mercoledì 17 ottobre 2012

GESU’ che educa la SUA eredità come il Padre

PREMIO e CASTIGO per il superamento delle prove in questo Mondo, passando per i doveri verso lo stato, la società e SOPRA di TUTTO VERSO il PROSSIMO TUO, DIO: Padre, Figlio e Spirito Santo:


Chi ama il proprio figlio usa spesso la frusta, per gioire di lui alla fine.
Chi corregge il proprio figlio ne trarrà vantaggio e se ne potrà vantare con i suoi conoscenti.
Chi ammaestra il proprio figlio renderà geloso il nemico, mentre davanti agli amici potrà gioire.
Muore il padre? È come se non morisse, perché lascia un suo simile dopo di sé.
Durante la vita egli gioiva nel contemplarlo, in punto di morte non prova dolore.
Di fronte ai nemici lascia un vendicatore, per gli amici uno che sa ricompensarli.
Chi accarezza un figlio ne fascerà poi le ferite, a ogni grido il suo cuore sarà sconvolto.
Un cavallo non domato diventa restio, un figlio lasciato a se stesso diventa sventato.
Coccola il figlio ed egli ti incuterà spavento, scherza con lui, ti procurerà dispiaceri.
Non ridere con lui per non doverti con lui rattristare, che non debba digrignare i denti alla fine.
Non concedergli libertà in gioventù, non prendere alla leggera i suoi difetti.
Piegagli il collo in gioventù e battigli le costole finché è fanciullo, perché poi intestardito non ti disobbedisca e tu ne abbia un profondo dolore.
Educa tuo figlio e prenditi cura di lui, così non dovrai affrontare la sua insolenza.
Meglio un povero di aspetto sano e forte che un ricco malato nel suo corpo.
Salute e vigore valgono più di tutto l'oro, un corpo robusto più di un'immensa fortuna. Non c'è ricchezza migliore della salute del corpo e non c'è contentezza al di sopra della gioia del cuore.
Meglio la morte che una vita amara, il riposo eterno che una malattia cronica.
Leccornìe versate su una bocca chiusa tali le offerte cibarie poste su una tomba.
A che serve all'idolo l'offerta di frutti?
Esso non mangia né sente il profumo; così è il perseguitato dal Signore.
Osserva con gli occhi e sospira, come un eunuco che abbraccia una vergine e sospira. Non abbandonarti alla tristezza, non tormentarti con i tuoi pensieri.
La gioia del cuore è vita per l'uomo, l'allegria di un uomo è lunga vita.
Distrai la tua anima, consola il tuo cuore, tieni lontana la malinconia.
La malinconia ha rovinato molti, da essa non si ricava nulla di buono.
Gelosia e ira accorciano i giorni, la preoccupazione anticipa la vecchiaia.
Un cuore sereno è anche felice davanti ai cibi, quello che mangia egli gusta.



 

Dal Libro del Siracide (greco: Σοφία Σειράχ, sofía seirách, "sapienza di Sirach"; latino: Siracides), un testo contenuto nella SOLA Bibbia Cristiana (Settanta e Vulgata) ma non accolto nella Bibbia ebraica. Come ad altri libri è considerato ispirato nella tradizione cattolica e ortodossa, mentre la tradizione protestante lo considera apocrifo.
È stato scritto originariamente in ebraico a Gerusalemme da "GESU’, figlio di Sirach", poi tradotto in greco dal nipote poco dopo il 132 a.C. Rappresenta l'unico testo dell'Antico Testamento del quale è possibile identificare con certezza l'autore: Yehoshua ben Sira (tradotto "Gesù figlio di Sirach", da qui il nome del libro "Siracide"), era un giudeo di Gerusalemme; avrebbe scritto il libro circa nel 196 a.C. – 175 a.C.
È composto da 51 capitoli con vari detti di genere sapienziale, sintesi della religione ebraica tradizionale e della sapienza comune.
Il nome Siracide ha un chiaro riferimento all'autore, ma l’altro nome attribuito: Ecclesiastico deriva dal latino ecclesia (assemblea) e si riferisce all'uso che si faceva di questo libro nelle prime assemblee cristiane. Il nome gli fu dato da San Cipriano di Cartagine nel III secolo in quanto lo utilizzava molto durante la predicazione per il suo contenuto morale.

27 commenti:

  1. «Mio nonno Gesù, dopo essersi dedicato per tanto tempo alla lettura della legge, dei profeti e degli altri libri dei nostri padri, avendone conseguito una notevole competenza, fu indotto a scrivere qualcosa anche da parte sua, su ciò che riguarda la dottrina e la sapienza, affinché, venendolo a conoscere quanti amano lo studio, possano progredire sempre più nel vivere in mamera conforme alla legge».
    Così si legge nel prologo che precede un libro sapienziale biblico, il Siracide - di cui si legge nella liturgia di questa domenica un brano tratto dal capitolo 3 -, libro denominato in passato "Ecclesiastico", non solo per metterlo in parallelo con 1"Ecclesiaste", cioè Qohelet, ma anche perché esso era molto usato nella comunità ecclesiale cristiana, soprattutto nella formazione dei catecumeni (già nel III sec. san Cipriano di Cartagine lo denomina "Ecclesiaco" e lo usa come testo sacro).
    Ma chi era questo Gesù, autore di un ampio scritto a noi giunto nella versione greca del nipote? Prima di tutto ricordiamo che l'opera, a partire dalla fine dell'Ottocento, grazie ad alcuni manoscritti scoperti nell'antica sinagoga del Cairo, e successivamente coi celebri documenti delle grotte di Qumran, presso il Maro Morto, è stata ricostruita per due terzi nell'originale ebraico.
    Ebbene, nella finale greca di quest'opera si legge: "Un insegnamento di sapienza e di scienza ha condensato in questo libro Gesù, figlio di Sirach, figlio di Eleazaro, di Gerusalemme" (50, 27). L'originale ebraico, invece, offre qui un altro nome: "Simeone, figlio di Gesù, figlio di Eleazaro, figlio di Sira".
    A questo punto si è preferito ricorrere al patronimico Ben Sirach, "figlio di Sirach", o Siracide: di lui non si sa altro, se non la sua visione del mondo espressa nella sua opera, composta probabilmente attorno al 190-180 a.C. Conosciamo, però, con precisione la data della traduzione greca eseguita dal nipote dell'autore: sempre nel prologo sopra citato egli ricorda di aver completato il suo lavoro "nell'anno trentottesimo del re Evergete" di Egitto. Questo titolo greco, che significa "Benefattore", fu attribuito a vari sovrani ellenistico-egiziani, tra i quali, il più probabile per il nostro caso, è Tolomeo III Evergete Fiscone (145-1 16 a.C.).
    Saremmo, perciò, nel 132 a.C. Il nonno Siracide era certamente un sapiente, uno scriba ebreo di Gerusalemme, formato nelle tradizioni dei padri, attento a impedire che lo spirito religioso di Israele non venisse fagocitato e deformato dalla cultura razionalista greca allora dominante. Tuttavia egli non si accontenta di conservare la dottrina tradizionale in modo rigido; evidente è lo sforzo di aggiomarla secondo le nuove istanze, sia pure sempre nella fedeltà.
    Indispensabile, perciò, per conoscere il pensiero di Gesù Ben Sirach (o Ben Sira) è la lettura dei 51 capitoli del suo libro che offrono una massa ricchissima di consigli, riflessioni, meditazioni e anche quattro inni di forte intensità poetica e spirituale

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    1. La sapienza loda se stessa, si vanta in mezzo al suo popolo.
      Nell'assemblea dell'Altissimo apre la bocca, si glorifica davanti alla sua potenza.

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  2. "Io sono uscita dalla bocca dell'Altissimo e ho ricoperto come nube la terra.
    Ho posto la mia dimora lassù, il mio trono era su una colonna di nubi.
    Il giro del cielo da sola ho percorso, ho passeggiato nelle profondità degli abissi.
    Sulle onde del mare e su tutta la terra, su ogni popolo e nazione ho preso dominio.
    Fra tutti questi cercai un luogo di riposo, in quale possedimento stabilirmi.
    Allora il creatore dell'universo mi diede un ordine, il mio creatore mi fece posare la tenda
    e mi disse: Fissa la tenda in COLUI che ha combattuto con DIO e gli UOMINI ed HA VINTO, prendendo la SUA EREDITA’.
    Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi creò; per tutta l'eternità non verrò meno.
    Ho officiato nella tenda santa davanti a lui, e così mi sono stabilita nella TUA ANIMA.
    Nella città amata mi ha fatto abitare; in LEI è il mio potere.
    Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del Signore, sua eredità.
    Sono cresciuta come un cedro su terra fertile, come un cipresso sui monti asciutti.
    Sono cresciuta come una palma in un’oasi, come le piante di rose in un crepaccio, come un ulivo maestoso nella pianura; sono cresciuta come un platano.
    Come cannella, canfora e balsamo ho diffuso profumo; come mirra scelta ho sparso buon odore; come onice resine, come nuvola di incenso nella tenda.
    Come un terebinto ho esteso i rami e i miei rami son rami di maestà e di bellezza.
    Io come una vite ho prodotto germogli graziosi e i miei fiori, frutti di gloria e ricchezza.
    Avvicinatevi a me, voi che mi desiderate, e saziatevi dei miei prodotti.
    Poiché il ricordo di me è più dolce del miele, il possedermi è più dolce del favo di miele.
    Quanti si nutrono di me avranno ancora fame e quanti bevono di me, avranno ancora sete.
    Chi mi obbedisce non si vergognerà, chi compie le mie opere non peccherà".

    ANNA

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    1. Tutto questo è il libro dell'alleanza del Dio altissimo, la legge che ci ha imposto colui che ha parlato a tu per TU con l’IO SONO, l'eredità delle assemblee di chi non ha avuto PAURA del SUO ESSERE.
      Essa trabocca di sapienza come FIUMI in piena nella stagione dei frutti nuovi; fa traboccare l'intelligenza nei giorni della mietitura; espande la dottrina come lunghe acque, come terra fertile nei giorni della vendemmia.
      Il primo non ne esaurisce la conoscenza né l'ultimo la può pienamente indagare.
      Il suo pensiero infatti è più vasto del mare e il suo consiglio più del grande abisso.
      Io sono come un canale derivante da un fiume e come un corso d'acqua sono uscita verso un giardino.
      Ho detto: "Innaffierò il mio giardino e irrigherò la mia aiuola".
      Ed ecco il mio canale è diventato un fiume, il mio fiume è diventato un mare.
      Farò ancora splendere la mia dottrina come l'aurora; la farò brillare molto lontano.
      Riverserò ancora l'insegnamento come una profezia, lo lascerò per le generazioni future.
      VEDETE, NON HO LAVORATO SOLO PER ME, MA PER QUANTI CERCANO LA DOTTRINA.

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  3. Mio PADRE mi rimproverava ricordandomi questo:
    “Se per colpa mia SEI NATO per GIUSTIZIA mia ti posso far morire. Se altri devono farti male allora è meglio che lo faccia IO”.

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    1. Ricorderò ora le opere del Signore e descriverò quanto ho visto.
      Con le parole del Signore sono state create le sue opere.
      Il sole con il suo splendore illumina tutto, della gloria del Signore è piena la sua opera.
      Neppure i santi del Signore sono in grado di narrare tutte le sue meraviglie, ciò che il Signore onnipotente ha stabilito perché l'universo stesse saldo a sua gloria.
      Egli scruta l'abisso e il cuore e penetra tutti i loro segreti.
      L'Altissimo conosce tutta la scienza e osserva i segni dei tempi, annunziando le cose passate e future e svelando le tracce di quelle nascoste.
      Nessun pensiero gli sfugge, neppure una parola gli è nascosta.
      Ha ordinato le meraviglie della sua sapienza, poiché egli è da sempre e per sempre.
      Nulla può essergli aggiunto e nulla tolto, non ha bisogno di alcun consigliere.
      Quanto sono amabili tutte le sue opere!
      E appena una scintilla se ne può osservare.
      Tutte queste cose vivono e resteranno per sempre in tutte le circostanze e tutte gli obbediscono.
      Tutte sono a coppia, una di fronte all'altra, egli non ha fatto nulla di incompleto.
      L'una conferma i meriti dell'altra, chi si sazierà nel contemplare la sua gloria?
      Orgoglio dei cieli è il limpido firmamento, spettacolo celeste in una visione di gloria!
      Il sole mentre appare nel suo sorgere proclama: "Che meraviglia è l'opera dell'Altissimo!".
      A mezzogiorno dissecca la terra, e di fronte al suo calore chi può resistere?
      Si soffia nella fornace per ottenere calore, il sole brucia i monti tre volte tanto; emettendo vampe di fuoco, facendo brillare i suoi raggi, abbaglia gli occhi.

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    2. Grande è il Signore che l'ha creato e con la parola ne affretta il rapido corso.
      Anche la luna sempre puntuale nelle sue fasi regola i mesi e determina il tempo.
      Dalla luna dipende l'indicazione delle feste, luminare che decresce fino alla sua scomparsa.
      Da essa il mese prende nome, mirabilmente crescendo secondo le fasi.
      È un'insegna per le milizie nell'alto splendendo nel firmamento del cielo.
      Bellezza del cielo la gloria degli astri, ornamento splendente nelle altezze del Signore.
      Si comportano secondo gli ordini del Santo, non si stancano al loro posto di sentinelle.
      Osserva l'arcobaleno e benedici colui che l'ha fatto, è bellissimo nel suo splendore.
      Avvolge il cielo con un cerchio di gloria, l'hanno teso le mani dell'Altissimo.
      Con un comando invia la neve, fa guizzare i fulmini del suo giudizio.
      Così si aprono i depositi e le nubi volano via come uccelli.
      Con potenza condensa le nubi, che si polverizzano in chicchi di grandine.
      Al suo apparire sussultano i monti; il rumore del suo tuono fa tremare la terra.
      Secondo il suo volere soffia lo scirocco, così anche l'uragano del nord e il turbine di vento.
      Fa scendere la neve come uccelli che si posano, come cavallette che si posano è la sua discesa;
      l'occhio ammira la bellezza del suo candore e il cuore stupisce nel vederla fioccare.
      Riversa sulla terra la brina come il sale, che gelandosi forma come tante punte di spine.
      Soffia la gelida tramontana, sull'acqua si condensa il ghiaccio; esso si posa sull'intera massa d'acqua, che si riveste come di corazza.
      Inaridisce i monti e brucia il deserto; divora l'erba come un fuoco.
      Il rimedio di tutto, un annuvolamento improvviso, l'arrivo della rugiada ristora dal caldo.
      Dio con la sua parola ha domato l'abisso e vi ha piantato isole.
      I naviganti parlano dei pericoli del mare, a sentirli con i nostri orecchi restiamo stupiti; là ci sono anche cose singolari e stupende, esseri viventi di ogni specie e mostri marini.
      Per lui il messaggero cammina facilmente, tutto procede secondo la sua parola.
      Potremmo dir molte cose e mai finiremmo; ma per concludere: "Egli è tutto!".
      Come potremmo avere la forza per lodarlo?
      Egli, il Grande, al di sopra di tutte le sue opere.
      Il Signore è terribile e molto grande, e meravigliosa è la sua potenza.
      Nel glorificare il Signore esaltatelo quanto potete, perché ancora più alto sarà.
      Nell'innalzarlo moltiplicate la vostra forza, non stancatevi, perché mai finirete.
      Chi lo ha contemplato e lo descriverà?
      Chi può magnificarlo come egli è?
      Ci sono molte cose nascoste più grandi di queste; noi contempliamo solo poche delle sue opere.
      Il Signore infatti ha creato ogni cosa, ha dato la sapienza ai pii.

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  4. MALO hai vist’ U’ BASTiON’ mi’? … che s’ fot tutt’ l’altr SerPende…llì?
    Ma come devo dirtelo che le COSE scritte le devi leggere come quando ti leggevo il pollicino dell’ORCO e Cappuccetto ROTTO?
    Matteo è Zaccheo, nu’ curt’ con i tacchi invisibili che gli piaceva COMO’..nDARE.

    Non ricordi che dopo aver letto i papiri ci pulivamo il culo sotto il FICO?

    E le risate che ci facevamo a rompere i COGLIONI … farisiaci?

    DEVI stare attento … FIGLIO mio e se tin’ l’ PALL’ attacca il grande navigatore cinese.
    Sai chi è?
    Mè..Thò … vai nel campo a Zz A PAPA’.

    Altro che Dio Padre-Madre.
    Gesù è venuto a dividere CHI divennero UNA CARNE SOLA che poi UCCISE u povero Abele!
    Però non è tutto PERSO.
    Tu mo non accid’ are l’ANIMA MIA in te con lo Spirito di tuo Padre.

    SARA' o Saray?

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  5. cazzate

    milena

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    1. alla fine sono solo queste quelle che sappiamo fare in questo mondo dimedicandoci perchè SIAMO scappati dal ciel'...ho ancora però.

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  6. Figli miei, molti mi hanno abbandonato, avendo preferito le cose di questo mondo, tra cui Pietro, Marco e Gianluca. Solo pochi continuamo a seguirmi. Ma tra loro c'è un traditore.
    Chi riuscirà a portarmi il mantello e i libri, soprattutto le pergamene, io DARO' le CHIAVI.

    Poi, per non parlare di chi mi ha procurato molti danni: il Signore gli renderà secondo le sue opere. Anche voi guardatevi da costui, perché si è accanito contro la mia predicazione.
    Fin adesso nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del V°Angelo e tutte le genti lo ascoltassero.

    Ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate nulla con voi e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
    Entrate in ogni POSTo e se vi sarà un figlio della VERITA', la vostra VERITA' scenderà su di loro, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quel POSTo condividento tutto, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da un POSTo all’altro.
    Quando entrerete in un BLOG e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”.

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  7. La PASSIONE di CRISTO
    Il SERVIZIO del PADRE
    Lo Spirito Santo
    L'Amore infinito

    http://youtu.be/6oFazGSFpX8

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    1. Nel Video C'E' sVELATA tutta la VERITA' e si comprende perchè ci lava i PIEDI, gli UNICI rimasti ancora inMONDI.
      A meno che è stato fatto tutto pur non sapendo, come i miracoli avvengono per gli altir e non per chi li riceve; come l'evangelizzazione è una conseguenza del cambiamento. La MISSIONE è dare il NUTRIMENTO del CIELO e qui ci sta TUTTO.

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  8. PER DONA se sono 'ripetente'
    ma QUELLA LACRIMA esprime
    tutto l'AMORE del PADRE NOSTRO
    per noi... Suoi Figli

    http://youtu.be/S_53ziBxV0A

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    1. SEI RIPETENTE nel senso che devi rifarla SCENDERE la LACRIMA DAL PADRE affinchè TU possa RIEMPIRE L'ANIMA TUA che di conseguenza ASCENDERA' a LUI.

      Ognuno conosce i propri PECCATI e SOLO il PADRE conosce i SUOI ... Figli.

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  9. Mi sazierò come a lauto convito,

    e con voci di gioia ti loderà la mia bocca.

    Quando nel mio giaciglio di te mi ricordo

    e penso a te nelle veglie notturne,

    a te che sei stato il mio aiuto,

    esulto di gioia all'ombra delle tue ali.

    A te si stringe l'anima mia

    e la forza della tua destra mi sostiene.

    (Sete di DIO salmo 63)



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  10. Per te il silenzio è lode, o Dio, in Sion,
    a te si sciolgono i voti.

    A te, che ascolti la preghiera,
    viene ogni mortale.

    Pesano su di noi le nostre colpe,
    ma tu perdoni i nostri delitti.

    Beato chi hai scelto perché ti stia vicino:
    abiterà nei tuoi atri.
    Ci sazieremo dei beni della tua casa,
    delle cose sacre del tuo tempio.

    Con i prodigi della tua giustizia,
    tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza,
    fiducia degli estremi confini della terra
    e dei mari più lontani.

    Tu rendi saldi i monti con la tua forza,
    cinto di potenza.

    Tu plachi il fragore del mare
    il fragore dei suoi flutti,
    il tumulto dei popoli.

    Gli abitanti degli estremi confini
    sono presi da timore davanti ai tuoi segni:
    tu fai gridare di gioia
    le soglie dell'oriente e dell'occidente.

    Tu visiti la terra e la disseti,
    la ricolmi di ricchezze.

    Il fiume di Dio è gonfio di acque;
    tu prepari il frumento per gli uomini.

    Così prepari la terra:
    ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle,
    la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli.

    Coroni l'anno con i tuoi benefici,
    i tuoi solchi stillano abbondanza.

    Stillano i pascoli del deserto
    e le colline si cingono di esultanza.

    I prati si coprono di greggi,
    le valli si ammantano di messi:
    gridano e cantano di gioia!

    (ringraziamento a dio per la sua bonta' salmo64,65)

    alfonso

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  11. quel che le..

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    1. CHE LE COR NE ALI TU TE CON TE IN SIE ME.

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  12. Ho chiesto a Dio un fiore e mi ha dato un giardino, ho chiesto l'acqua e mi ha dato il mare, ho chiesto di poter aiutare i malati di mente e mi ha dato il tuo numero...

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    1. Vuoi sapere quante CHELE, CORNA, ALI e punGIGLIO SOMMO inSIeME?

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  13. sei sei sette-uno
    cioe' 666

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    1. Manco i conticini sai fare?

      Fa DUE infinito INFINITO.

      Il tuo, invede fa DUE UNO SEI o 2 culi(16)

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Se guardate solo quello che la luce rivela e ascoltate solo quello che il suono vi annuncia, allora in verità, non vedete e non sentite.