lunedì 5 agosto 2013

La VERITA' del VELO sQUArciato in DUE nel MEZZO, dall'ALTO in basso, da cima a fondo.

ELI' o ELoY' “La MADRE MAGGIORE”?

E’ TEMPO di … VAC…ANZE o di MANcANZE?

Dov’E’ (secondo Lc 24, 48-49) coLEI che, in VECE, dovreste ESSERE SUOI testiMONI, che il FIGLIO avrebbe mandato su di voi perché il PADRE l’HA proMESSA; ma voi non restando in città, non VENITE da LEI riVESTITI di potenza dall'ALTO?

Chi è nata 2030 anni fa?
Quella delle NEVI o la MADRE di COLUI che FU mandato AVANTI?
FIGLIO dell’UOMO in un Figlio di donna.

Non parlerò DEI GENI-tori e non NOMINERO’ il LORO NOME inVANO perché DOVRESTE SANTIficarli in VOI, come ha FATTO il PRIMOgenito DEI FIGLI.

Come al solito aspetto le vostre DOMANDE e mi limiterò a POSTare PAROLE e IMMAGINI che altri hanno cercato di UNIRE.
Aggiungerò solo qualCOSA in grassetto, incliNATO e MAIuscolo.


In quei giorni, (i vincitori DEI uomini e di DIO) ripresero a piangere e dissero: «Chi ci darà carne da mangiare? Ci ricordiamo dei pesci che mangiavamo (…) , dei cetrioli, dei cocomeri, dei porri, delle cipolle e dell’aglio. Ora la nostra gola inaridisce; non c’è più nulla, i nostri occhi non vedono altro che questa manna».
La manna era COME il seme di CORIanDOLO e avEVA l’aspetto della resina oDOR-OSA. Il popolo andava attorno a raccoglierla, poi la riduceva in farina con la macina o la pestava nel mortaio, la faceva cuocere nelle pentole o ne faceva focacce; aveva il sapore di pasta con l’olio. Quando di notte cadeva la rugiada sull’accampamento, cadeva anche la mANNA.
Il CONDOTTiero udì il popolo che piangeva in tutte le famiglie, ognUNO all’ingresso della propria tenda; l’ira del Signore si accese e la cosa dispiacque agli occhi di CHI aveva proMESSO di riportarli dao LORO GENI-TORI.
Allora LUI disse al Signore: «Perché hai fatto del male al tuo servo? Perché non ho trovato grazia ai tuoi occhi, al punto di impormi il peso di tutto questo popolo? L’HO FOR SE  CONCEPITO IO  tutto questo popolo? O l’HO FOR SE MESSO AL MONDO IO perché tu mi dica: “PORTALO in GREMBO”, come la nutrice porta il lattante, fino al SUO LO che TU hai proMESSO con GIU’ramento ai suoi padri? Da dove prenderò la CARNE da dare a tutto questo popolo? Essi inFATTI si LAMEnTANO DIETRO a me, dicendo: “DACCI da mangiare CARNE!”. Non posso io da solo portare il peso di tutto questo popolo; è troppo pesante per me. Se mi devi trattare così, fammi morire piuttosto, fammi morire, se ho trovato grazia ai tuoi occhi; che io non veda più la mia sventura!».

Per MORIRE bisogna NASCERE nella CARNE e A-MARE il RESTO, visibile e INVISIBILE.

In quel tempo, avendo UDITO [della FINE di Giovanni Battista (cioè la decisione di iniziare UOMO NUOVO: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”), LUI] partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte.
Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli (quelli che lo avevano seguito per vedere dove abitasse) e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma LUI disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui».
E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

Il RESTO sulla TERRA’ è Vanità delle vanità: tutto è vanità.
Chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e un grande male.
Infatti, quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole? Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppure di notte il suo cuore riposa. Anche questo è vanità!

Fratelli, se siete MORTI nella CARNE e risorti con CRISTO, cercate le cose di LAsSU’, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.
Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.
Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria.
Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato.
Qui non vi è DIFFERENZA tra CHI E’ del CIELO, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.

All’ORA CHIEDERETE:

In quel tempo, uno della folla disse: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

SAPETE FARE al MENO i CONTI?

Il Signore parlò:
«Conterai sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. Al decimo giorno del settimo mese, farai echeggiare il suono del corno; nel giorno dell’espiazione farete echeggiare il corno per tutta la terra. Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia.
Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è un giubileo: esso sarà per voi santo; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi.
In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà. Quando vendete qualcosa al vostro prossimo o quando acquistate qualcosa dal vostro prossimo, nessuno faccia torto al fratello. Regolerai l’acquisto che farai dal tuo prossimo in base al numero degli anni trascorsi dopo l’ultimo giubileo: egli venderà a te in base agli anni di raccolto. Quanti più anni resteranno, tanto più aumenterai il prezzo; quanto minore sarà il tempo, tanto più ribasserai il prezzo, perché egli ti vende la somma dei raccolti.
Nessuno di voi opprima il suo prossimo; temi il tuo Dio, poiché io sono il Signore, vostro Dio».

Ed ECCO ad ESSO il VELO della SPOSA e ai SUOI AMICI:


In quel tempo al re di quella TERRA giunse notizia della fama di un UOMO. Egli disse ai suoi CORTIgiani: «Costui è quel NAZARENO che perdonava i PECCATI … BATTEZZ’ANDO.

È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».

Il Re in fatti aveva arrestato quel Figlio di Donna e lo aveva fatto inCATENA-RE e gETTARE in priGIONE a causa della moglie di suo fratello, che aveva presa COME conCUBIna. Quel NAZARENO inFATTI gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Il RE, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta.Quando fu il compleanno del RE, la figlia della CONcubiNA danzò in pubblico e piacque tanto al re che egli le proMISE con GIU’ramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa del NAZARENO-Figlio di Donna, che perDONA i PECCATI con ACQUA».
Il re, AMICO del proFETA, si ratTRI-STO’, ma a motivo del GIU’ramento e DEI comMEN-SALI ordinò che le venisse “data” e MANdò a DECApitare quella CARNE gettata nella priGIONE. UNA TESTA venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre.
I suoi discepoli si presentarono a prendere il CADA-vere, lo sepPELLIrono e andarono a informare l’A.C.CADUTO.


Come al SOLITO non ci avete CAPITO un you-TUBE.

2 commenti:

Se guardate solo quello che la luce rivela e ascoltate solo quello che il suono vi annuncia, allora in verità, non vedete e non sentite.