte ma non fame uscire il vino'». Disse Res Laqis: «Satana, l'istinto cattivo e l'angelo della morte [Samael] sono la stessa cosa. È Satana, perche è scritto: 'È il satana usci dalla presenza del Signore' (Gb 2,7). È l'istinto cattivo, [perche] altrove è scritto: 'Era soltanto male ogni giorno' (Gen 6,5), e qui c'è scritto: 'Soltanto, non stendere contro di lui la tua mano' (Gb 1,12). È l'angelo della morte, perché è scritto: 'Però risparmiagli la vita' (ibid.), da cui si deduce che questa era nelle sue mani [del satana]» (Bava Batra 16a). Satana è un'entità realmente esistente al servizio di Jahvè e spesso anche autonoma che agisce per lui. La questione andrà chiarità una volta per tutte.

EPOCA LESSE TRE DICI

PRIMA poteva parlare solo chi riusciva a togliere la parola agli altri. Ora è peggio ma non per la libertà di parola conCESSA a chiunque ma proprio per lasciar parlare tutti. ADEsso ci si deve chiedere qual È la strategia di chi lascia parlare tutti, specie chi è molto influenzabile. In poche parole parla la stessa persona in tanti corpi diVERSI CON lo stesso risultato. Anzi migliore! QUA SI PER FETTO!

sabato 22 settembre 2018

Angelo Bran du ardi



Secondo l’antichissima tradizione del Seder di Pesach, la cena della Pasqua ebraica in memoria dell’Esodo del popolo eletto dalla terra e dalla schiavitù degli Egizi, al termine della lettura della Hagadah shel Pesach (la Narrazione della Pasqua) vengono intonate dai presenti le dieci strofe del canto riportato. Ciascuna delle quali ha un ben preciso significato.

Secondo la tradizione ebraica, il padre di cui si parla rappresenta Dio, che un giorno spese due soldi (il Cielo e la Terra) per acquistare il capretto, ovverosia Abramo, il capostipite di tutto il popolo d’Israele. Quest’ultimo, però, venne mangiato dal gatto, cioè dal regno di Babilonia. Il cane simboleggia il terzo regno, quello del Faraone, che morse il gatto di Babilonia: «Un cane – insegna la tradizione ebraica – ritorna sui propri escrementi, così come un pazzo alla sua follia». Esattamente come il re d’Egitto che, a dispetto delle piaghe illustrate nel libro dell’Esodo, continuava a rifiutare la libertà al popolo ebraico. L’Egitto superò Babilonia in potenza, senza però mai affrontare uno scontro militare diretto. Per questo motivo «morse», ma non mangiò l’avversario.

Ma il cane venne sonoramente picchiato da un bastone: quel legno che Dio consegnò a Mosè e con cui il profeta tramutò le acque del Nilo in sangue, che trasformava in un serpente e che, soprattutto, divise il Mar Rosso annegando gli eserciti del Faraone e salvando Israele. Quest’ultimo, come noto, era un popolo parecchio testardo, e facile al tradimento di Dio: così, secondo le Scritture, un leone di fuoco scese dal cielo, prendendo le forme del regno babilonese di Nabuccodonosor, il quinto nella storia del capretto, e bruciando il bastone (il potere temporale) di Israele. Il tempio fu divorato delle fiamme, gli ebrei deportati in schiavitù. Di fronte a un tale incendio, cosa c’è di meglio dell’acqua? Il sesto regno è quello di Persia e di Media, le cui fortune si sollevarono come le onde del mare, sommergendo la potenza di Babilonia. «Le loro voci ruggiscono come le onde marine», scrive il profeta Geremia riferendosi alla Media

Secondo la tradizione ebraica, il toro era un simbolo celeste che rappresentava le fortune della Grecia: proprio quel popolo ellenico che sconfisse così incredibilmente l’impero persiano, quasi come fosse bere un bicchier d’acqua… Ma la sovranità delle polis greche ebbe termine con l’arrivo dell’ottavo impero, quello che più di tutti si macchiò le mani e le vesti del sangue di centinaia di popoli, come fosse un macellaio che si sta occupando di un grasso toro: l’impero romano. Ma Roma divenne corrotta, violenta persino nei confronti di sé stessa: la bruttura veniva decantata come bellezza, e la vera bellezza presentata in maniera repulsiva; la barbarie era spacciata per cultura, e la cultura vera appariva vuota di significati; la brama di consumare e di possedere cresceva a dismisura, trovando però sempre meno occasioni di placare la propria voracità. Venne, insomma, il regno dell’Angelo della morte, simboleggiante Roma che si autodistrugge. Il cerchio, infine, si chiude con un ritorno al punto di partenza, con Dio e il suo giudizio espressi come l’ultima e definitiva parola sulla storia, nonché come unica forza in grado di far ripartire tutto, con l’acquisto di un nuovo capretto.

martedì 11 settembre 2018

E' LUI!



L'Hanno riconosciuto anche i deMONI. 



Buon GUSsaIO

Mi disPIACE ma sei MI-SERO in QUESTI-ONI uMANE e anCOR di + SPIRI-TU-ALI.
Il TUO PONTEfiC'E', che risPOOL-VERO' i PARA-MENTI MEDIeVALI FU inDAGAto per i casi di PEDOFILIA NE'gli e dAGLI U.S.A.
Lo sai che i PRO-TESTANTI sono ancor + FALSI DEI cattolici a diVIDErSI le VESTI del CROCI-FISSO.
Il Papa è stato coSTRETTO a diMETTERsi e a scontare la PENA ai DOMIconCILIARI.
Ti ricordo che GiovANNI Paolo II MANCO sapEVA delle PORC'ATEe che SEGUIva il RAZZIinGUERR daex inQUI-SITO-RE e per questo decise LUI stesso che DOVEVA PREndARSI la CROCE del CRISTO ... che CO-PRIVA i P.E.C.cATTORI.
Questo MIO COmMENTO sembrerà INRIverente verso chi ha conosciuto LA VERITA' che nessuno può NASCOndere o ocCULTARE, ma tu non PUOI saPERE quel che il CRISTO STESSO coMANDA.
Le PENE si sCONTANO! O QUI sulla TERRA nella stessa VITA(meglio) o non so NE'mMENO sPIEGArTELO ... perché RAbBRIVIDIeRESTI al SOL PENSI-ERO.
Manco IO voglio crederci anche se MATTEmattiCAmente GiU'Sto da SEmPRE.

mercoledì 5 settembre 2018

SO LA SOgl'YA



Io, sinora, sono rimasto nascosto.
Non ho potuto parlare al vostro angelo, ma solo percuotendovi nella carne.
Non vi ho dato da bere ancora il mio sangue, perché non ne eravate capaci. E neanche ora lo siete; perché siete ancora confusi nella carne: dal momento che c'è tra voi invidia e discordia, non siete forse confusi nella carnei e non vi comportate in maniera tutta perfetta?
Quando uno dice: «Io sono di Dio», senza conoscerlo, non vi dimostrate semplicemente umani?
Ma che CHI è mai il vostro Dio?
Non riuscite a conoscerlo nememno se esce fuori di voi ed entra nel vostro prossimo.
Che ministri siete, attraverso i quali siete venuti alla fede e ciascuno secondo il volere del Signore?
Lui decide!
Io vi percuoto la carne per farvi uscire fuori LO SPIRITO che vi ABITA.

giovedì 30 agosto 2018

mercoledì 29 agosto 2018

SEmPLIcoC'E'


Quando VERRA' colui che VE'SCOVA, chi ha le CHI-AVI si metterà da parte.
Il SUO TRONO non è un SEGGIO-LA' , ma E' la stessa SUA GLORIA!
Tutti lo VEDRANNO ma POCHI lo riconosceranno.
Il SUO MODO DI-VIDERE è semplice come per il PASTORE separare le pecore dai capri.

Ci va di MEZZO la destra e la sinistra, ma non dal VERSO di colui che siede a destra del PADRE.
E PURE è così LAMP'ante. C'OSI' SEmPLICE.
Le pecore e i capri lo fanno da "SOLE". 

mercoledì 15 agosto 2018

Se corrompessimo almeno per il bene comune!


La gestione da parte di società private è propensa all'utile economico delle loro azioni, mentre la gestione pubblica all'efficienza di tutta la comunità.
Per colpa di questi privati, che hanno distrutto la struttura pubblica, ci troviamo con uno stato inesistente o sotto scacco del loro potere economico, di livello pur mondiale.
Anche se non è reato il profitto eccessivo, pur se eseguito su una tassazione di un servizio pubblico, lo è quando si dimostra che non sono stati eseguiti gli interventi per una necessaria e giusta manutenzione per la salvaguardia, in primis, della vita degli utenti. Ma è difficile trovare un colpevole nella macchina burocratica diretta a fermare chi vuole fare bene e non chi riesce a fare male con mazzette e tangenti, eseguite sempre da privati.
Mentre se questo avviene in una gestione pubblica è già passibile di reato per il solo atto di corrompere.


venerdì 10 agosto 2018

MISERE CORDE io voglio!


Mi sembra più una forzatura di evitare, da parte di alcuni, di essere loro stessi testimoni di quell'atto lesivo materialmente verso il suicida, ma soprattutto spiritualmente verso loro stessi. C'è un suicidio peggiore che è l'indifferenza!
Gesù non ha mai abolito la legge sull'eredità dei peccati, compreso quello di venir chi amati a essere testimoni sul significato di essere chiamati in giudizio a testimoniare ... contro o a favore o negare l'evidenza ... anche per chi non si conosce materialmente ma di CERTO IN SPIRITO.

Fareste allo stesso modo per un povero demone cacciato dal Cielo?
Davanti ad uno storpio che vi supplica di essere aiutato per gli esiti di quella caduta ... voi ubbidirete a quel Dio che vi dice che deve scontare i suoi peccati e quelli dei vuoi avi ... o ve ne fottete e lo prendete e lo alzate?

Venendo poi puniti con una pena di morte di croce!
Molte ANIME sono tra noi ABITATE da SPIRITI  che pur non avendo partecipato con quel TERZO del CIELO a quella ribellione, sono SCESI (non caduti) per riportare SU un numero PARI al LORO.
Di certo sono l'altro TERSO, ma se scende l'altro ancora ... facciamo PRIMA.

venerdì 27 luglio 2018

ERAURORA che SATANA PREnDEse il coMANDO!



Non ci casco più con le vostre guerre di religione,
causate per distrarre gli "indigeni", veri proprietari
a cui affidai le ricche terre di organismi DEI giganti,
che voi avere resi "indigenti"
per la vostra avidità di sentirvi DEI.
Ho deciso di colpire dove muovono i bottoni!
Ho sgamato l'Europa egli U.S.A.!
Il PADRE è con ME!
E' una invasione non violenta!...

E' uno dei misteri di Medjugorje che i potenti della terra

non hanno voluto risolvere,
pur avendo loro la colpa!

DEI dei ...


Il padre di Abramo fabbricava e vendeva statuette d’argilla che raffiguravano idoli. La gente veniva da lontano per
acquistarle, le portava a casa e le sistemava su piccoli altari, offrendo loro cibo e preghiere. Abramo si chiedeva spesso perché mai le persone adorassero degli idoli di creta e un giorno criticò un anziano compratore, accusandolo di credere in una statua. Un’altra volta si presentò alla bottega una vecchietta, che era stata derubata di tutto, compresi gli idol...i. Abramo, alla sua richiesta di acquistare l’idolo più grande per avere da lui protezione, esclamò: «Come possono gli idoli proteggerti, se non
sono stati in grado di proteggere se stessi dai ladri?» il padre si arrabbiò molto e rimproverò severamente il figlio che, con i suoi commenti, allontanava i clienti.
Una notte in cui non riusciva a dormire Abramo uscì di casa. Le stelle brillavano nel cielo e Abramo pensò: «Come sono belle! Se esiste un dio, certo sono loro!» E cominciò ad adorare le stelle. Poi apparve la luna, grande e piena e il ragazzo pensò che essa doveva essere più potente delle stelle e adorò la luna. Quando all’alba spuntò il sole, rosso e luminoso, Abramo lo adorò; poi adorò la nuvola che oscurava il sole, poi il vento che spazzava la nuvola. Ogni volta che cominciava a pregare, ecco che appariva qualcosa di più grande e potente, che diventava oggetto della sua adorazione. Piano piano cominciò a capire che al di là del vento, della nuvola, del sole, della luna e delle stelle doveva esistere una grande forza, un dio più potente di tutti. E decise di
adorarlo. Entrato in casa con un pesante martello ridusse in pezzi gli idoli, tranne quello più grande.
Lo depose al centro della tavola e mise accanto a lui il martello. Quando il padre si svegliò e vide la bottega distrutta domandò al figlio chi avesse compiuto quel disastro e Abramo gli rispose: «Forse gli idoli hanno litigato, forse quello più grande che se ne sta in mezzo al tavolo con il martello al fianco ha distrutto tutti gli altri! Perché non domandi a lui che cosa è successo?»
Il padre si arrabbiò e gridò al figlio: «Sciocco ragazzo, gli idoli non litigano! Non sanno neanche parlare!»
Abramo rispose prontamente: «Ah sì? Allora perché mai la gente li adora? Come possono essere degli dèi?»
Il padre restò in silenzio, poi parlò a lungo con il figlio, che gli espose le sue riflessioni notturne e gli disse che aveva scoperto l’esistenza di un Dio più grande, potente e invisibile. E anche il padre cominciò ad adorarlo.

mercoledì 25 luglio 2018

FIAT


"C'era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore. L'amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione?
Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua. Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta. Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto.
Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro.
Non potete servire a Dio e a mammona".

sabato 21 luglio 2018

La Grande PRO ISTITUTA!



Se non si vivono in prima persona 
queste ingiustizie ... 
non c'è libro, film o canzone
 che può farti convertire. 
Bisogna uscire dalla giostra della storia. 

venerdì 6 luglio 2018

Il RISORTO lo si incontra FUORI le scritture

I copisti dei Vangeli venivano denunciati da personaggi di rilievo di quel tempo: riportando le fonti dei primi secoli, si evince che già avevano subito numerose modifiche e che gli scribi che le riportavano venivano ammoniti per questa pratica. Sentiamo cosa dicono i padri della Chiesa sulle modifiche dei testi già nei primi secoli: Origene (185-250 d.C.), Commentario a Matteo, 15.14 – Le differenze tra i manoscritti (dei Vangeli) sono divenute grandi, o per la negligenza di alcuni copisti o per la perversa temerarietà di altri; costoro o trascurano di correggere quanto hanno trascritto oppure, mentre correggono, allungano o abbreviano, a loro piacimento. S. Girolamo (340-420 d.C.), Epistola LXXI, 5 – (I copisti) trascrivono non ciò che trovano, ma quel che ritengono essere il significato e, mentre tentano di correggere gli errori di altri, non fanno che rivelare i propri. anche Apocalisse 22 riporta una minaccia nei confronti dei copisti che contaminano la scrittura: 18 Dichiaro a chiunque ascolta le parole profetiche di questo libro: a chi vi aggiungerà qualche cosa, Dio gli farà cadere addosso i flagelli descritti in questo libro; 19 e chi toglierà qualche parola di questo libro profetico, Dio lo priverà dell'albero della vita e della città santa, descritti in questo libro. Ma c'è chi vi può dire come andarono veramente i FATTI, avendoli vissuti in PRIMA PERSONA.

venerdì 29 giugno 2018

QUO V AIDS?

 
AMA CHE è sotto il GIOGO dell'a.m.MINISTRattore di questo MONDO
al Ser Vizio del PADre che è nei Cieli.
E spero che lo sia solo a parole e non con i fatti.
Perché chi lo fa con i fatti è sostenuto da chi lo elegge per mezzo delle SUE parole.
Se poi lo fa anche nei fatti ... la colpa rimane su chi gli ha dato il potere di farlo.
TUTTI SI AMO VAGLIATI da questi ma c'è chi prega per noi.
(Luca 22,31-32)

venerdì 22 giugno 2018

Il buffone del dio di questo mondo



Scajola : Biagi = Salvini : Saviano
I rifugiati dalle mafie sono il problema e non la mafia?
MAFIA - FAMIGLIA/LEGA
Anche Benito sorrise quando fu accusato da Giacomo

martedì 19 giugno 2018

MATTeO VENTIquatto virGOLA ventiDUE



Egli ci separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri. Sembrerà che primi separino gli ultimi ma sono loro i capri non più e spia-tori. E i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa.D'ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre.

Padre contro figlio e figlio contro padre.

lunedì 28 maggio 2018

Di che misura lo preferite?


L'ho anche rigato e sagomato!

Per le pecore che pensano di essere più forti dei lupi, senza pastore:
E perché andiamo a votare anche per il Parlamento europeo?...
Non sarebbe meglio fare un ripasso di Diritto Pubblico per capire chi sceglie e nomina il Governo Italiano, sentiti i partiti che formano il Parlamento, a prescindere di chi vince le elezioni?
Non sapete che non basta vincere ma avere la maggioranza per dare la fiducia anche ad un Governo deciso dal Presidente della Repubblica? Lui non è un NOTAIO ma chi salvaguardia eventuali eccessi di potere a discapito di tutta l'ITALIA.
Che paura avete? Potete non farlo approvare in Parlamento se siete sicuri di aver vinto ... senza dirci che volevate uscire dall'Europa (per poi dividere l'Italia?).
Io l'ho sempre sostenuto che questo populismo è stato costruito da tavolino da chi loro dicono di combattere ma non conosco le loro ARMI.
Non siamo autonomi e indipendenti senza avere petrolio e potere economico in politica estera. Gli U.S.A e la Russia, come anche la Cina e altre potenze superiori all'Italia non vogliono un'Europa forte con una moneta forte. Se volete ritornare a essere schiacciati dal dollaro e dal marco ... DITELO! Così ci riprendiamo il VOTO di PRO-TESTA, per riportarlo dove NOI ci riconosciamo dopo avere versato anche SANGUE, combattendo chi pensa di riportare l'Italia ai mondiali di calcio o vincere la Champions League senza rispettare le REGOLE.
Ma non dovevano eliminare la corruzione in Italia tra italiani?
Ma di cosa parliamo, in un Bar, per poi riconoscersi professionista dei soli suoi affari, pensando di trattare gli altri come colleghi in affari o nemici, anche a discapita di chi conosce bene le ambiguità del mondo.
Finalmente un Presidente con le PALLE e si vede che ha avuto un fratello ucciso da italiani ... non europei.
E che dire della Meloni che ora appoggia la marcia su Roma? Dopo avere detto di tutto contro l'alleanza dei populisti?
Gli errori vengono da lontano! Da quando abbiamo confuso la libertà di parola con il ritorno di chi fa di tutto per ritoglierla.
Io CROCIFIGGEREI l'infiltrato che ha distrutto CHI VERAMENTE attaccò Banche, Assicurazioni e gestori telefonici e avrebbe fatto il culo anche a Google e a FB, se non lo avessero messo da parte per non interessarsi al Parlamento Europeo per il quale erano stati VOTATI e MANDATI (vedi 40% e l'assenteista razzista).
E DIO PAGO!

giovedì 24 maggio 2018

ILLUMINATO din MEN...so!



AMEN piace Biglino per come TRA-DUCE per non TRA-DIRE il PADRE.
Poi c'OME può un ALIENO di questa TERRA essere di terreno, cioè HUMUS?
IO SONO qui solo per vagliare chi FACENDO FINTA riESCE a RICCOnOSCENE la GENITOriALITA' ALIENA e TERRENA.
E non è detto che MATER NATURA sia TANTO UMANA verso le sue creature.
Ma voi pensate solo ad A.T.TACCARE chi conosce LA VERITA' e FACENDO BATTUTE vi inVITA a riFLETTERE chi è PIU' MEzZOgNERO e perTANTO PIU' inTE-LI'-GENTE....
Io AMO i SUOI TIC che TESTI-MONI-ANO la SUA PARTE GENITOriALE.
Non basta TRA-DURRE senza TRA-DIRE una PARTE di PADRE e UNA di MATER per POI riCOMPORRE il VERO ESSERE SUPERIORE ad un DIO (eloihim-angelo ... o come ca'...però volete TRA-DIRLO).

domenica 15 aprile 2018

TUTTI RISORGIAMO il TERZO GIORNO!


IN questo uomo morto ho visto

il RISORTO

nel FIGLIO.
Ho visto le SUE MANI e i SUOI PIEDI.

mercoledì 11 aprile 2018

Da ALEGGIARE A.D. IMMERGERSI in NOI FINO alla FINE

SERVE anche LA RISSA tra SPIRITO e carne

No. L’Antico Testamento pone il fondamento per gli insegnamenti e gli eventi che troviamo nel Nuovo Testamento. La Bibbia è una rivelazione progressiva. Se si tralascia la prima metà di qualsiasi buon libro e si legge solo la fine, sarà difficile comprendere i personaggi, la trama e la conclusione. Nello stesso modo il Nuovo Testamento si comprende completamente solo quando è visto come l’adempimento degli eventi, dei personaggi, delle leggi, del sistema di sacrifici, dei patti e delle promesse dell’Antico Testamento.

Se avessimo solo il Nuovo Testamento, leggeremo i vangeli senza sapere perché i Giudei aspettavano il Messia (un Salvatore Re). Senza l’Antico Testamento, non comprenderemo perché questo Messia stava venendo (vedi Isaia 53), e non saremo in grado di identificare Gesù di Nazareth come il messia attraverso le molte profezie dettagliate che sono state fatte a Suo riguardo, come ad esempio il luogo della Sua nascita (Michea 5:2); la modalità della Sua morte (Salmo 22, in particolare versetti 1, 7-8, 14-18; Salmi 69:21); la Sua risurrezione (Salmi 16:10) e molti altri dettagli del Suo ministero (Isaia 52:19, 9:2).

Senza l’Antico Testamento, non comprenderemo le usanze Giudaiche che sono menzionate nel Nuovo Testamento. Non comprenderemo la perversione della legge di Dio operata dai Farisei che avevano aggiunto ad essa le loro tradizioni. Non comprenderemo perché Gesù si infervorò nel ripulire il cortile del tempio. Non comprenderemo il fatto che possiamo usare la stessa saggezza di Cristo nel rispondere a molti dei Suoi avversari.

I Vangeli e gli Atti degli apostoli nel Nuovo Testamento riportano molti adempimenti delle profezie che erano state scritte centinaia di anni prima nell’Antico Testamento. Nelle circostanze della nascita di Gesù, della Sua vita, dei Suoi miracoli, della Sua morte e della Sua risurrezione raccontati nei Vangeli, troviamo l’adempimento delle profezie dell’Antico Testamento riguardanti la prima venuta del Messia. Questi dettagli avvalorano le affermazioni di Gesù di essere il Cristo promesso. Anche le profezie del Nuovo Testamento (molte delle quali nel libro dell’Apocalisse) si basano su profezie precedenti fatte nei libri dell’Antico Testamento. Queste profezie del Nuovo Testamento riguardano gli eventi della seconda venuta di Cristo. Circa due terzi di tutti i versetti dell’Apocalisse sono basati su, o correlati a, brani dell’Antico Testamento.

Inoltre, la rivelazione nella Scrittura è progressiva, e quindi il Nuovo Testamento focalizza molti insegnamenti che erano solamente menzionati nell’Antico Testamento. Il libro degli Ebrei descrive il modo in cui Gesù è il vero Sommo Sacerdote e il modo in cui il Suo unico sacrificio sostituisce tutti i sacrifici precedenti, di cui erano solo figure. L’Antico Testamento dà la Legge, che ha due parti: i comandamenti e le benedizioni/maledizioni che derivano dall’obbedienza o la disobbedienza ai comandamenti. Il Nuovo Testamento chiarisce che Dio ha dato questi comandamenti per dimostrare agli uomini che avevano bisogno di essere salvati; non erano mai intesi come un veicolo di salvezza (Romani 3:19).

L’Antico Testamento descrive il sistema di sacrifici che Dio ha dato agli Israeliti come mezzo temporaneo per coprire i loro peccati. Il Nuovo Testamento chiarisce che questo sistema puntava al sacrificio di Cristo, e che solo il lui c’è la salvezza (Atti 4:12; Ebrei 10:4-10). L’Antico Testamento mostra come il paradiso fu perduto; il Nuovo Testamento mostra come il paradiso è stato riconquistato per l’umanità attraverso il secondo Adamo (Cristo) e come un giorno esso sarà ricreato. L’Antico Testamento dichiara che l’uomo è separato da Dio attraverso il peccato (Genesi capitolo 3), e il Nuovo Testamento dichiara che l’uomo può essere ristorato ed avere di nuovo una relazione con Dio (Romani capitoli 3-6). L’Antico Testamento predice la vita del Messia. I Vangeli fondamentalmente raccontano la vita di Gesù, e le Epistole interpretano la Sua vita e come rispondere a tutto ciò che Egli ha fatto.

lunedì 9 aprile 2018

E chi è Maria di Cleofa?



Io non conosco la Bibbia, anzi cerco chi la conosce per capire se questa MIA PRE-SENZA che SENTO, qualche volta ho visto, dove mi vuol condurre.
Per questo mi vesto da PRO-VOCATORE.
Ti ho solo inVITAto a rileggere quel che è scritto ed a giudicare da te stesso quel che poi hai scritto riportando quel che ha supposto un altro e non tu su questa spiegazione dei teli piegati.
E' pur vero che bisogna capire il greco e stare attenti alle giuste traduzioni (vedi l'induzione cambiata con l'abbandono avverso la tentazione). Per questo ti ho ABBA'DONATO. Per chi cerca di metterci uno contro l'altro. LA RISSA è contenta che ti ha tutto per te.
Ti inVITAi anche nei miei POSTi per nutrirci inSEIme di quello che tu SEI libero di GIU'dicARE.
Io cerco chi pro-voca il MIO ANGELO per poi poter anche io NUTRIRMI di quel che esce dalla bocca di un figlio di Dio (SPIRITO) e non dalla SARX creata per contenerlo.
Al pozzo di Giacobbe di certo era UNA DONNA, perché solo le donne potevano attingere acqua, in quanto vietato agli uomini. E' un mistero che l'uomo che seguirono per preparare la CENA per la Pasqua del Signore, che portava una brocca d'acqua.
Non so ancora se era Marta, per quella parentela verso quell'uomo di casa che Luca non menziona (parla solo di una sorella Maria).
Poteva essere Maria di Betania? Ma dubito che Lazzaro svolgesse faccende domestiche in casa sua. Faceva ben altro a Magdala.
ECCO questo è il MIO POSTo OGGI in ONORE della SANTA del Giorno.

mercoledì 28 marzo 2018

Giovanni era la spiga e l'uva ma doveva venire chi lo doveva macinare e pestare



Lo dice lui stesso di se stesso: "Io sono il pane della vita ... questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia (perciò non è la materia in se ma cosa nasconde: parte naturale e parte lavorata dall'uomo). Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo".
Anche i Giudei non capirono ... " Come può costui darci la sua carne da mangiare?" (ecco come può dividersi e rimanere nella sua carne e nel pane?). Gesù disse: "In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo (sapete chi è?) e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. (qui c'è anche il sangue cioè il paragone con il vino. COME il VINO e COME il PANE ... con s.o.s.stanza non solo naturale ma LAVOrATEA dall'umano). Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre (questo è importante per capire la decisione di venire a morire da uomo. Ripeto MORIRE e non vivere da umano). Così anche colui che mangia di me vivrà per me (dovremmo vivere noi stesi per LUI come LUI ha vissuto e morto per il PADRE). Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiate per poi morire senza conoscere la VERITA' di questa di MEnSIONe. Chi mangia questo pane vivrà in eterno".

venerdì 23 marzo 2018

AO c'OME AngelOAnonimO



Però ti sei sempre posto al tuo LI'MITE. Anche io ho cercato di PRO-VOCARTI, mami hai sempre DATO dell's'IGNORante.
Mi piacerebbe sapere il PARE-RE sulla una delle TESTe (FB) dell'inTERRA BEST-YA WWW (Ap 13).
O devo prenderti per il 16 in MATTeO 22 (o pazz') come il MIO S'ingnor?

Non mi è DATO dire di +.
A buon volere di i PRO-FILI ANOnomi, VERI VOLATILI DEI CIELI

venerdì 9 marzo 2018

SU I.C.I. DIO

«nil facimus non sponte Dei»: «niente facciamo, se non su iniziativa di Dio». Per questo Catone, suicida per la libertà, sta a guardia del Purgatorio, in quanto suicidandosi «sponte Dei» (su iniziativa di Dio), Catone prefigura l’atto del Dio che consente in Cristo alla propria morte, del Dio che, per restituire agli uomini quella libertà che scavalca e mortifica la morte, si suicida in suo figlio.


Il tema del suicidio è, nella sua minacciosa ambiguità, un elemento portante della struttura teologico-giudiziaria della Commedia. Tutti sappiamo che i Suicidi sono puniti nel II girone del VII cerchio d’inferno, cerchio destinato ai Violenti. Notiamo subito che la collocazione dei Suicidi al secondo grado della sezione dei Violenti, cioè in uno spazio anulare più prossimo a Satana rispetto a quello riservato agli Assassini (dislocati nel I girone), e sottoposti a una pena più atroce, corrisponde all’articolo della teodicea scolastica in forza del quale, avendoci il buon Dio, nel crearci, affidati in primissima istanza a noi stessi (avendoci, insomma, rimessi alla nostra libertà), chi uccide sé consuma colpa più grave di chi uccide l’altro - anche se si toglie la possibilità della recidiva...
Dante sembra dunque attenersi, in materia di suicidio, ai capitolati di Tommaso d’Aquino. Ricorderete tutti la pena cui sono sottoposte le anime dei Suicidi: tramutate in cespugli, crescono di dimensioni e di legnosità a misura che le Arpie, mitologici piantoni del girone, spezzandone i rametti, li fanno sanguinare: condizione indispensabile al loro sviluppo e al loro uso di parola: queste anime dannate, infatti, indimenticabilmente “parlano sangue”. Dante è perfettamente atterrito.
E' molto noto che prototipo dei Suicidi è Pier de la Vigna, e che è lui a intrattenere Dante e Virgilio, lusingato dall’attenzione che gli prestano (dopo avergli, ovviamente, spezzato un rametto per consentirgli di parlare). Di questo Pier de la Vigna basterà ricordare come, cancelliere e protonotaio di Federico II di Svevia, predilettissimo dall’imperatore, fosse nel 1249 imputato di tradimento, incarcerato e accecato con un ferro rovente: e come, indignato, si fracassasse la testa picchiandola contro la parete della cella. Famosissima, la terzina in cui Pier della Vigna ragiona il suicidio con magistrale tortuosità:
L’animo mio, per disdegnoso gusto,
credendo col morir fuggir disdegno,
ingiusto fece me contra me giusto.

Che qui e in tutto il discorso di Piero echeggi il repertorio di artifici retorici che impreziosì la prosa epistolare del cancelliere, è poco ma sicuro. Forse però nell’estrema perizia elocutoria della terzina, come peraltro in tutto il canto che le ruota attorno, oltre a dipanarsi un’esercitazione di mimesi stilistico-allegorica, si addipana – ed è questo che emoziona di più – l’inestricabile sofisma morale del suicidio: di un omicidio, cioè, che il colpevole pretende di legittimare nell’atto di compierlo, rinfacciandolo all’iniquità del mondo. Che poi – a giudizio di Dante – l’innocenza di Piero davanti agli uomini non attenua, anzi aggrava la sua colpa davanti a Dio, perché uccidendosi ha ucciso un innocente.
Naturalmente la pena dei Suicidi – il cui valore di contrapasso richiederebbe qualche ora – richiama numerosissimi precedenti classici: il III libro dell’Eneide, citato dallo stesso Virgilio, e una irrefrenabile serie di episodi delle Metamorfosi di Ovidio. Ma tutte le belle favole e immagini convogliate dalla fede consolatoria degli antichi nella ciclica rigenerazione del mondo naturale, appaiono nel bosco d’inferno rattrappite e sfigurate da una degradazione artritica senza remissione e senza ritorno.
Sul finire del canto (che è il XIII dell’Inferno) Pier de la Vigna espone il destino che aspetta le anime dei Suicidi quando avranno recuperato il proprio corpo nel giorno del Giudizio:
Come l’altre verrem per nostre spoglie,
ma non però ch’alcuna sen rivesta,
ché non è giusta aver ciò ch’om si toglie.

Qui le strascineremo, e per la mesta
selva saranno i nostri corpi appesi
ciascuno al prun de l’ombra sua molesta.

Ecco: per i Suicidi, come per tutti i peccatori la cui colpa include l’immaginazione della vita ulteriore (è il caso – a ricordarsene – di Farinata e degli atei Epicurei), il perfezionamento del contrapasso dopo il giudizio finale umilia quell’immagine, ribaltandola. Nell’uccidersi, nel perpetrare l’omicidio esoso che premedita anche l’altro versante della morte, essi si sono figurati di fuggir dispregio, lasciando al compianto e al rimorso dei sopravvissuti nient’altro di sé che il cadavere di una vittima. Dante dice che l’eterno dispregio di Dio destina a sopravvivere per sempre nel bosco del settimo cerchio la loro anima spietata, stecchita e degradata a patibolo di quel povero corpo innocente.
La scissione, la doppiezza stentorea del gesto suicida durerà nei secoli dei secoli. L’io assassino presenzierà in perpetuo al dondolìo del sé assassinato. Dunque nella Commedia la deprecazione morale del Suicidio parrebbe inappellabile. Senonché, nella Commedia, Pier de la Vigna non è l’unico suicida: ce n’è un altro, ma non sta all’inferno... Anzi... e, in certo senso, proprio perché suicida.
È Catone Uticense, in cui Dante si imbatte sulla spiaggia del monte Purgatorio: severissimo e di pessimo umore. Non c’è bisogno di ricordare come, in capo a un’esistenza prodigata nella difesa delle libertà repubblicane e dell’oligarchia costituita, alla notizia della disfatta dell’armata anticesariana, consumatasi a Tapso, Catone si uccida, appunto, in Utica, sbudellandosi sul letto. Non è fuori luogo domandarsi come mai Dante lo esoneri dalla disperazione dei limbicoli (inflitta ai magnanimi gentili), anzi gli affidi la guardianìa della montagna della Purgazione, destinandolo alla gloria eterna (chi sta in purgatorio è destinato alla beatitudine...): lui, un senza-battesimo, per giunta suicida.
A volo d’uccello. Nel Convivio, Catone figura in primissimo rango fra i cittadini romani che, «non sanza alcuna luce de la divina bontade, aggiunta sopra la loro buona natura», furono manifestamente «eccellentissimi strumenti della divina provedenza»; nella minuziosa decifrazione della parabola biografica di sua moglie Marzia – che lo sposa vergine, gli dà figli, vien poi ceduta a Quinto Ortensio cui dà figli ulteriori, resta vedova, supplica Catone di riprendersela, lo ottiene – il Dante trattatista equìpara per allegoria il ritorno a Catone al ritorno a Dio, e si domanda: «quale uomo terreno più degno fu di significare Iddio, che Catone?». Nel II della Monarchia, assume ad esempio di «vera libertà » l’«inenarrabile sacrificio» del vecchio senatore repubblicano. Nell’Epistola a Cangrande, ecc.
Ora, non è un mistero che fonte preponderante del Catone dantesco è la Farsaglia di Lucano. Non starò certo ad antologizzare le centinaia di versi che profilano il grande vecchio come eroe carismatico della funesta epopea. Basti spillare due tre sue espressioni-chiave: quando si dice letteralmente «improntato» alla divinità e «imbevuto di spirito divino» («nil facimus non sponte Dei»: «niente - parole sue - facciamo, se non su iniziativa di Dio»); quando manifesta la consapevolezza di testimoniare, nell’atto di morire «a compianto del dolore e ad espiazione dei delitti del genere umano», che l’uomo merita «qualcosa di più della vita»; infine, quando sillaba un incredibile esametro come questo: «scire mori sors prima viris, sed proxima cogi» (parafraso l’intraducibile: «saper morire [ma anche: sapere di morire] è la prerogativa prima, il primo bene che l’uomo ha in sorte: il secondo, è esservi costretto»).
Dal regno dei morti Dante-pellegrino è appena transitato al regno dei giusti, che sono rinati nell’atto di morire. E quell’atto inenarrabile, consumato nella tragica autonomia d’una solitudine totale, sarà commemorato dalle anime del purgatorio finché vita eterna non le assuma. Paradossale ma giusto, che ad averle in tutela e custodia sia l’ombra d’un senatore libertario e anticesariano... proprio perché nel massacrarsi con la propria spada, quell’uno, scegliendo l’inevitabile, si è arreso per sempre alla libertà.
Buonsenso vuole che la libertà cui Catone s’immola col suicidio per sottrarsi alla vista del despota trionfante e all’onta di subirne la clemenza, ha carattere strettamente politico, ed è perciò tutt’altra dalla libertà del cristiano che non teme il martirio e, all’occorrenza, lo sceglie, per abnegazione di fede. Opinione confortata, fra l’altro, dall’intransigenza di Agostino e di Tommaso, che nel gesto suicida di Catone leggono l’imperdonabile fragilità dell’alterigia. Ma se, tentando di rintracciare i pensieri di Dante nelle sue parole e nei testi latini che sapeva a memoria (la Farsaglia ma anche, e forse più, i dialoghi di "Seneca morale"), ci domandiamo perché mai nessun uomo più di Catone «degno fu di significare Iddio», forse dobbiamo rassegnarci a questa stupefacente, rischiosissima risposta: perché, suicidandosi «sponte Dei» (su iniziativa di Dio), Catone prefigura l’atto del Dio che consente in Cristo alla propria morte, del Dio che, per restituire agli uomini quella libertà che scavalca e mortifica la morte, si suicida in suo figlio...
Forse è proprio così: il Catone di Dante è il punto d’intersezione fra l’etica stoica e l’imitazione di Cristo: è la più perfetta «figura di Cristo» estratta dal canone degli eroi gentili. (Certo, se Dio non fosse, Cristo non potrebbe essere suo figlio, i conti non tornerebbero e sarebbe un bel guaio: quasi quasi varrebbe la pena di inventarselo. Ho peraltro il sospetto che non si faccia altro). Deprecato irrevocabilmente il suicidio nell’orizzontalità della legge morale, attenendosi agli articoli della teodicea scolastica, Dante - mi pare - non ricusa al suicidio l’eventualità di realizzare l’atto supremo di libertà («libertà va cercando ch’è sì cara / come sa chi per lei vita rifiuta»), nella verticalità della esperienza etica.

mercoledì 28 febbraio 2018

La VERITA' che VI LIBERA per SEmPRE



Figli miei CARIssimi, state A.T.TENTI a non cADE-RE nelle PRO-VOCAZIONI che caUSANO ScANDALI.
Non a.C.USATEvi a VIcenDA' in VIcinanza della PASsQUA PESCEd'APRIrE, preCEDUTA DANNEve c'OME nel '56, c'OME all'ORA.
CHI VOTE-RETE?
VI RICCOrO' che SI AMO TUTTE VITTIME di spiriti immondi, che fANNO di TUTTO per METTERCI gli UNnI contro gli altri.
IO GRILLO lo seguo dagli inizi e fu fatto fuori dalla RAI, non per avere dato DEI ladri ai SOCIALlisti, in OCA-SIONe di una GITA in CINA, ma perchè facEVA TRAsMISSIONI "SAtiRICCHE" contro la PUBbliCITTA' del PO'TERRE ECOnComico.
Anche LUI ha diMEnticATTO che da esSERE l'ANIMA del conMERCIO è diVENTATA la TRApPOLI DEI PO'VERI.
c?OME la RAcCOMANDazione di ANDREAotti che da INDIcARE il MIGLIO-RE ... ci fa cADE-RE nella MA'FIAt di SISTErmARE le CONOscienze MATERiALI.
GRILLO era cOME A.D.ESSO è il VI-SCOVO vesTITO di biANCA sPORCO idi Roma! DICE ma non può FARE per TUTTI.
STA'-TE A.T.TENTI ai cAMBIcasaH.
E non ... COME anche GESU' cerchio di d'IRE e non ridiRE di essere un MEsSAGGIO, LAVIA, cioè il mODO per salvARSI.
La VERITA' su questo mondo perla VITA LIBERA quando CONOsceRETE ll'ing.ANNO.
IO SO che non potrò salvare TUTTI, ma confido in CHI ha perC'E'pito il conC'Etto.
IO SONO il CAMBIAmento dall'inTERNO!
La SAdiTANA conVERTITA.
Non siATEe miei E-CHI sordi e PER-SI nell'UNI-VERSO a TESTImoniANZIa di chi poTREBBiE ancORA SALVinniARSI.
Non FORMA-TE nuovi partiti per diVIDErVI anCOR di +, SERve solo per fare il l'ORO GIOGO DEMO'niaCO.
Se cREDEte che si può cAMBIare un paese all'ORA si può cAMBIare un pARTIto. LavORATE dall'inTErno del vostro PARTIto e non fORMA-TE altri MOVIEmenti.
SIATE QUIeTE olTRE A.D.AGItarVI tANTo.
cAMBI-A.T.EVI VOI STEsSI.
tRESOno gli SPIRITI: destra, cENTRO e SInisTRA.
c?OME PADRE - FIGLIO e A-MATER cACRO e sANTA.
Se PO'tro' GLI diffeRENZI...erò.

giovedì 15 febbraio 2018

uANIMA e figli di BUCCHIN'



«Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. Oggi, perciò, io ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore, tuo Dio, ti benedica nella terra in cui tu stai per entrare per prenderne possesso. Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, oggi io vi dichiaro che certo perirete, che non avrete vita lunga nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso, attraversando il Giordano. Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore, tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare nel paese che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe».
DT Trenta virGOLA QUInDICI ...VENTI

domenica 11 febbraio 2018

anDATE AFFAN RETRO TUTTI



https://www.youtube.com/watch?v=Hcm4BixLjeQ

"Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?".

E LUI disse loro: "In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare tutta l'umanità.
Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.
Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi".




ALTA mini strato RE



"C'era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore. L'amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione?
Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua. Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo:
Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta. Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne.
 Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto.
Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro.
Non potete servire a Dio e a mammona".