giovedì 4 luglio 2013

CREDERE E’ DIFFICILE, ma NON CREDERE E’ IMPOSSIBILE!

In quei giorni, Dio mise alla prova un Padre adottivo e CHIAMAnDOLO gli disse: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami. Il figlio che ti ha dato tua moglie, come proMESSO dai quei TRE uomini, di cui DUE in funzione di semplici MESSAGGERI, va’ nel territorio della Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Il Padre si alzò di buon mattino, sellò l’asino, prese con sé due servi e il figlio “sempre sorridente”, spaccò la legna per l’olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. Allora disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi». Prese la legna dell’olocausto e la caricò sul figlio, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme.
Il Figlio si rivolse al Padre e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov’è l’agnello per l’olocausto?». Il Padre rispose: «Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutti e due insieme.
Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui il GENItore costruì l’altare, collocò la legna, legò suo figlio, che continuava a ridere, e lo depose sull’altare, sopra la legna. Poi stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio.
Ma l’Angelo del Signore lo chiAMO’ dal CIELO e gli disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi DIO e non hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».
Allora il Padre alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
Quell’UOMO chiamò quel luogo “Il Signore vede”; perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore si fa vedere».
L’Angelo del Signore chiAMO’ dal CIELO il Padre per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché hai fatto questo e non hai risparmiato il figlio, l’unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché hai obbedito alla mia voce».
Il Padre tornò dai suoi servi; insieme si misero in cammino verso dove ABITAVANO.

La debolezza di un Figlio ricevuto senza preTESE di potergli lasciare in eredità le COSE terrene … è il FIGLIO GIUSTO per lasciarGLI lo SPIRITO di UN DIO che nasce nell’ANIMO di ogni UOMO. Non più UN DIO Padrone e contraddittorio, ma un DIO nell’UOMO. Un DIO dell’UOMO.

Amo il Signore, perché ascolta il grido della mia preghiera.
Verso di me ha teso l’orecchio nel giorno in cui lo invocavo.
Mi stringevano funi di morte, ero preso nei lacci degli inferi,
ero preso da tristezza e angoscia.
Allora ho invocato il nome del Signore:
«Ti prego, liberami, Signore».
Pietoso e giusto è il Signore, il nostro Dio è misericordioso.
Il Signore protegge i piccoli: ero misero ed egli mi ha salvato.
Sì, hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei occhi dalle lacrime, i miei piedi dalla caduta.
Io camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.



In quello tempo, salito su una barca, il Figlio dell’UOMO passò all’altra riva e giunse nella sua città il terzo giorno.
In casa sedeva e insegnava. Giunsero là anche farisei e dottori della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme, essendo il GIORNO da dedicare al SIGNORE. E la potenza del Signore gli stava preparando la VERA GUARIGIONE, non ammissibile a quei tempi. Si seppe che erano in casa e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola.
Ed ecco, alcuni uomini  si recarono da lui con un paralitico
disteso su un lettuccio, portato da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov'egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico, ponendolo davanti al Figlio dell’UOMO che attendeva di essere PADRE, nel mezzo della stanza.
Egli, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio figliolo, ti sono rimessi i peccati».
Seduti là erano alcuni scribi e farisei che pensavano in cuor loro: "Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?".
Ma avendo sùbito conosciuto nel SUO SPIRITO che così pensavano tra sé, disse: «Perché mai pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire al paralitico: “Ti sono rimessi i peccati, oppure dire àlzati, prendi il tuo lettuccio, e cammina?”.
Ora, perché sappiate che il Figlio dell’UOMO ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, ti ordino – esclamando allora al paralitico – àlzati, prendi il tuo lettuccio va’ a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e se ne andò a casa sua, in presenza di tutti gli stupiti che si meravigliavano e lodavano Dio, dicendo:  "Non abbiamo mai visto nulla di simile! Oggi abbiamo visto cose prodigiose!".A quella vista,  le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

Il Signore si rivela a chi lo teme, gli fa conoscere la sua alleanza.

3 commenti:

  1. Hai postato due brani: uno dell'A.T. (Abramo) e l'altro del N. T. "la guarigione del paralitico"
    E' il mistero che definisce tutto.
    Solo se il Mistero si rivela a noi possiamo capire. Buonanotte.

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    Risposte
    1. E COME possiamo SPIEgarlo agli ALTRI?
      Tu sai riconoscere gli ANGELI?
      COME si presenTONO?
      MARIA fece DOMANDE per CAPIRE da che PARTE si preSENTava l'ANGELO.

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    2. Ti SEI decisa a VENIRE?

      Questo è il POSTo per l'AUtoGUSto.

      Il TUO LO TENGO nella MENTE e nel CUORE ma deve ancora PARTOrire. Lo riconoscerai.

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Se guardate solo quello che la luce rivela e ascoltate solo quello che il suono vi annuncia, allora in verità, non vedete e non sentite.