martedì 27 marzo 2012

Se non sapete il motivo della nascita in questo mondo, allora cercate almeno di morire in CRISTO

«Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?».
E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che IO SONO, morirete nei vostri peccati».
Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Rispose: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre.
Aggiunse: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’UOMO, allora conoscerete che IO SONO e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.


La soluzione:
In quei giorni, gli Israeliti si mossero dal monte Or per la via del Mar Rosso, per aggirare il territorio di Edom. Ma il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero».
Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano la gente, e un gran numero d’Israeliti morì. Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti».
Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita».
Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.

6 commenti:

  1. "Voi siete di quaggiù Io di lassù"
    Concordo pienamente con queste parole ed è per questa ragione che non mi occupo di un mondo che non mi appartiene.Generalmente non pecco, non per l'aldilà ma perche amo vivere in pace con la mia coscienza nel adiquà.
    Ciao,fulvio

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  2. Io non credo alla coscienza. Spesso inganna. Poi io mi occupo del Mondo ... altrimenti non starei qui. Tu, in vece, perchè stai?

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  3. ....ma quando lo issarono sulla croce, anche Lui, come "uno di quaggiù" esclamò : PADRE, PADRE, PERCHE' MI HAI ABBANDONATO?

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    1. Al mio PAESE si dice: "Mamma, MAMMA ... aiutami".
      La tua conoscenza è spicciola di cose di liggiù. Come potrai sopportare il peso di quelle di QUASSU'?

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    2. x Anonimo, se è veritiero che il peccato allontana da Dio, l'uomo Gesu' caricato dei peccati dell'umanità si sarà sentito ovviamente abbandonato. Salvo poi nella natura divina ricongiungersi con il padre. Pensate quale gesto di Amore ci ha messo davanti a tutti i livelli.

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    3. In quel MOMENTO è PADRE più di altre volte.
      Forse nemmeno se ne accorge che deve accudire anche chi è ora mai vecchio per amare in opere. Strepitoso il pensiero di avere TUTTA la responsabilità del CIELO su di se. Non è facile stare dietro all'EREDE in POTENZIALITA' NUOVE. Sulla CROCE muore il PADRE ... comunque lo si voglia INTENDERE.

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Se guardate solo quello che la luce rivela e ascoltate solo quello che il suono vi annuncia, allora in verità, non vedete e non sentite.