In quei giorni, DIO mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose:
«Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’
nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti
indicherò». Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo
costruì l’altare, collocò la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello
per immolare suo figlio. Ma l’ANGELO del SIGNORE lo chiamò dal Cielo e gli
disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L’ANGELO disse: «Non stendere la
mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai
rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito». Allora Abramo alzò gli occhi e vide
un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere
l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. L’ANGELO del SIGNORE
chiamò dal Cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso,
oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo
figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa
la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del
mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno
benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai
obbedito alla mia voce».
Fratelli, se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato
il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni
cosa insieme a lui?
Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio
è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta
alla destra di Dio e intercede per noi!
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un
alto monte, in disparte, loro soli.
Fu trasfigurato davanti a loro e le sue
vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe
renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui;
facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva
infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con
la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato:
ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno,
se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non
raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo
fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa
volesse dire risorgere dai morti.
Siamo dei e ci muoviamo nello spazio profondo, corriamo dietro ai tuoni, ci pettiniamo, e aspettiamo la fine del mondo mentre tu, pover'uomo, non sei niente di speciale devi anche lavorare e poi chiedere perdono siamo dei, figli del sole
RispondiEliminainvece tu chi sei, TUO PADRE E' IL DOLORE.
Un momento, un momento, ho anch'io qualche argomento: ho un amico che è un campione di rock e riesce a ballare per tre giorni e tre notti senza doversi fermare; un'altro che ha la voce da basso e con una mira che ti stacca la coda di un cane con un sasso, se lo tira
e, poi, ho un grande amore un amore di ragazza che mi aspetta
e se non torno esce pazza dal dolore ... "poveretta". Ed ogni estate do il mio voto e vado al mare e resto nudo tutto il giorno. Fa molto bene alla salute abbronzarsi e puoi nuotare. Se mi vedessi quando torno.
Ma cosa credi di fare, dove credi d'andare, non hai più aria per poter respirare. Non c'è più nessuno che ti possa aiutare ed ogni giorno che vola via, scopri di avere una nuova malattia.
Oh, OH...! Brutto uccello, ti ha mai detto nessuno che un dio
dovrebbe essere più bello e poi non ho capito l'ultima riga, non sarà che a stare sempre nello spazio hai imparato a portar sfiga.
Oh, HO...! Su quale giornale scrivi? Noi non siamo ancora morti, se possiamo guardarci in faccia, vuol dire che siamo ancora vivi.
Siamo dei e la tua vita è un inferno o qualcosa di più atroce potresti vivere anche tu in eterno, se ti pentissi e se abbassassi un pò la voce.
Oh, OH...! Brutta specie di aereoplano, ma non ti accorgi che stando in alto vedi il mondo da lontano e per che cosa mi dovrei pentire di giocare con la vita e di prenderla per la coda, tanto un giorno dovrà finire e poi, all'eterno ci ho già pensato è eterno anche un minuto, ogni bacio ricevuto dalla gente che ho amato.
Interessante!
RispondiEliminaLa morte di LUCIo ... DALLA non è per caso. In tutto quello che accade c'è sempre un messaggio e se il caso è dio dominio pubblico ... il messaggio ha lo stesso raggio d'azione.
Non per nulla la Chiesa ha celebrato i funerali di DOMENICA, in via del TUTTO eccezionale. Forse dovresti ora commentare con 4/3/43.
Non so se è in via del tutto eccezionale che hanno fatto i funerali di domenica.
RispondiEliminaForse accade. Anche un mio parente a gennaio ha fatto il funerale la domenica.
Quale on ore ... averti in casa mia. Se ti potessi BLOCCARE qui per svelarti il SEGNO, ma preferisco laciarti libero di trovarlo. In un certo modo è come STRINGERE di più il laccio ai tuoi calzari per non farti lavare i piedi dal SIGNORE.
EliminaSei troppo prevenuto su certe cose invece di APPROFONDIRLE. Come farai a sentire la MADRE del CIELO con le stesse tuoi orecchi?
Fino al '69 veniva festeggiato il 4 marzo in ricordo di San Lucio, che si riteneva martire nel 254, oggi viene festeggiato il 5 marzo.