mercoledì 15 febbraio 2012

La SPOSA che ha in se già lo SPOSO

Io non vado a Messa la domenica in chiesa, c'è troppa gente. Preferisco entrarvi quando non c'è nessuno! Quando me la sento, faccio la mia preghiera a tu per tu con il Signore: io ho la mia fede!" .Vi è già capitato di sentire queste frasi in bocca alle persone che conoscete? O magari vi è già capitato di dirle? Non corriamo forse il rischio di volerci costruire un credo a nostro uso e consumo? A volte possiamo sentire la Chiesa, o più spesso quello che ci sembra il suo cerimoniale, come un peso. La predica ci annoia, il canto non ha ritmo, le persone che incontriamo a Messa la domenica ci sembrano tristi e fredde. E' vero che nessuno può credere al posto nostro, ma è anche vero che abbiamo ricevuto da altri il Vangelo. senza la testimonianza di coloro che ci hanno preceduto non avremo avuto nè la Parola di vita, nè i sacramenti. Se qualcuno non ce lo avesse annunziato, non conosceremmo Cristo Gesù, nè il Suo Natale, nè la Sua Passione, nè la Sua Morte e la Sua Risurrezione. Senza la testimonianza dei credenti, che da duemila anni spargono il seme del Verbo di Dio, sapremmo ben poche cose sulla sua verità e sulla sua luce.
Il Vangelo non è un discorso iniziatico, per una cerchia ristretta di persone. Per comprenderlo non occorrono particolari conoscenze, ma anzi esso è vita partecipata e comunicata a tutti. La fede è custodita e tramandata dall'insieme dei credenti, che hanno consegnato tutta la loro esistenza nelle mani del Cristo Crocifisso e Risorto. E' questo il mistero della Chiesa. Non possaimo salvarci da soli, non possiamo essere autosufficienti nella fede., abbiamo bisogno di confrontarci e di sostenerci grazie al contributo dei nostri fratelli e sorelle. Dio è comunione tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo e questa Unità non è ripagata su di sè, ma aperta al dialogo e alla relazione con ciascuna delle sue creature. Siamo noi al centro dell'eterno pensiero e desiderio di Dio. Non soltanto come singoli, ma come Suo popolo. Attraverso le nostre relazioni s'identifica e prende consistenza la sua presenza. La Chiesa è comunità in cammino, è il popolo che Dio si è scelto, è il segno più umano della forza di Dio. Non possiamo vivere la vita cristiana fuori da una comunità, non possiamo servire il Cristo fuori da quell'amore che ci vuole ognuno il completamento dell'altro. Seppur con tutti i propri limiti le comunità parrocchiali, così come quelle diocesane, sono lo strumento di cui il Signore si serve per essere presente oggi. Nella Chiesa e attraverso di essa si realizza il mandato di Gesù di battezzare tutte le genti nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. E' importante difendere gelosamente la propria intimità con Dio, pregandolo nel segreto della nostra stanza, ma è anche vero che possiamo vivere l'incontro certo con Dio attraverso i sacramenti, soprattutto nell'Eucaristia domenicale. Infatti il Signore ci dice che dove due o più sono radunate nel suo nome, Egli sarà presente in mezzo a loro. Usciamo dunque dal rischio di una fede statica e da quello di una preghiera, che assomiglia a un monologo sterile, piuttosto che a un dialogo profondo. Apriamo la nostra disponibilità alla saggezza della Chiesa, che come una madre, con sicurezza ci accompagna nel cammino della vita verso l'assoluto.

7 commenti:

  1. Anche voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, nei quali un tempo viveste alla maniera di questo mondo, seguendo il principe delle potenze dell'aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli.
    Nel numero di quei ri...belli, del resto, siamo vissuti anche tutti noi, un tempo, con i desideri della nostra carne, seguendo le voglie della carne e i desideri cattivi; ed eravamo per natura meritevoli d'ira, come gli altri.
    Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati.
    Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.
    Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene.
    Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo.
    Perciò ricordatevi che un tempo voi, pagani per nascita, chiamati incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi perché tali sono nella carne per mano di uomo, ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d'Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio in questo mondo.
    Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo.
    Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l'inimicizia.
    Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini.
    Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito.
    Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù.
    In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito.

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  2. "Ecclesia" significa assemblea del popolo. Mentre "ecclesiale" significa che concerne la Chiesa, secondo lo Zingarelli.

    Lavorando come amministratore di immobili ho quasi sempre partecipato alle assemblee condominiali da buon condomino bigotto. Ma ora non vado più alle assemblee condominiali, c'è sempre troppa gente chiacchierona e litigiosa. Preferisco telefonare all'amministratore o prendere un appuntamento da lui quando non c'è nessuno. Faccio la mia rimostranza a tu per tu con l'amministratore, io ho la mia reputazione.

    Angelo, io mi sono stufato delle assemblee condominiali, dove l'amministratore, assecondato dall'assemblea, mi fa le prediche sul comportamento maleducato del mio inquilino che sbatte la tovaglia facendo cadere le briciole di pane sul balcone del condomino di sotto o che stende i panni sul balcone senza prima strizzarli, facendoli gocciolare sulla biancheria dell'inquilino di sotto.

    Non ci vado più alle assemblee condominiali perché sono stufo di sentirmi dire che le scale sono sempre sporche e che l'impresa di pulizia non pulisce bene. Se poi contesto la ripartizione delle spese osservando che tale ripartizione va contro le sentenze di Cassazione emesse dai tribunali, mi ritrovo tutta l'assemblea contro perché l'assemblea crede ciecamente all'amministratore e a lui si affida anche se è un amministratore disonesto.

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    1. Hai la tua reputazione?
      E come stai messo nel TUO CORPO?
      Quanti siete ad abitare l'ANIMA che gli appartiene?

      STAI ATTENDO perchè il "FUORI" serve a provocare il "DENTRO".

      Non ho capito se hanno ragione o torto.

      Cerca di studiare come farlo capire a loro.
      Magari i condomini sentivano l'amministratore che poi non ha potere decisionale, ma esegue semplicemente gli ordini della maggioranza.

      Io temo la MAGGIORANZA se è formata da corpi gestiti da un pastori o da tanti mercenari.

      Comunque sono contento che hai commentato QUESTO POSTo. BenTORNATO. Anche i PRIMI APOSTOLI litigavano tra di loro e anche con il MAESTRO.

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  3. che dio sia lodato.........

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  4. Denso di significato quel ... quale?
    ...diavoli anche qui? :)))
    Ciao e grazie Angelo!
    A presto!

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    1. Siamo nel loro PRIMO CIELO e non tutti passeggiano già nel SECONDO nell'attesa di venir RAPITI nel TERZO.

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Se guardate solo quello che la luce rivela e ascoltate solo quello che il suono vi annuncia, allora in verità, non vedete e non sentite.